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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.11.2025 Gli strani effetti perversi del 'Diluvio di Al Aqsa'
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Gli strani effetti perversi del 'Diluvio di Al Aqsa'»

Gli strani effetti perversi del “Diluvio di Al Aqsa”
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://israel247.org/les-etranges-effets-pervers-du-deluge-al-aksa-250604.html

 
Michelle Mazel

Diluvio di Al Aqsa, il pogrom del 7 ottobre, sta provocando una catena di conseguenze. Fra cui una BBC screditata per troppa faziosità dalla parte di Hamas e un sindaco di New York islamico e socialista, eletto sull'onda delle proteste contro Israele. Come l'Occidente si sta consegnando nelle mani degli islamisti senza neppure realizzarlo.

Un breve promemoria. La mattina del 7 ottobre 2023, diverse migliaia di razzi furono lanciati contro Israele mentre dei “militanti” dell'organizzazione terroristica Hamas attraversavano il confine e attaccavano le comunità israeliane più vicine, come anche il Festival della musica Nova.

Fin dall’indomani erano scoppiate le prime manifestazioni contro lo Stato ebraico, ben prima dell'inizio delle operazioni militari israeliane a Gaza. C'era stato un coordinamento preventivo con dei gruppi ostili? Resta il fatto che striscioni e slogan erano già pronti. Neppure il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha atteso e si è permesso di trovare una certa legittimità nei crimini atroci commessi durante il “diluvio di Al Aqsa”, nome che Hamas aveva dato al suo crimine. Comunque sia, i terroristi drogati e pieni d'odio non hanno esitato a filmarsi mentre stupravano, torturavano e uccidevano uomini, donne e bambini. A filmarsi e a trasmettere il tutto in tempo reale sui social media. Nei due anni successivi, a far notizia non furono questi crimini né la sorte degli sfortunati israeliani rapiti e condotti nei sinistri tunnel sotterranei di Gaza, diventati  ostaggi di Hamas. Non vi è stata alcuna condanna unanime, nessun tentativo di subordinare gli aiuti alla popolazione di Gaza, che aveva applaudito le atrocità del 7 ottobre, al rilascio di queste persone sfortunate. C'è stato spazio solo per le ingannevoli dichiarazioni di Hamas trasmesse dal canale qatariota Al Jazeera e riprese con compiacenza dai media, in particolare dalla BBC e dall'AFP.

La venerabile istituzione britannica, da parte sua, ha dovuto finalmente riconoscere la sua scandalosa mancanza di obiettività. Mentre le manifestazioni crescevano di portata e infiammavano i campus negli Stati Uniti e perfino in Francia, lo slogan “dal fiume – il Giordano – al mare – il Mediterraneo – la Palestina sarà libera” invocava apertamente la scomparsa dello Stato ebraico. Bisogna dire che a seguito del rifiuto delle Nazioni Unite di condannare i crimini del 7 ottobre, sono state lanciate le accuse più assurde contro questo Stato isolato e praticamente emarginato tra le nazioni: genocidio, apartheid, tentativi di affamare la popolazione di Gaza.

Il 4 novembre scorso, abbiamo assistito alla conseguenza più impensabile degli effetti perversi del 7 ottobre. Un candidato musulmano è stato eletto sindaco di New York con il 50,4% dei voti, contro il 41% del sindaco in carica e il 7% del candidato indipendente. Si è giunti a questo risultato perché la popolazione ebraica della città gli ha dato ben il 33% dei loro voti. Come spiega il sindaco uscente Eric Adams, questi ebrei sono stati influenzati dalla narrazione che attribuiva a Israele la sola responsabilità della situazione e hanno scelto di sostenere un candidato apertamente ostile a quel Paese, che sostiene il movimento BDS e che si è impegnato ad arrestare il Primo Ministro israeliano nel caso  mettesse piede a New York.


takinut3@gmail.com

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