Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Testata: Libero Data: 16 novembre 2025 Pagina: 16 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Kiev sbarra la strada ai russi e ai corrotti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/11/2025, pag. 16, con il titolo "Kiev sbarra la strada ai russi e ai corrotti", l'analisi di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Bombardamenti russi a Dnipro, prese di mira le infrastrutture energetiche e del trasporto. I russi continuano ad attaccare a Pokrovsk (nel Donbass) e anche nella regione di Zaporizhzhia. Putin vuole distruggere l'Ucraina prima che si arrivi al tavolo negoziale, per trattare da una posizione di forza, da conquistatore. E proprio in un periodo in cui a Kiev scoppia uno scandalo paragonabile alla nostra tangentopoli. Ma l'Ucraina resiste all'invasore, oltre che alla corruzione interna, una battaglia su due fronti per la sua stessa esistenza.
Infuriano i combattimenti tra russi e ucraini, con Mosca che sta cercando di portarsi in una situazione di vantaggio prima dell’arrivo dell’inverno, bombardando strutture energetiche e linee di collegamento, e l’Ucraina che risponde con la stessa moneta, mettendo in campo anche armi nuove, come il missile Long Neptune.
Allo stesso tempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky deve fare i conti gli scandali interni e promette piazza pulita nelle aziende statali che operano nel settore energetico.
Nella notte tra venerdì e sabato l'esercito russo ha sferrato attacchi contro Dnipro e la regione circostante, causando la morte di un uomo e il ferimento di un altro. Secondo l'ultimo bollettino del ministero della Difesa russo, le truppe di Mosca si sono impadronite della località di Yablokovo nella regione di Zaporizhzhia, a prezzo però di feroci combattimenti e grandi perdite. Kiev sostiene che nelle ultime ore si sono verificati oltre 350 attacchi, con l’impiego di oltre 1.500 proiettili.
Le perdite russe ammontano a quasi 300 uomini e 58 unità di equipaggiamento militare, tra cui carri armati, veicoli blindati, sistemi di artiglieria e veicoli a motore leggeri.
Il vice primo ministro ucraino e responsabile delle infrastrutture del Paese Oleksii Kuleba ha riferito che da luglio l’Ucraina ha registrato un aumento del triplo del numero di attacchi al suo sistema ferroviario con danni totali per un miliardo di dollari. Tali attacchi sono fonte di grande preoccupazione in quanto secondo l’istituto di statistica statale la rete ferroviaria trasporta oltre il 63% del traffico merci del Paese, comprese le spedizioni di grano, e il 37% del traffico passeggeri.
Anche Kiev sta bombardando vie di comunicazioni vitali per la Russia, in particolare ieri è stata colpita la strada che collega Selydove a Pokrovsk per sbarrare la strada al nemico. «Le forze di Difesa stanno tagliando le rotte logistiche utilizzate dal nemico per avvicinarsi a Pokrovsk», si legge nel bollettino militare di Kiev, «di conseguenza, i russi hanno perso la possibilità di utilizzare questa rotta per infiltrare Pokrovsk con veicoli leggeri». I russi tuttavia sostengono di aver già concluso l’accerchiamento di Pokrovsk e che la caduta definitiva della città è solo questione di ore. In altre aree, secondo lo stesso comunicato di Kiev, le forze ucraine stanno piazzando ulteriori ostacoli meccanici e il comando russo vi starebbe spedendo “squadre suicide” per rimuoverli. Kiev rivendica anche un bombardamento alla raffineria di petrolio Ryazansky, nella regione di Ryazan della Federazione Russa, che produce in media 840 mila tonnellate all'anno di carburante per aerei TS-1, utilizzato anche dalle forze aerospaziali dell'esercito russo.
Sono stati colpiti anche la stazione radar Nebo-U in Crimee e un convoglio militare nella zona di Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia.
A Kiev continuano a infuriare invece le polemiche per lo scandalo scoppiato in seguito all’indagine dell’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (Nabu) e dall'Ufficio del procuratore specializzato anticorruzione (Sap), che ieri hanno chiesto la custodia cautelare per l'ex vicepremier ucraino Oleksiy Chernyshov, accusato di aver ricevuto in operazioni illecite legate a Energoatom qualcosa come 1,3 milioni di dollari. Sulla questione è tornato a parlare Zelensky, sfiorato molto da vicino dalle indagini che coinvolgono alcuni suoi ministri, ora dimissionari, e il socio in affari Timor Mindich. Il presidente ucraino ha promesso piazza pulita, paragonando la lotta contro la corruzione alla guerra contro la Russia.
«Stiamo iniziando a riorganizzare le principali aziende statali che operano nel settore energetico», ha scritto in un post su Telegram, aggiungendo che «parallelamente alla verifica completa delle attività finanziarie, è necessario rinnovare la gestione di queste aziende». Entro una settimana, ha sottolineato, «dovranno essere soddisfatte tutte le condizioni per la formazione di un nuovo e professionale consiglio di sorveglianza della società e per il completo riassetto del consiglio di amministrazione». «La completa trasparenza e la correttezza dei processi nel settore energetico sono una priorità assoluta», ha assicurato il presidente.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante