mercoledi` 24 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
08.11.2025 Laicità e ayatollah, la Francia infiltrata dall’Iran
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 08 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Laicità e ayatollah»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/11/2025, a pagina 1/3, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Laicità e ayatollah".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Politica e intellettuali, così l'Iran si è infiltrato in Francia | Il Foglio
Un rapporto del think tank France2050 denuncia una massiccia infiltrazione iraniana nella politica, nei media e nelle università francesi, mirata a diffondere l’islam radicale e destabilizzare il Paese. Teheran, secondo lo studio, utilizza il suo “soft power antisionista” e reti di studenti e politici per influenzare la sinistra e sostenere Hamas

Roma. Improvvisamente, in mezzo alle folle parigine per Gaza, è spuntato un rettangolo verde, bianco e rosso, decorato con un simbolo musulmano e la scritta “Allahu Akbar”. La bandiera della Repubblica islamica dell’Iran è diventata una presenza fissa nelle manifestazioni filopalestinesi. Il think tank France2050 ha pubblicato un rapporto che rivela come l’Iran lavori da anni per “plasmare la politica e i media nel tentativo di seminare il caos e destabilizzare il governo”. Presentato al Parlamento e al ministero dell’Interno, il rapporto chiede una commissione d’inchiesta con pieni poteri per “smascherare completamente la portata dell’infiltrazione”.

Secondo Gilles Platret, sindaco di Chalon-sur-Saône nella Francia orientale e autore principale dello studio, Teheran è riuscita a estendere la sua influenza ideologica e politica nelle società occidentali.

“L’infiltrazione iraniana ha agito come un veleno, penetrando lentamente nella società, goccia dopo goccia, e ora si diffonde, esercita influenza e corrode”, si legge nel rapporto, sottolineando che le operazioni dell’Iran in Francia sono ora più potenti che mai. Secondo lo studio appena pubblicato, dal massacro di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023, le istituzioni francesi, i media, i partiti politici di estrema sinistra, le principali università, gli intellettuali e gli organismi studenteschi sono diventati tutti bersagli dell’ingerenza iraniana. Il loro obiettivo, afferma il rapporto, è quello di “promuovere l’islam radicale in Francia”.

Tra i soggetti presi di mira c’è l’eurodeputata della France insoumise, Rima Hassan, che sarebbe “diventata un tramite per i rappresentanti della Repubblica islamica dell’Iran” (sono citati anche i nomi di Mathilde Panot, Thomas Portes, Sébastien Delogu e Ersilia Soudais fra i parlamentari che sarebbero stati cooptati dall’Iran).

A maggio, il ministero dell’Interno aveva già declassificato un rapporto sui Fratelli musulmani, infiltrati da anni nelle banlieue francesi, nella politica e nella società. L’ex agente di polizia Matthieu Ghadiri ha raccontato a Emmanuel Razavi e Jean-Marie Montali, autori del libro “La Pieuvre de Téhéran” (Éditions du Cerf), che mentre conduceva la vita apparentemente normale di uno studente è stato avvicinato dai servizi segreti iraniani. Gli hanno parlato delle sue origini iraniane, della grandezza dell’Iran, e lo hanno lusingato. E poi la richiesta: vogliono che si infiltri nel Partito Socialista.

Ma ciò che gli agenti iraniani non sapevano è che questo studente di origine iraniana lavorava in realtà per la Francia e che si sarebbe infiltrato nella piovra iraniana. “Si rivolgono ai partiti politici per far passare le loro idee” racconta Ghadiri. “Una volta reclutati, la loro missione è quella di entrare in contatto con la sinistra, di partecipare alle riunioni. I servizi segreti iraniani 

possono anche reclutare studenti. Viene loro chiesto di entrare in contatto con associazioni, poi con i politici. Gli studenti sono uno degli obiettivi principali. Possono chiedere alle loro reclute di avvicinarsi ad associazioni filopalestinesi o a reti legate ai Fratelli musulmani, che sostengono Hamas. Quando mi reclutarono, fu per spiare e influenzare il Partito socialista, al quale ero vicino”. Nell’ultimo anno, l’ambasciata iraniana a Parigi è stata molto affollata. Nel febbraio scorso ha ospitato un gruppo di studenti provenienti da importanti università francesi. A giugno si è tenuta una conferenza sugli stessi argomenti alla Sorbona. “La più grande forza dell’Iran è il suo soft power antisionista”, afferma Amélie Chelly, ricercatrice specializzata in Iran e islam politico.

Il rapporto di France2050 presenta anche probabili scenari nel caso in cui non venissero adottate misure. Prevede che nei prossimi dodici-diciotto mesi l’Iran perpetrerà un assassinio mirato di un dissidente o di una figura ebraica o israeliana (questa settimana a Vienna è stato scoperto un deposito di armi di Hamas).

Nel breve termine, il rapporto raccomanda alle autorità francesi di mappare le organizzazioni di facciata iraniane e le loro fonti di finanziamento e di rafforzare la sicurezza delle persone e dei luoghi ad alto rischio (in particolare quelli relativi a ebrei e leader dell’opposizione iraniana). Nel medio termine, il rapporto raccomanda alla Francia di esercitare pressioni affinché il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica venga designato come organizzazione terroristica a livello dell’Unione europea e di rafforzare i controlli sui visti per le persone legate al regime. “La guerra ombra è qui e il costo dell’indifferenza sarà misurato in vite umane, libertà e sovranità”, conclude il rapporto.

I mullah si sono inseriti nelle crepe della società europea. La prima volta che ci sono riusciti era il 1979 e l’ayatollah Khomeini lanciò la sua rivoluzione da sotto un melo alla periferia di Parigi.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT