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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
14.11.2025 Antisemitismo a scuola: se l’aula diventa terreno di propaganda e indottrinamento
Analisi di Anna Zanotti

Testata: Il Riformista
Data: 14 novembre 2025
Pagina: 3
Autore: Anna Zanotti
Titolo: «Antisemitismo a scuola: se l’aula diventa terreno di propaganda e indottrinamento»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 14/11/2025, a pagina 3, l'analisi di Anna Zanotti  dal titolo "Antisemitismo a scuola: se l’aula diventa terreno di propaganda e indottrinamento".

Al Liceo Ripetta di Roma, una proiezione didattica al Cinema Farnese è stata introdotta da un intervento sul “genocidio a Gaza”. In numerosissimi istituti di tutta Italia sono stati organizzati eventi che, di fatto, sdoganano la propaganda contro Israele e contro gli ebrei.


Negli ultimi mesi, numerosi episodi suggeriscono che la scuola abbia abdicato al suo ruolo formativo e venga utilizzata da una parte del corpo docente per trasmettere agli alunni la propria visione politica. Le testimonianze parlano di un clima di intimidazione all’interno degli istituti, con pressioni verso chi esprime posizioni filoisraeliane o non partecipa alle molte iniziative a sostegno di Gaza.

L’associazione ALA – “Associazione Lotta all’Antisemitismo” – ha raccolto alcune di queste testimonianze. Diversi insegnanti, ebrei e non, riferiscono di un clima intimidatorio: chi non si allinea viene sottoposto a stalking, emarginato o persino accusato di “fascismo” per aver chiesto di non utilizzare il termine “genocidio” nei programmi. Molti hanno manifestato paura, al punto da temere di essere identificati nonostante l’anonimato delle interviste, essendo pochi e quindi facilmente riconoscibili.

In numerosissimi istituti di tutta Italia sono stati organizzati eventi che, di fatto, sdoganano la propaganda contro Israele e contro gli ebrei. Al Liceo Ripetta di Roma, una proiezione didattica al Cinema Farnese è stata introdotta da un intervento sul “genocidio a Gaza”. A Bologna, il movimento “Prof per Gaza” ha invitato a eliminare dai libri di testo le cartine che non riportano la Palestina, proponendo una revisione ideologica dei materiali didattici. I genitori ebrei riferiscono che i loro figli vengono emarginati e spesso sottoposti a interrogatori ideologici da parte degli insegnanti, con l’obiettivo di far loro prendere le distanze da Israele o dalla propria identità.

La pagina Facebook “Mammadimerda” racconta di una maestra elementare che ogni mattina fa ascoltare una canzone sulla Flotilla e parla ai bambini del “genocidio”. Non è un caso isolato. Molti docenti della scuola primaria pubblicano sui social attività assegnate agli alunni, incentrate sulle sofferenze dei bambini di Gaza; in rete circolano addirittura guide su come presentare l’argomento in termini rigorosamente pro-Hamas ai più piccoli. In una scuola media di Moncalieri, un genitore riferisce che un’insegnante di sostegno ha parlato soltanto della guerra “contro i palestinesi”, ignorando gli eventi del 7 ottobre, e ha fatto realizzare lavoretti con bandiere palestinesi. In un’altra classe sono state costruite barchette per celebrare la Flotilla. A Chieri, bambini della primaria hanno sfilato con bandiere palestinesi gridando “Palestina libera”. A Marzabotto, le classi della secondaria, della primaria e dell’infanzia hanno partecipato alla Local March per Gaza.

Molte di queste iniziative sono promosse da organizzazioni che si definiscono “pacifiste”, ma che in realtà propongono una ricostruzione dei fatti mediorientali da una prospettiva esclusivamente anti-israeliana e pro-Hamas. Tra le più attive vi è la Scuola per la Pace di Torino che, nonostante il nome, promuove mobilitazioni nelle scuole per la “liberazione di Gaza”, “contro il genocidio, l’occupazione e l’apartheid”. Altre realtà, come “Docenti per Gaza”, diffondono materiali didattici che negano il diritto all’esistenza di Israele.

Molti insegnanti giustificano il loro operato sostenendo di fare lezione di “Storia”. Tuttavia gli avvenimenti di attualità non sono Storia: la Storia richiede tempo, confronto di fonti e prospettive. Oggi, invece, agli alunni viene trasmessa una propaganda che instilla una visione distorta e antisemita degli eventi. Non è la prima volta che accade: anche negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale circolavano menzogne sugli ebrei. Quelle calunnie permisero la disumanizzazione di un intero popolo e posero le basi per il suo sterminio.

È il momento di riconoscere i segnali e interrogarci sulle conseguenze della formazione che i ragazzi stanno ricevendo.

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redazione@ilriformista.it

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