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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Giornale Rassegna Stampa
10.11.2025 Hadar Goldin torna a casa finalmente
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 10 novembre 2025
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Hadar Goldin torna a casa finalmente»

Riprendiamo da IL GIORNALE di oggi 10/11/2025 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein dal titolo: "Hadar Goldin torna a casa finalmente".


Fiamma Nirenstein

Funerale di Hadar Goldin, ostaggio di Hamas, soldato dell'IDF assassinato nel 2014, durante l'operazione Margine Protettivo e rimasto nei tunnel di Gaza, senza degna sepoltura, da allora. Ci sono ancora 5 corpi nelle mani di Hamas. La tregua è ancora in bilico.

Da settimane ogni ritorno dei corpi dei rapiti è stato un evento fondamentale per Israele, il funerale di due ragazzi, Omer Nutra e di Itay Chen sono stati più che onorati, accompagnati lungo la lunga strada verso la sepoltura da cittadini con le bandiere e il pianto in gola. La memoria, i meriti e i demeriti del governo, l’intervento USA… tutto ha seguito la speciale strada dell’emozione d’Israele, la dimensione lillipuziana del Paese, la vicinanza dei cittadini anche di idee molto diverse, il valore, il fatto che non c’è famiglia che non sia stata in qualche modo cambiata da questi due anni di guerra. Ma il ritorno di Hadar Goldin è diverso, anche ci sono ancora 5 corpi nelle mani di Hamas di fatto è una pietra miliare in questa guerra che cerca conclusioni e deve imboccare la seconda fase, quella del disarmo di Hamas e di Gaza libera, mentre Hamas si aggrappa alle alla sua determinazione terrorista. Ma il meccanismo è pronto, la Turchia è fuori, l’Egitto messo in standby, i patti di Abramo si allargano, gli USA comandano il nuovo Civil Military Coordination Center, tutto il meccanismo umanitario. Trump scalpita.  Goldin era un soldato luminoso e sorridente della brigata Givati, figlio di intellettuali.

A Gaza all’inizio di una tregua di 72 ore di Tzuk Eitan (Margine di protezione), agosto 2014 Hamas rompe la tregua e spara sui soldati che inseguono i terroristi in una galleria. Là verranno uccisi tre soldati, e il corpo di Hadar verrà trascinato nel buio del tunnel. Immagini filmate e memorie dei compagni che hanno affrontato eroicamente la caccia nel labirinto cercandolo mostrano una scia di sangue e residui del suo corpo. Hadar spariva nel nulla. Adesso, in uno dei mostruosi giochi che Hamas fa con la morte, come quando ha sostituito il corpo di Shiri Bibas, la mamma dei due piccoli dai capelli rossi, sembra che il corpo di Hadar fosse custodito per farne mercimonio dalla parte adesso in mano di Hamas, ma nel corso di questo imbroglio Hamas l’ha portato dalla parte che secondo gli accordi è in mano all’esercito. Il motivo sono 250 terroristi rimasti intrappolati che Hamas voleva scambiare col corpo di Hadar, ma su questo Israele è adamantino: uno scambio c’è già stato, 2000 prigionieri palestinesi sono abbastanza. 

Ma le cose non sono semplici e ancora si cerca di capire come siano andate: genitori di Hadar hanno condotto una lotta senza frontiere, è loro il mutamento semantico dalla parola “corpo” a quella di “disperso” nel movimento per la restituzione, il loro soldato “missing in action” è diventato invece il simbolo vivente della fedeltà di Israele ai suoi soldati vivi o morti nella difficile realtà in cui Israele deve vivere. Leah e Simcha, soli per anni, predecessori di tutto il movimento per i rapiti vivi e uccisi, sono approdati all’abbraccio del grande movimento post 7 ottobre che ha fatto della vicenda di Hadar il simbolo di eroismo: ogni ragazzo israeliano ventenne potrebbe essere Hadar, e la coppia Goldin non è mai stata dalla parte del cessate il fuoco senza prezzo, ma ha sostenuto la strada di costringere a consegnare gli ostaggi per amore o per forza. Ha sempre saputo che il ritorno di Hadar certificava la forza, non la debolezza di Israele. La loro guerra dei 4118 giorni è adesso anche la strategia di Netanyahu sostenuto da Trump; certo Witkoff e Kushner arrivano in Israele anche per allineare la volontà Israeliana a quella americana. Forse Hamas ha ricevuto, come si mormora, in cambio di Hadar un prezzo, ma se esso si combina con la consegna delle armi, Netanyahu avrà fatto ottenuto il sogno di tutti, il ritorno degli ostaggi, mentre sta per aprirsi la fase della neutralizzazione di Hamas (“o volontario o per forza” dice Trump) combinata all’allargamento dei patti di Abramo. Strada impervia, dal carattere ancora vago, Hamas farà ancora di tutto per ritardare quel momento, ma esso è nei programmi Israeliani, americani, sauditi, egiziani… l’alleanza punta allo stesso risultato. Hadar Goldin è tornato a casa, Israele si emoziona e si rimette al lavoro.

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