Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Ma perché l’Occidente continua a mobilitarsi contro Israele? Commento di Angelo Pezzana
Testata: Bet Magazine Data: 04 novembre 2025 Pagina: 15 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Sta inziando una nuova fase della Storia del Medioriente. Ma perché l’Occidente continua a mobilitarsi contro Israele?»
Riprendiamo dal BET Magazine, numero di novembre 2025, a pag. 15 il commento di Angelo Pezzana dal titolo "Sta inziando una nuova fase della Storia del Medioriente. Ma perché l’Occidente continua a mobilitarsi contro Israele?"
Angelo Pezzana
Netanyahu all'ONU ha esposto la nascita di una nuova fase storia in Medio Oriente. Israele ha vinto. In Europa lo odiano ancora di più.
È iniziata una nuova fase della storia del Medio Oriente. Si sta finalmente arrivando alla vittoria di Israele. Ma perché i media e la sinistra politica non se ne accorgono? La risposta è semplice: non vogliono né vedere né sentire la verità, quella stessa che Benjamin Netanyahu ha illustrato per quarantacinque minuti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Mentre il premier israeliano parlava, settantasette Paesi — quasi tutti musulmani e africani, ma anche Spagna, Slovenia, Irlanda e perfino San Marino — hanno abbandonato l’aula per non ascoltarlo. Eppure, se ci fosse coerenza, dovrebbero essere proprio le democrazie occidentali ad abbandonare l’ONU, non solo l’aula.
La sinistra occidentale, come i Paesi che hanno voltato le spalle a Netanyahu, ha scelto deliberatamente di ignorare la realtà. Continua a ripetere la menzogna del “genocidio israeliano” a Gaza e, su questa falsità, raccoglie milioni di consensi. A New York, intanto, sta emergendo Zohran Mamdani, il primo sindaco musulmano e dichiaratamente antisionista della città che ospita la più grande comunità ebraica del mondo, fuori da Israele.
Il pogrom del 7 ottobre, organizzato per distruggere Israele, non è stato dimenticato, ma è stato annacquato dai media. L’inviata Rai Lucia Goracci, ad esempio, ha definito “una notizia falsa” quella dei bambini ebrei bruciati vivi nei kibbutz conquistati da Hamas. Non si tratta di un caso isolato. Proprio in questi giorni, Maurizio Molinari è stato censurato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio per aver osato criticare Francesca Albanese, relatrice ONU e voce ostile a Israele.
Le tre principali testate italiane — Corriere della Sera, la Repubblica e La Stampa — sembrano gareggiare a chi colpisce di più Netanyahu. Intanto la bufala del “genocidio” continua a essere diffusa anche da Amnesty International, ormai ribattezzata ironicamente “Amnesy”, perché pubblica solo ciò che preferisce ricordare.
Liberarsi degli ebrei, del resto, è un’antica vocazione. Lo ricorda Niram Ferretti nel suo ultimo libro Maledetto Israele. E secondo certi intellettuali di sinistra, come Anna Foa, sarebbero le azioni di Netanyahu a causare il nuovo antisemitismo. Ma la realtà è ben diversa: l’antisemitismo moderno è alimentato dall’islam politico e dai suoi alleati occidentali, la sinistra e il mondo del volontariato ostile a Israele.
Un esempio è la cosiddetta Global Sumud Flotilla, organizzata con il pretesto di portare aiuti umanitari ma in realtà concepita per sfidare il blocco navale e sostenere Hamas. Sono gli stessi ambienti che stanno fomentando una mobilitazione permanente contro Israele e contro tutti i governi considerati “complici”, tra cui quello italiano guidato da Giorgia Meloni.
Eppure, nonostante l’ondata antisemita che attraversa l’Occidente, il governo Meloni prosegue diritto sulla propria strada: come il Papa e otto Paesi arabi e islamici, approva il piano di pace promosso da Trump e Netanyahu.
Infine, una nota leggera ma significativa: evviva i video di Ciro Principe, che il mese scorso hanno riscosso un grande successo tra quanti li hanno visti. Un successo che, con ogni probabilità, si ripeterà.
Per inviare a Bet Magazine la propria opinione, telefonare: 02/483110225, oppure cliccare sulla e-mail sottostante