venerdi 21 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Riformista Rassegna Stampa
21.11.2025 Albanese fa la guerra al Consiglio di Sicurezza ONU
Commento di Iuri Maria Prado

Testata: Il Riformista
Data: 21 novembre 2025
Pagina: 4
Autore: Iuri Maria Prado
Titolo: «Albanese fa guerra al Consiglio ONU: 'Ha legittimato l'apartheid a Gaza'»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 21/11/2025, a pagina 4, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "Albanese fa guerra al Consiglio ONU: 'Ha legittimato l'apartheid a Gaza'".


Iuri Maria Prado

Francesca Albanese contro tutti, anche contro la stessa ONU in cui è "relatrice speciale". Il Consiglio di Sicurezza ha approvato il piano di pace per Gaza e lei lo accusa di "legittimare l'apartheid". Disarmare i terroristi di Hamas, per lei, è apartheid.

Ormai Francesca Albanese, special rapporteur dell’ONU, sembra condurre una battaglia personale contro la stessa organizzazione per cui lavora. Utilizzando in modo indiretto la sua struttura e i canali ufficiali di comunicazione, sta contestando apertamente la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che il 17 novembre ha approvato il piano per Gaza.

Non si è limitata — come denunciavamo ieri su queste pagine — a rilasciare dichiarazioni scomposte sull’Unione europea, accusata di voler partecipare come un “avvoltoio” al piano di pace, rendendosi così responsabile di una “vergogna coloniale”. Con un comunicato ripreso — si potrebbe dire volantinato — dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, Albanese ha inoltre accusato il Consiglio di Sicurezza di aver legittimato, con quella risoluzione, l’“assedio, l’occupazione, la segregazione razziale, l’apartheid e la pulizia etnica” del popolo palestinese.

Per Albanese, il Consiglio di Sicurezza — e dunque gli Stati che hanno approvato il testo — avrebbe abbandonato “la Palestina nelle mani di un’amministrazione fantoccio”, designando gli Stati Uniti, che a suo dire “condividono la complicità nel genocidio”, come nuovi gestori della “prigione a cielo aperto che Israele ha già istituito”. Ha infine dichiarato che l’attuazione della risoluzione, così com’è, “rende l’ONU complice, mina la Carta delle Nazioni Unite e può solo portare a intensificare la carneficina umana”.

L’enormità di tali affermazioni — rese da una consulente vincolata a uno statuto che ne prescrive imparzialità, prudenza e moderazione nelle uscite pubbliche — appare ancora più clamorosa se si considera che a rilanciarle e, letteralmente, a promuoverle è stato il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, trasformato di fatto in un megafono della sua linea militante. Sulla carta intestata del Consiglio compaiono infatti le dichiarazioni di Albanese, poi riproposte sui social attraverso il profilo ufficiale dello stesso ufficio delle Nazioni Unite.

L’effetto è quello di un cortocircuito istituzionale: come se un consulente parlamentare o governativo — restando al suo posto e sfruttando la propria funzione — si mettesse a contestare la legittimità di deliberazioni ufficiali, accusando di malversazione coloro che le hanno adottate e istigandone pubblicamente il sabotaggio. Con gli stessi uffici coinvolti che si prestano a far da cassa di risonanza a un’iniziativa di contestazione senza precedenti.

Quanto può durare un simile andazzo?


redazione@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT