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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.11.2025 Mentre l'Occidente, sempre più debole, sta scomparendo, in Israele vincerà la vita, la bellezza alla faccia di chi ci odia
Commento di Deborah Fait (con video)

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Mentre l'Occidente, sempre più debole, sta scomparendo, in Israele vincerà la vita, la bellezza alla faccia di chi ci odia»

Mentre l'Occidente, sempre più debole, sta scomparendo, in Israele vincerà la vita, la bellezza alla faccia di chi ci odia
Commento di Deborah Fait 

Deborah Fait
Deborah Fait

Israele sotto assedio dei media in tutto l'Occidente. Adesso è partita la nuova campagna di diffamazione: gli israeliani starebbero facendo morire di freddo e pioggia i palestinesi di Gaza. Guardate il meteo e capirete che è una bufala. Ma la gente ci crede e gli ebrei in Occidente sono vittime di ancora più odio. Ma come regiscono le comunità ebraiche? Con dignità. E come reagiscono in Israele? Con la gioia di vivere, alla faccia dell'odio. 

Il GR 1 delle 8 del 18/11 parlava del “rigido inverno di Gaza” che i poveri palestinesi devono sopportare e scommetto che presto faranno la conta dei morti “assiderati” di cui lo stesso Presidente Mattarella ha pubblicamente parlato con indignazione un inverno fa, senza informarsi sulla verità. Ecco qua le terribili temperature di Gaza: di giorno si parte dai 27 gradi in su, fino ad arrivare a 34, e di notte siamo sui 20 gradi, a volte, nei casi peggiori, si arriva a 15 . Chi non mi crede clicchi “Meteo Gaza” e sarà subito rassicurato sulla sorte dei poveri palestinesi. Evidentemente i giornalisti della Rai non controllano le temperature prima di diffondere falsità.

Giorni fa invece si è presentato il problema della pioggia che, finalmente, dopo mesi, è caduta copiosa da queste parti. Poteva mancare una nuova campagna propagandistica di Hamas? Girano volantini che informano sulle difficoltà degli abitanti di Gaza sotto la pioggia. Sono sicura che sia molto difficile vivere senza un riparo ma hanno dimenticato di dire una cosa importante, si sono proprio scordati di accennare alle migliaia di tende antipioggia che il Qatar ha fornito  (gratis) e che Hamas ha requisito vendendole a 900$ cadauna. Chi ha soldi le compra, chi non ne ha resta sotto la pioggia e ringrazia Hamas. Mentre il mondo, questo mondo che detesto ogni giorno di più, si strappa le vesti per i palestinesi e stringe gli ebrei dentro una morsa di odio, essere parte del popolo ebraico diventa sempre più pericoloso e difficile.

Gli ebrei vengono cacciati dai social, per strada nascondono la kippà, se portano al collo il Maghen David temono gli venga strappata come è accaduto varie volte. Gli studenti ebrei hanno paura di entrare nelle loro università, la demonizzazione di Israele e di conseguenza del suo popolo, anche se vive all’estero, continua sempre più violenta. Svastiche sui muri, sinagoghe assediate, ebrei sfregiati, picchiati, cimiteri devastati. È cominciata ormai da molti mesi la fuga dall’Europa, dagli USA, dal Canada.  Una giovane ebrea nata in Israele e residente in Canada si è sentita dire dall’impiegato dell’ufficio passaporti che sul suo documento da rinnovare non potevano mettere il luogo di nascita, cioè Israele bensì Palestina. Il Canada dunque ha già eliminato Israele, non esiste più.

Clicca sulla foto per vedere il video (sottotitoli di Giorgio Pavoncello)

L’odio per gli ebrei che, dopo la Shoah, era stato nascosto forse per un senso di vergogna o di decenza, è riesploso e sta diventando una valanga sempre più potente e violenta. Nessuno si sente più sicuro,  gli episodi di antisemitismo aumentano drammaticamente di giorno in giorno, oggi, grazie a social, di ora in ora, non esiste più un argine all’odio perché, sul web, lo si può esprimere con nomi falsi e nickname. Da New York, con l’elezione del musulmano Mamdani, intere famiglie lasciano la città per trasferirsi in altri stati o in Israele nonostante la guerra. I giovani incominciano a provare le paure raccontate dai nonni sopravvissuti allo sterminio nazista che era incominciato esattamente così: vetrine di negozi ebrei rotte, svastiche, scritte -ebrei a morte-, ebrei inseguiti per la strada e picchiati, paura, propaganda di odio sui giornali. Oggi i musulmani hanno sostituito i nazisti, di cui erano alleati durante la II Guerra Mondiale, e hanno dalla loro parte tutte le sinistre mondiali. In Europa sta accadendo una sostituzione di popolazioni, ebrei e anche molti cristiani, scappano e il loro vuoto è riempito dai figli di Allah. Per le strade non si sentirà più augurare Buon Natale ma Allahu Akhbar. In verità sono anni che la parola Natale è stata bandita dalle sinistre, da tempo bisognava dire buone feste per non essere guardati di traverso con sospetto e rabbia. Con i milioni di musulmani che stanno invadendo le nazioni europee sarà pericoloso anche dirsi cristiani come è molto pericoloso in tanti paesi islamici dove li massacrano nel silenzio dell’Occidente.

Come reagiscono le comunità ebraiche a tutto questo odio travolgente? Con dignità, onestà e consapevolezza della propria identità millenaria. Essere ebrei non è mai stato facile e questo ha fatto sì che lo studio fosse la cosa principale per poter sopravvivere ed essere in parte accettati. Israele ne è l’esempio lampante. Dal paese povero che era 80 anni fa, abitato da ebrei sopravvissuti alla Shoah e ai pogrom degli arabi, Israele è diventato un faro nel mondo intero per la scienza, la medicina, la tecnologia, l’agricoltura. Le università israeliane sono molto ben posizionate nelle classifiche mondiali, con diverse istituzioni che figurano costantemente tra le prime 50.  Il Weizmann Institute, l'Università Ebraica, il Technion di Haifa sono  alternativamente tra le prime 10. L'Università di Tel Aviv si è classificata al settimo posto mondiale. L’università La Sapienza, considerata la migliore in Italia, è al 170 posto nella classifica mondiale eppure boicotta, eppure non vuole avere contatti con i colleghi israeliani!  È ridicolo oltre che estremamente patetico. Purtroppo il boicottaggio e la difficoltà di Israele di avere collaborazioni internazionali sarà comunque un danno per il Paese ma ci riprenderemo alla grande e alla svelta.

Questa guerra ci ha fatto capire una volta di più che siamo soli tra nazioni che ci odiano o fingono di odiarci per mera comodità o paura del padrone islamico che non ci mette un secondo a vendicarsi. Per questo motivo nessuno accenna agli imbrogli crudeli di Hamas e alla ferocia anche contro il proprio popolo, la Rai parla di rigido inverno a Gaza con temperature che in Italia se le sognano in luglio e agosto e mette in onda film di propaganda dove gli israeliani sono bestiacce cattive e gli arabi tanto buoni e cari.

Si, c’è di che deprimersi, c’è anche tanto per cui incazzarsi e confesso che spesso a me prudono le mani di fronte a tanto cieco odio ma capisco che quello che ci ha salvato è stata la enorme pazienza contro la cattiveria e l’ingiustizia del mondo, la speranza che non abbiamo mai perduto e la nostra identità che nei millenni di persecuzioni selvagge non abbiamo mai rinnegato, anzi si è fatta forte come un macigno.

Abbiamo vinto anche l’ultima delle numerose guerre con cui ci hanno attaccato, e vinceremo sempre la vita, la sua bellezza e qualità, alla faccia di chi ci odia.


takinut3@gmail.com

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