Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Associazioni unite dalla parte di Israele Cronaca di Federica Iaria
Testata: Il Riformista Data: 06 novembre 2025 Pagina: 5 Autore: Federica Iaria Titolo: «Associazioni unite dalla parte di Israele»
Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 06/11/2025, a pagina 5, la cronaca di Federica Iaria dal titolo "Associazioni unite dalla parte di Israele".
Federica Iaria
In un tempo in cui la disinformazione si insinua nei luoghi più delicati della formazione civile — le scuole, le università, i media — nasce il Coordinamento Nazionale delle Associazioni, un’alleanza di realtà diverse, radicate nei territori, che scelgono di unire le forze per dare una voce chiara al riequilibrio di tematiche oggi strumentalizzate fino a diventare minaccia. Si tratta di associazioni che scelgono di farsi voce contro la diffamazione dello Stato di Israele, del suo popolo, del concetto sano di sionismo — oggi stravolto fino a diventare insulto — e contro l’antisemitismo tornato capro espiatorio di un passato mai sopito. L’obiettivo è ridefinire il concetto di pluralismo informativo, restituendo alla società un confronto autentico e libero da pregiudizi.
Questa unione nasce da un’urgenza: rispondere a una crescente ondata di narrazioni distorte che, sotto la maschera dell’impegno politico, alimentano odio, emarginazione e bullismo. Come spiegarsi altrimenti la storia di una bambina che torna da scuola chiedendo se può ancora dire di essere ebrea? O quella di una ragazza che, per aver espresso affetto verso Israele, viene isolata, insultata, derisa persino dagli insegnanti? È il fallimento del ruolo educativo, chiamato a incarnare il principio vita docet, non verba. Casi simili si segnalano con frequenza crescente, a dimostrazione che il diritto di opinione di un insegnante non può — e non deve — ledere la sensibilità di un giovane nel suo processo di maturazione.
Questi episodi non sono eccezioni. Sono il sintomo di una narrazione che, nelle aule scolastiche e universitarie, si fa sempre più univoca, ideologica, impermeabile alla complessità. Le occupazioni scolastiche in nome della “libertà per Gaza” spesso ignorano — o peggio, silenziano — ogni voce di contraddittorio, persino quelle dei dissidenti gazawi che denunciano il regime di terrore imposto da Hamas e chiedono libertà anche da chi li opprime dall’interno. Quando la solidarietà diventa selettiva e cieca, rischia di trasformarsi in complicità.
Ogni associazione manterrà la propria identità, autonomia e radicamento, ma sarà parte di un organismo più ampio, capace di dialogare con le istituzioni, la politica e le categorie professionali in modo più efficace, tempestivo e coeso. Il Coordinamento nasce per contrastare tutto questo: non per imporre una “voce ebraica”, poiché composto prevalentemente da organizzazioni laiche, ma per costruire una voce della civiltà sociale, della storia e del contesto. Una voce che si alzi contro l’antisemitismo travestito da antisionismo, contro il rifiuto di accogliere turisti israeliani in hotel e ristoranti, contro il boicottaggio delle università israeliane che priva studenti e ricercatori di opportunità di scambio con alcune delle migliori eccellenze scientifiche e accademiche del mondo.
La necessità sempre più pressante è quella di respingere un fenomeno che parte dal bisogno di debunking e arriva fino all’urgenza di arginare lo smarrito senso del limite dei “leoni da tastiera”, sfociando in picchi di istigazione al terrorismo, minacce di morte e deviazioni che richiedono una risposta legale. A questo scopo, il Coordinamento si avvale della collaborazione di avvocati civilisti, penalisti e amministrativisti.
L’evento nazionale organizzato dall’Associazione Setteottobre a Roma ha dimostrato quanto sia forte il bisogno di confronto, ascolto e presenza. Una collaborazione tempestiva ed efficace tra le associazioni — anche solo per facilitare la logistica — può amplificare la partecipazione e rendere il messaggio più potente, universale, incisivo. Da questa consapevolezza nasce il Coordinamento: dalla volontà di non disperdere energie, ma di far convergere e mettere in rete il maggior numero possibile di realtà affini.
L’unione di intenti è, per il Coordinamento Nazionale, il miglior strumento di difesa. Non contro qualcuno, ma per qualcosa: per la libertà di pensiero, per la pluralità delle voci, per la dignità di ogni persona. Per avere il diritto di essere interlocutori. Perché la democrazia si difende anche — e soprattutto — con la verità. Mai più soli. Mai più divisi.
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