Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
New York si sta arrendendo al Sindaco Social-Islamista Cronaca di Matteo Legnani
Testata: Libero Data: 01 novembre 2025 Pagina: 14 Autore: Matteo Legnani Titolo: «Intanto New York si sta arrendendo al sindaco social-islamista»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 01/11/2025, a pag. 14, con il titolo "Intanto New York si sta arrendendo al sindaco social-islamista" la cronaca di Matteo Legnani.
Zohran Mamdani si appresta a diventare sindaco di New York. Auguri ai newyorkesi! Con lui sindaco, che ha legami con tutto l'ambiente più estremista della comunità musulmana, aumenterebbe l'antisemitismo e anche il rischio di nuovi attacchi terroristici. A dirlo, nei sondaggi, sono i suoi stessi elettori (che però lo votano lo stesso, per avere equo canone, trasporti e asili gratis).
Con Zohran Mamdani sindaco, New York sarà travolta da una spirale di criminalità e violenza, odio antisemita, chiusure a raffica diattività economiche. E anche il rischio di un attacco terroristico aumenterebbe. A dirlo non sono gli avversari del 34enne candidato democratico alle elezioni del 4 novembre. Ma quegli stessi newyorkesi che martedì prossimo lo incoroneranno primo cittadino della Grande Mela, secondo quanto vanno dicendo ormai da mesi tutti i sondaggi. Tra questi c'è anche la rilevazione effettuata per il Daily Mail dall'agenzia di indagini demoscopiche J.L. Partners, secondo cui Mamdani è dato al 46% delle preferenze con il suo più vicino inseguitore, l'ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, staccato di ben 15 punti. Ai newyorkesi è stato chiesto anche cosa si attendano dal mandato del (probabile) futuro sindaco e in particolare se con lui alcuni aspetti della vita cittadina miglioreranno o peggioreranno. E qui arriva la sorpresa, che dipinge gli abitanti della città che non dorme mai come apparentemente disposti a subire di tutto purché, come promesso da Zohran, la città diventi più affordable, ossia meno costosa e più alla portata delle loro tasche. Nel dettaglio, indipendentemente dalla loro appartenenza politica e da come voteranno martedì, secondo il 47% degli intervistati i livelli di criminalità e violenza in città aumenteranno mentre solo per il 32% si ridurranno e per un altro 15% resteranno quelli (tutt'altro che rassicuranti) consegnati alla storia dai quattro anni di amministrazione del sindaco democratico uscente Eric Adams. Il sondaggio rivela anche che per il 43% dei newyorkesi l’economia della città subirà un peggioramento, con un aumento delle attività produttive e dei negozi che chiuderanno i battenti, a fronte di un 23% che la pensa in modo opposto e un 21% che dice che non vi saranno cambiamenti. Accanto a criminalità e violenza, per il 45% degli intervistati sotto la guida del primo sindaco musulmano cresceranno anche gli atti di antisemitismo, con un 21% che la pensa in senso diametralmente opposto e un 23% che dice nulla cambierà. Infine,il 39% dei newyorkesi ritiene che il pericolo di uno o più attentati terroristici in città aumenterà, mentre un 18% pensa che il rischio diminuirà e un 32% che esclude un aumento del rischio di attacchi.
Ma allora, è legittimo chiedersi, perché votare per un candidato che potrebbe riportare New York a quella degli anni Settanta e Ottanta (prima della cura-Giuliani), quando intere zone della metropoli e della stessa Manhattan erano di fatto abbandonate o in mano alla criminalità, il tasso di omicidi era alle stelle e la Grande Mela primeggiava per sporcizia e assenza di manutenzione? La risposta sta nel quinto quesito che il sondaggio ha rivolto agli elettori, riguardante il costo della vita in città e in particolare l'accessibilità, dal punto di vista economico, degli alloggi. Alla domanda se con Mamdani sindaco si verificherà un calo del costo delle case in vendita e in affitto, il 39% degli intervistati ha risposto positivamente, il 32% negativamente e il 19% che nulla cambierà rispetto agli ultimi quattro anni. Nella fascia di votanti/intervistati di età compresa tra i 30 e i 39 anni, che per lo più affittano casa, la percentuale di coloro che prevedono un miglioramento con l’avvento di Mamdani schizza addirittura al 59%. Zohran ha incentrato quasi interamente sul costo della vita la sua piattaforma politica, che prevede il blocco degli aumenti degli affitti, trasporti pubblici gratuiti, asili nido completamente finanziati per i bambini sotto i cinque anni, supermercati di proprietà comunale e un aumento del salario minimo fino a 30 dollari l’ora. Politiche da miliardi di dollari che intende finanziare aumentando del 2% le tasse a carico dei newyorkesi che guadagnano oltre un milione di dollari l’anno e portando l’aliquota massima dell’imposta sulle società dal 7,25 all’11,5%. I suoi critici sostengono che ciò causerà un’ondata di fughe di aziende e individui ad alto reddito da New York, che a sua volta decimerebbe le entrate fiscali della città e renderebbe Mamdani incapace di finanziarele sue politiche. Ma un newyorkese su due pare essere disposto a credere più a lui e alle sue promesse radical, che a loro. Anche a rischio di far tornare la città alle rovine di 40 anni fa.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante