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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.11.2025 Gli amici degli ebrei a testa alta, uniti come un unico popolo e un unico cuore pulsante
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Gli amici degli ebrei a testa alta, uniti come un unico popolo e un unico cuore pulsante»

Gli amici degli ebrei a testa alta, uniti come un unico popolo e un unico cuore pulsante
Commento di Deborah Fait

Deborah Fait
Deborah Fait

Roma, piazza Santi Apostoli, in duemila partecipano alla manifestazione per gli ebrei e per la nostra libertà. La bella Italia si è presentata giovedì sera a Roma in tutto il suo splendore. Una risposta all'antisemitismo dilagante.

Questa notte non ho dormito. Ormai, da due anni dormo pochissimo perché il delirio di odio che attraversa l’Italia e il mondo come una schifosa metastasi mi avvolge e spesso mi travolge. Il ritornello quotidiano, quello che mi tormenta, è l’urlo disumano che esce dalle gole di giovani che dovrebbero capire e non sanno capire, che dovrebbero studiare, non lo fanno e lo impediscono ai loro coetanei ebrei. I loro docenti li aizzano contro gli ebrei, li riempiono di storie false, di idee malvagie, godono della violenza che riescono facilmente a far esplodere contro l’ebreo, contro l’israeliano, contro tutto ciò che sa di Israele. Bambini cacciati dagli aerei, religiosi ebrei aggrediti a Venezia anche con i cani, la quotidiana caccia all’ebreo, berciando “A morte Israele”.

L’antisemitismo dormiente nell’animo delle persone, l’odio che tanti tengono chiuso nel profondo del loro essere, è stato sdoganato il 7 Ottobre 2023. Tutto questo orrore ha avuto la sua consolazione momentanea durante la manifestazione del 30 ottobre, a Roma, a Piazza SS.Apostoli. Il delirio antisemita, le città assaltate e bruciate dalle bombe Molotov, le bandiere di uno stato inesistente la cui ideologia crea solo odio, morte e violenza sono finite in un burrone di vergogna. Gli amici degli ebrei, insieme ai fratelli ebrei, erano uniti in un solo abbraccio di serenità e di amore. Voi odiatori avete perso, voi antisemiti siete stati cancellati, almeno per una sera, dalla bellezza di quella piazza dove finalmente insieme alle bandiere italiane sventolavano quelle di Israele. Bei colori, colori puliti, allegri sventolati da persone che sorridevano, cantavano, che manifestavano per la pace, la libertà, la democrazia, la bellezza. La bella Italia si è presentata giovedì sera a Roma in tutto il suo splendore. L’Italia civile, educata, colta, l’Italia fatta di fratelli uniti anche se diversi per fede, abbracciati gli uni agli altri per difendere Israele. Non slogan di odio, come berciano gli antisemiti, ma parole giuste. La consapevolezza che in Italia, come nel resto dell’occidente, dobbiamo difenderci dalla cattiveria delle menzogne inventate dagli impiegati dell’odio, quelli che impersonano la “banalità del male”, persone piccole, piccole, ignoranti, esaltate dal loro disprezzo per le democrazie, affascinate dalla barbarie compiuta il 7 Ottobre. Indifferenti alle sofferenze di Israele attaccata, aggredita, colpita al cuore anche prima dell’inferno che lo ha travolto quel sabato maledetto di due anni fa. Israele colpita da decenni di terrorismo, di famiglie mutilate, di terrore nei rifugi mentre 40.000 missili cadevano sulle sue città. Israele che si è sempre difesa strenuamente, che vuole vivere, non sopravvivere. Israele che studia, che crea, che condivide con il mondo intero le sue scoperte per essere ricambiato con ferocia da un odio profondo fatto di pregiudizi e di propaganda fasulla.

Giovedì sera, mentre si alternavano sul palco, sotto la pioggia, gli amici di Israele, Tommaso Cerno, Daniele Scalise, Simonetta Matone, Pina Picierno e tanti altri, finalmente le mie lacrime erano di riconoscenza, di gioia, di emozione grande. Non avevo la gola chiusa dall’indignazione , dalla rabbia ma dall’amore per chi, a sua volta, ci amava. Devo però far notare una cosa, un particolare che mi dà molto fastidio e che rovina le belle parole degli amici, ebrei e non ebrei. Mi riferisco alla solita frase “Noi siamo con Israele anche se il governo di Netanyahu è da criticare…” Quando sento frasi del genere provo un fastidio fisico perché sembra che certuni facciano queste affermazioni quasi per scusarsi di essere dalla parte di Israele che…”Sì, è un grande Paese…ma…Netanyahu…” Ehh no! Questo io non lo tollero, non mi piace e sminuisce tutte le belle parole. Netanyahu sta dimostrandosi grande, come è sempre stato, uno statista con i fiocchi. Un premier che in due anni di guerra atroce non ha mai perso la testa e, con i nostri eroici soldati, ha vinto su otto fronti di guerra contemporaneamente. Provateci voi! Provate a mantenere intatta una democrazia costretta a fare la guerra,  circondata da nemici che la vogliono eliminare.

Provate a far crescere economicamente un paese in guerra da due anni. Provate a far sì che sia sempre tra i dieci paesi più avanzati del mondo. Provate a condurre una guerra urbana dove la popolazione è tenuta in ostaggio dai terroristi senza la possibilità di trovare rifugio, facendo il minimo delle vittime e rischiando la vita dei nostri soldati per questo.

Provate a fronteggiare la guerra ai confini non con eserciti regolari ma con eserciti di terroristi senza scrupoli e votati alla morte pur di cancellarci dalla faccia della terra. Oltre a questo che già sarebbe grave, dobbiamo fronteggiare anche il terrorismo dei palestinesi della Cisgiordania. E allora tacete, ve lo dico con tutta l’amicizia possibile perché, nonostante le vostre amichevoli critiche, e nonostante l’opposizione interna come in ogni democrazia, Netanyahu è in testa ai sondaggi. Oggi vincerebbe ancora lui le elezioni.

Ciò detto torniamo alla manifestazione “Mai più è adesso”. In Italia i barbari dei centri sociali, delle associazioni palestinesi,  dei maranza che da due anni distruggono le piazze, perseguitano gli ebrei, bruciano i cassonetti, mandano le forze dell’ordine all’ospedale, impediscono agli ebrei di parlare nelle università, aggrediscono chi porta la kippà, urlano dal fiume al mare, invocano la morte per i sionisti, ebbene tutti questi rifiuti umani, venerdì sera, in Piazza SS.Apostoli, sono stati cancellati,  dimenticati come immondizia ripugnante. Purtroppo, alla fine della manifestazione, insonne per l’emozione, ho fatto l’errore di accendere la Tv, su Rete 4 davano  “Dritto e Rovescio” e subito sono stata riportata alla realtà della Italia brutta, bugiarda, antisemita. L’Italia dei barbari che urlano al genocidio (che è solo nelle loro menti malate), dei fanatici di sinistra che demonizzano Israele anche se l’argomento è sulle case occupate o sui maranza che infestano le città. L’Italia dei comunisti che trovano qualsiasi scusa per demonizzare il governo Meloni, amico e complice di Israele. Per tanta gente, resa debole e cattiva dall’odio imparato a scuola, succhiato dal seno delle loro madri, quell’odio antico, sporco e velenoso; Israele e gli ebrei, anzi i sionisti, sono un’ossessione che li porta al delirio.  Non sanno cosa è il sionismo e la sua storia, non sanno quali sono il fiume e il mare che urlano nei loro slogan. Sanno berciare, colmi di ignoranza e, detto fra noi, con i soldi del Qatar si bercia ancora meglio.

Mi auguro che la brutta Italia, quella dell’odio, delle manipolazioni e della violenza antisemita, sia travolta e cancellata dai Giusti, da coloro che stanno con la democrazia israeliana che deve difendersi, in tutti i modi possibili, dai barbari che la vogliono cancellare e dei loro complici europei.

 E voglio concludere con il canto che ha aperto la manifestazione di giovedì sera a Roma, un canto che è una preghiera, un’invocazione perché gli ostaggi e i nostri eroici soldati possano tornare a casa. Le parole dicono: “ A casa, a casa. È tempo di tornare/Dalle montagne/Dai campi stranieri/Il giorno svanisce e non c'è segno. "Finché non sorge l'alba/Prego per il vostro benessere/Preso dalle manette delle paure/Sento dei passi/A casa, a casa/Perché ancora non abbiamo ottenuto/Ciò che ci è stato promesso tanto tempo fa."

Questo canto urlato quasi con rabbia da centinaia di persone, con 1000 artisti, insieme alle famiglie degli ostaggi, è stato presentato al mondo intero da un’orchestra nell'Anfiteatro di Cesarea nel dicembre del 2023.

Ascoltate, guardate e cliccate qui.

Da una  parte vediamo lacrime, preghiere e canti di un popolo che da 2000 anni deve difendersi per poter vivere. Dall’altra solo menzogne, odio e morte. Si dice che il bene vince sempre e Israele ha sempre vinto contro un mondo che non ha mai voluto accettarne l’esistenza. Si, Israele vive e vivrà e chi ne auspica la fine sarà lui a scomparire, come la storia insegna, soffocato dal suo stesso odio.


takinut3@gmail.com

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