Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Il No-Meloni day: la sinistra minaccia Cronaca di Fausto Carioti
Testata: Libero Data: 13 novembre 2025 Pagina: 3 Autore: Fausto Carioti Titolo: «Con il “No Meloni Day” inizia l’ondata di proteste che porterà al referendum»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 13/11/2025, a pag. 3 la cronaca di Fausto Carioti dal titolo “Con il “No Meloni Day” inizia l’ondata di proteste che porterà al referendum”.
Fausto Carioti
Il "no Meloni Day" sciopero studentesco previsto per domani, è la prova generale della prossima stagione della contestazione di sinistra. Si andrà avanti così fino almeno alla prossima primavera, quando è previsto il referendum sulla riforma della magistratura.
I documenti programmatici sono i fantocci con i volti di Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Anna Maria Bernini, esposti dal collettivo Cambiare Rotta all’interno della Sapienza e accompagnati da frasi che accusano la premier e chi la sostiene di complicità nel «genocidio». Nello stesso ateneo hanno sfilato indossando la maschera della premier con il fez. Anticipano quello che accadrà domani a Roma, Bologna e altre città, casomai il nome della mobilitazione non fosse chiaro: «No Meloni Day».
Lo sciopero studentesco di venerdì 14 novembre mette insieme il solito coacervo, dalla contestazione della manovra e delle «riforme criminali» varate dal «governo fascista» al «siamo tutti antisionisti». Promettono di bloccare scuole e università. Proteste che gli organizzatori dedicano «agli studenti palestinesi e alla loro resistenza, esempio per tutto il mondo». Hamas si è fermata, loro proseguono.
Sono le avanguardie del tentativo di spallata, l’inizio di una stagione che Elly Schlein e Maurizio Landini intendono far durare almeno sino al referendum sulla giustizia. La sinistra ufficiale non parteciperà alle proteste di domani, che vedranno sfilare anche chi giudica il Pd troppo morbido nei confronti di Israele (l’unico compagno buono è quello che vuole cancellare lo Stato ebraico).
Schlein e i suoi alleati guarderanno comunque quei manifestanti con un occhio benevolo e interessato. E' in quel brodo che pescano voti personaggi come Mia Diop, vicina alla segretaria dem e nuova vicepresidente della Toscana, una che equipara «antifascismo» e «antisionismo».
Poi toccherà agli adulti. L’Usb, il sindacato di base che vuole fare concorrenza alla Cgil, ha annunciato il suo sciope ro generale per venerdì 28 novembre. A Genova saranno di scena Francesca Albanese e l’attivista Greta Thunberg. Protesta benedetta dal musicista Roger Waters, leader dei Pink Floyd, il quale la ritiene necessaria «per fermare il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele». Il giorno dopo manifesteranno a Roma.
Antifascismo, causa palestinese, contestazione della legge finanziaria e delle riforme, a partire da quella della giustizia, sono anche gli ingredienti che tengono insieme Landini e i leader della sinistra ufficiale. Il segretario della Cgil ha stretto un accordo con Schlein, cui è pronto a portare il sostegno dei suoi iscritti qualora il candidato premier del “campo largo” sia scelto con le primarie, e ieri ha incontrato il leader di Avs Nicola Fratoianni. Organizzano insieme l’opposizione al governo che dovrà raggiungere un picco nello sciopero generale proclamato dalla confederazione rossa per venerdì 12 dicembre.
Incoraggiata dalla vittoria dell’islamo-socialista Zohran Mamdani a New York, questa sinistra non ha paura a radicalizzarsi e trovare rifugio identitario dietro i vecchi totem. Al termine dell’incontro con Landini, Fratoianni ha annunciato che Avs presenterà emendamenti alla manovra per introdurre una nuova patrimoniale «nel segno della solidarietà, della redistribuzione e dell’interesse generale». Idea che accomuna il tandem Fratoianni-Bonelli a Schlein, che spinge per una patrimoniale europea, e allo stesso capo della Cgil, che mobilita i suoi iscritti anche per questo.
Tutti promettono di riservarla a un ristretto numero di «ricchi», ma poi includono nella categoria dei grandi abbienti gli italiani che si gioveranno del taglio all’aliquota Irpef per i redditi lordi tra i 28.000 e 50.000 euro: lavoratori con un assegno netto mensile che parte da poco più di 2.000 euro e che solo una lente ideologizzata può inquadrare tra i privilegiati.
Una compagnia da cui Giuseppe Conte pensa bene di allontanarsi («La patrimoniale non è all’ordine del giorno»), insieme a Uil e Cisl, e che fa dire a Matteo Renzi che «una parte della sinistra sta giocando per perdere». E' la sinistra che vedremo nelle piazze da domani: può definirsi extraparlamentare, parlamentare, sindacale, di base, studentesca o antagonista, ma quando arriva al dunque parla una sola lingua e si mobilita per le stesse idee.