venerdi 07 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Riformista Rassegna Stampa
07.11.2025 Un colpo di Stato spacciato per un atto eroico contro Netanyahu
Commento di Iuri Maria Prado

Testata: Il Riformista
Data: 07 novembre 2025
Pagina: 4
Autore: Iuri Maria Prado
Titolo: «Il Generale diffonde i documenti di un’indagine. Colpo di Stato spacciato per atto eroico anti-Bibi»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 07/11/2025, a pagina 4, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "Il Generale diffonde i documenti di un’indagine. Colpo di Stato spacciato per atto eroico anti-Bibi".


Iuri Maria Prado

Se un generale, posto a capo dell'ufficio legale, fa pubblicare documenti segreti di un'indagine in corso, è un atto illegale ed eversivo. Visto l'alto grado di chi lo sta compiendo, ovunque nel mondo verrebbe giudicato come una prova generale di colpo di Stato. Ma in Israele no: siccome l'eversione è ai danni di Netanyahu, allora la stampa internazionale commenta il tutto come un atto di eroismo.

Che cosa succederebbe, in qualunque sistema democratico, se un generale dell’esercito, posto a capo dell’ufficio legale, prendesse dei documenti di un’indagine in corso e li distribuisse a giornali e televisioni?

Che cosa accadrebbe se, parallelamente, quel militare — senza dimettersi — si ponesse in aperto contrasto con il ministro da cui dipende, con la commissione parlamentare competente e con il governo?

Succederebbe che la cosa verrebbe definita per quel che è: un tentativo di eversione istituzionale e di sabotaggio della sicurezza nazionale. Una prova di colpo di Stato, per dirla in modo semplice e preciso.

E che cosa succederebbe, in qualunque sistema democratico, al responsabile di un simile esperimento eversivo? Succederebbe che lo metterebbero dentro.

È esattamente ciò che è avvenuto in Israele nel caso che ha coinvolto il generale Yifat Tomer-Yerushalmi, capo della difesa legale dell’esercito, arrestata con l’accusa — nell’ordine — di aver trafficato, forse manipolandoli, con documenti relativi a un’indagine su un episodio di abuso ai danni di un detenuto palestinese; di averli fatti divulgare ai mezzi di informazione con la giustificazione che le indagini rischiavano l’insabbiamento; di aver reso dichiarazioni false all’autorità giudiziaria; e infine di essersi resa irreperibile, occultando o facendo sparire i propri dispositivi elettronici.

Ora, se anziché di Yifat Tomer-Yerushalmi si fosse trattato del generale Tizio — italiano, francese o di qualunque altro Paese — lo avremmo trattato per ciò che sembra essere, cioè un pericoloso mestatore? O piuttosto come il paladino della giustizia che smaschera le “soperchierie” del governo?

È pressappoco in quest’ultimo modo che è stata descritta, in mezzo mondo occidentale — Italia compresa — quella disinvolta trafficona. E se a dichiarare che il comportamento di quella sabotatrice ha messo gravemente a rischio il Paese non fosse stato Benjamin Netanyahu, ma un primo ministro qualunque — britannico, tedesco o altro — avremmo detto: “Ci mancherebbe altro, ha perfettamente ragione”? Oppure ci saremmo esercitati nel rimproverargli di non aver lasciato libero quel militare di condurre, a suon di gravissimi reati, la propria personale guerriglia?

La realtà è che, siccome si tratta di Israele e del governo israeliano, allora è benedetto — a prescindere da dove provenga e indipendentemente da come sia condotto — ogni possibile colpo di opposizione. E va benissimo anche il colpo di Stato, magari con qualche cruccio solo perché non è riuscito.

Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante.


redazione@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT