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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Libero Rassegna Stampa
14.11.2025 L’ex terrorista islamico dopo essere stato da Trump minaccia Israele
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 14 novembre 2025
Pagina: 16
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: ««Gli israeliani finiranno a Monaco...» La frase inquietante del leader siriano»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/11/2025, a pag. 16, con il titolo "«Gli israeliani finiranno a Monaco...» La frase inquietante del leader siriano", la cronaca di Amedeo Ardenza.

Dopo essere stato ricevuto da Trump, il nuovo padrone della Siria al Sharaa torna a minacciare Israele con una frase sibillina. Contestando la protezione israeliana del sud della Siria, l'area drusa, dice che andando avanti di questo passo l'Idf "arriverà fino a Monaco". La scelta della città, per questa metafora, non è casuale, considerando che è proprio il luogo del massacro delle Olimpiadi del 1972. E a pochi chilometri c'è il campo di concentramento di Dachau.

Le forze armate israeliane (Idf) arriveranno presto alle porte di Monaco di Baviera. Parola di Ahmad Al Sharaa, l’autonominato presidente della Siria. Il leader sunnita è stato ricevuto soli pochi giorni fa alla Casa Bianca. È vero che Donald Trump lo ha fatto entrare da una porta di servizio ma considerato che fino a poche ore prima sulla testa dell’ospite pendeva una taglia americana da 10 milioni di dollari, il nostro ha poco da lamentarsi. Incontrandolo per tre volte Trump lo ha definitivamente sdoganato: niente male per uno che si è diplomato terrorista con Al Qaeda in Iraq e poi laureato jihadista creando il Fronte Al Nusra con il quale ha preso all’insurrezione sunnita contro l’ex presidente alawita Bashar Assad. Il regime del macellaio di Damasco è stato rovesciato lo scorso 8 dicembre grazie all’appoggio turco ad Al Sharaa e in virtù della spallata inferta dalle Idf a Hezbollah, la milizia libanese filoiraniana vero puntello di Assad. Mentre l’ex presidente riparava a Mosca, Israele ha scatenato una sistematica guerra ai depositi di missili, agli aerei, alle basi navali, alle caserme e a tutto quello che in Siria si poteva utilizzare contro lo stato ebraico. Negli stessi giorni le Idf consolidavano anche le proprie posizioni sul Golan e alle pendici del Monte Hermon, che segna il confine con la Siria. Una mossa certo invisa ad Al Sharaa che fino a poche settimane prima usava il nome di guerra Al Jawlani (“del Golan”). Impegnato nelle stesse ore a estendere il proprio controllo sulla Siria, Al Sharaa non ha però fiatato. Anche mesi dopo, quando Israele è intervenuto a protezione dei drusi siriani massacrati nel sudest del paese da milizie filogovernative, Al Sharaa non ha protestato. Oggi che Trump lo spalleggia per portare la nuova Siria il più lontano possibile dall’orbita iraniana, il qaedista in cravatta ha bacchettato lo Stato ebraico: «Israele ha occupato le alture del Golan per proteggere Israele, e ora sta imponendo condizioni nel sud della Siria per proteggere le alture del Golan. Fra qualche anno, forse occuperà il centro della Siria per proteggere il sud della Siria. Raggiungeranno Monaco su quella strada», ha affermato.
Un’uscita curiosa: fra Damasco e la capitale della Baviera ci sono 3.400 chilometri e prima di arrivare a Monaco si incontrano, per esempio, Ankara e Istanbul. Chissà se nelle parole dell’ex autoproclamato irredentista del Golan si nasconde un messaggio in codice.
O forse si è solo trattato di un lapsus? La ricca città tedesca non è sempre foriera di ricordi positivi per Israele e gli ebrei. A 30 chilometri dalla città sorge il famigerato campo di sterminio di Dachau. E nel 1923 Monaco era stata teatro del Putsch della birreria, il tentativo, fallito, di colpo di stato che costò a Hitler una condanna a cinque anni di detenzione ma ne scontò meno di un quinto approfittando dello stop per scrivere il Mein Kampf. Oppure Al Sharaa si riferiva alla Conferenza di Monaco del 1938 che si concluse con l’assenso delle potenze europee affinché la Germania nazista annettesse i Sudeti? Oppure chi scrive è fuori strada perché Al Sharaa pensava (con nostalgia?) alle più vicine Olimpiadi del 1972 funestate dai fedayn palestinesi di Settembre Nero che sequestrarono, torturano e uccisero la squadra di atleti israeliani?
Forse al-Shara’ dovrebbe parlarne col suo analista.

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