Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Trump festeggia il principe saudita Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 19 novembre 2025 Pagina: 17 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Trump festeggia il principe saudita: «Investimenti stellari negli Stati Uniti»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/11/2025, a pag. 17, con il titolo "Trump festeggia il principe saudita: «Investimenti stellari negli Stati Uniti»", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Trump con il principe saudita (regnante, di fatto) Mohammed bin Salman. Si tratta della sua prima visita dopo l'omicidio del giornalista Khashoggi nel 2018, fatto uccidere in Turchia. Non si è parlato solo di affari e di investimenti, ma anche di sicurezza militare. Gli Usa venderanno ai sauditi gli F35 e ottengono un impegno di massima per l'adesione dell'Arabia Saudita agli Accordi di Abramo. Se avvenisse, sarebbe una svolta storica.
Il primo amore non si scorda mai.
Da 45esimo presidente degli Stati Uniti, correva l’anno 2017, Donald Trump scelse Riad quale destinazione del suo primo viaggio ufficiale. Lo scorso aprile, da 47esimo presidente, Trump è passato prima per Roma e per Città del Vaticano per assistere ai funerali di papa Bergoglio, ma a fine maggio era di nuovo a Riad.
Ieri l’inquilino della Casa Bianca ha ricambiato l’ospitalità ricevendo il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, dove Salman è il nome del padre, il monarca da tempo malato che nel 2022 ha ceduto al figlio l’incarico di primo ministro. Tappeto rosso, abbondanti pacche sulle spalle come fosse un amico personale e non un reale inviolabile, il volo di una pattuglia acrobatica, Trump sì è mostrato molto lieto di ricevere MbS dal quale spera di ottenere un sostegno tangibile a favore del suo piano di pace per il Medio Oriente, magari con un (semi)riconoscimento di Israele: l’Arabia deve insomma confermare la propria traiettoria a favore degli Accordi di Abramo; in sintesi: pace fra arabi moderati e sionisti l’Iran teocratico viene isolato. Da parte sua, il principe classe 1985 punta a strappare una fornitura di F-35 di quinta generazione, caccia che nella regione gli Usa condividono solo con Israele.
Gerusalemme non può dirsi certo entusiasta del rischio di perdere un vantaggio militare nei confronti del grande vicino arabo ma spera di potere fare affidamento su una Riad più vicina magari a discapito di una Turchia foriera di molti mal di testa.
Trump comunque ha le idee chiare: allettare Riad serve anche ad allontanarla da Pechino senza dimenticare che i sauditi sono molto “liquidi”.
«L’Arabia investirà negli Usa fino a mille miliardi». Lo ha detto lo stesso MbS parlando nello Studio Ovale. E Trump ha celebrato il primo assegno da 600 miliardi staccato da Casa Saud. «Ti ringrazio», ha affermato durante l’incontro, «sono soldi che significano investimenti in impianti, in compagnie, denaro a Wall Street».
Non solo: «Faremo un accordo. Acquisteranno gli F-35 dalla Lockheed», aggiungendo che sarebbero «assai simili» a quelli forniti ad Israele. Il presidente americano ha anche elogiato il lavoro «incredibile in materia di diritti umani» svolto dal principe. Traduzione: l’uccisione (che l’intelligence Usa attribuisce emissari di MbS) del giornalista Jamal Khashoggi, un saudita dissidente che scriveva fra gli altri per il Washington Post, è acqua passata.
«Il principe non ne sapeva nulla», sostiene Trump. Lo squartamento di Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul nel 2018 (un «grave errore», lo bolla proprio ieri lo stesso MbS) aveva molto raffreddato i rapporti fra Riad e Washington sotto Biden.
Mentre ieri sera Trump e MbS si preparavano per il banchetto di stato è circolato, decisamente meno elegante, un video in cui Trump apostrofa malamente una giornalista che, a bordo dell’Air Force One venerdì scorso, gli chiede dei suoi rapporti con Jeffrey Epstein condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori.
Appena la reporter apre bocca, Trump con il dito puntato le intima di tacere: «Quiet, quiet, piggy!» («Sta’ zitta, piggy!»). Proprio ieri la Camera Usa ha approvato il disegno di legge per obbligare il Ministero della Giustizia a divulgare tutti i file del caso Epstein. Ora la palla passa al Senato.
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