sabato 22 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
22.11.2025 La polizia incrimina, la legge assolve
Editoriale di Mario Sechi

Testata: Libero
Data: 22 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: «La polizia incrimina la legge assolve»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/11/2025, a pag. 1 con il titolo "La polizia incrimina la legge assolve" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

I pro-Pal sono l'ultima incarnazione della violenza di piazza. Il clima si arroventa come negli anni di piombo, ma merito anche della completa impunità. Quelli che la polizia incrimina, la magistratura (militante e faziosa) li assolve e li scarcera subito.

La violenza metropolitana è lo specchio dei tempi: negli anni Settanta e Ottanta la ribellione era ideologica, l’assassinio era politico, lo scontro in piazza un mezzo della rivoluzione. La fantasia al potere non ci arrivò mai e gli anni furono più lugubri che formidabili, consumati in un lampo e non di genio. Venne presto il tempo che i sociologi della sinistra consegnarono alla storia come degrado dell’ “edonismo reaganiano” e corruzione della “Milano da bere”.
Avevano un problema con Ronald Reagan e Bettino Craxi e finirono travolti dal Muro di Berlino. Il conflitto sociale continuò nelle curve degli stadi, con la febbre del tifo e la sbronza da ultrà, una cosa da scazzottata al bar e in autogrill, gol e sangue, trasferta e pestaggio. Nella confusione dell’alcol, trent’anni dopo, sono usciti dai sarcofaghi della storia gli antisemiti, gli ignoranti con la kefiah, al fianco di Hamas e contro gli ebrei (anche ieri sera a Bologna), è sempre la stessa compagnia di giro, dal libretto rosso di Mao ai manifesti di Hezbollah. Come in un videogioco, alla penultima schermata, è comparso il mostro, figlio di una mutazione genetica che parte dal “cattivo maestro” e arriva al “maranza”, un triplo salto mortale senza rete, dagli “annidi piombo” al week end con il coltello in Corso Como. Segni particolari, il cervello vuoto. È questa piovra di ignoranza il fatto semi-nuovo (la “grande noia” non è inedita) che impegna la destra (al governo) e fa sbandare la sinistra che ha perso la bussola della sicurezza fino a disorientare i suoi sindaci.
Milano ha vissuto cronaca ben più nera, stragi e esecuzioni, ma l’invasione del piccolo crimine con grande impatto è capillare, tra italiani, stranieri e oriundi, prime e seconde generazioni, buone famiglie e cattive abitudini, delinquenza e scemenza, c’è molto lavoro da fare. E la magistratura militante, che indaga e sentenzia con l’ideologia, quella che scarcera all’istante anche quando si tratta di delinquenti presi con le mani nel sacco, non è la soluzione, ma parte del problema. Mi ricordo il poster di un film poliziesco del 1973 con Franco Nero: «La polizia incrimina. La legge assolve».
Arrestateli. E teneteli dentro.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT