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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtā č che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Daniele Scalise
Ragioni e Sentimenti
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L’ebreo č un tabų e la stampa muta 02/11/2025

Riprendiamo dal RIFORMISTA del 01/11/2025, a pagina 3, il commento di Daniele Scalise dal titolo "L’ebreo č un tabų e la stampa muta".

 
Daniele Scalise

La manifestazione di Piazza Santi Apostoli di Roma, "Con gli ebrei, a testa alta", non č stata coperta dalla grande stampa italiana. E d'altra parte era prevedibile: due anni a parlare male di Israele, non potevano raccontare un evento che andava contro la loro narrazione. E la stessa parola "ebrei" in questo periodo č diventata un tabų.

Io, che ho esercitato il mestiere di giornalista per mezzo secolo, capisco i miei poveri colleghi. Dopo mesi passati a chiamarli con il loro nome – complici, corrotti, ignoranti, servi del racconto dei carnefici, stipendiati indirettamente da Doha – che cosa avreste preteso, applausi? Editoriali commossi sulla libertā e la memoria? No. Il silenzio č la loro forma pių sincera di coerenza.

La manifestazione del 30 ottobre contro l’antisemitismo non rientrava nel copione. Nessun raccontino da titolare – “Povero popolo oppresso” o “Cessate il fuoco” – nessuna lacrima d’ordinanza. Solo cittadini, molti, troppi per essere ignorati, che dicevano l’indicibile: che l’odio contro gli ebrei č tornato in scena e che stavolta ha trovato platee accademiche, parrocchiali e mediatiche pronte a ospitarlo e a nutrirlo.

E poi quella parola, ebrei, č diventata per molti impronunciabile. E allora sė, meglio tacere. Meglio voltarsi dall’altra parte, come a loro viene facile fare. Non č censura: č pudore da vecchi malati che non vogliono guardarsi allo specchio. Hanno scelto il loro campo da tempo, quello in cui l’indignazione č selettiva e la vergogna, un lusso.

Un po’ di compassione, quindi, bisogna pur averla. Perché un giornalismo ridotto a eco delle proprie bugie non si combatte: si accompagna al cimitero con passo lento e senza rancore.

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