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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
28.10.2025 L’Egitto a Gaza cerca i corpi degli ostaggi
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 28 ottobre 2025
Pagina: 17
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «I caschi blu abbattono un drone israeliano. L’Egitto a Gaza cerca i corpi degli ostaggi»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/10/2025, a pag. 17, con il titolo "I caschi blu abbattono un drone israeliano. L’Egitto a Gaza cerca i corpi degli ostaggi", la cronaca di Amedeo Ardenza.

L'Egitto sta dando una mano per cercare i corpi degli ostaggi assassinati da Hamas. Quelli che i terroristi non stanno restituendo a Israele. E così non si fa mai il passo successivo nel piano di pace, che prevede prima di tutto la restituzione di tutte le salme.

Israele ha posto fine allo stato di emergenza in vigore nel sud del paese dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. «Ho deciso di adottare la raccomandazione delle Israeli Defense Forces (Idf) e di mettere fine, per la prima volta dal 7 ottobre, alla situazione di emergenza sul fronte interno», ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz. Chiamate in causa dal ministro, anche le Idf hanno fatto il punto della situazione: secondo il capo di stato maggiore, il generale Eyal Zamir, la guerra contro Hamas non potrà comunque dirsi conclusa finché l’ultimo degli ostaggi morti ancora detenuti a Gaza non sarà riportato a casa. Israele cerca dunque di tornare alla normalità senza però abbassare la guardia: secondo Ynet, infatti, la prossima settimana si terrà alla Knesset, un dibattito sulla legge che propone la pena di morte per i terroristi. Centrale resta il nodo delle salme degli ostaggi che avrebbero dovuto essere state traslate da Gaza in Israele due settimane fa, con l’inizio della tregua. Come previsto, Hamas procede con il contagocce: restituisce cioè un ostaggio alla volta solo per farsi scudo da possibili accuse di totale inadempienza. Secondo il canale saudita Al-Sharq, Hamas ha informato i mediatori di essere in grado di recuperare dalle rovine degli edifici nella Striscia di Gaza fra i 7 e i 9 ostaggi deceduti ma l’articolo non menziona alcuna data specifica.
Ieri sera un’altra salma è stata consegnata da Hamas alla Croce Rossa: le analisi del Dna permetteranno di dire se si tratta dei restii di un ostaggio israeliano – altri 12 restano nelle mani dei terroristi. Il Times of Israel ha intanto reso noto che ci sarebbe un solo membro di Hamas al lavoro con le squadre egiziane impegnate nella ricerca delle salme sul lato israeliano della Linea Gialla, la linea cioè che divide la Striscia di Gaza in una zona ancora controllata dalle Idf e una, costiera, tornata sotto al controllo del gruppo terrorista islamico.
L’ufficio del primo ministro israeliano ha spiegato che l’esponente di Hamas «arriva e dice di scavare qui: ci dà solo la posizione, nient’altro». Una mezza smentita delle notizie circolate domenica secondo cui l’autorizzazione ad attraversa la Linea Gialla verso est era stata data a più membri del gruppo. Dall’ufficio del primo ministro è anche arrivata una nota sulla presenza egiziana in loco: non si tratta di militari «ma persone che hanno un escavatore».
Ieri una nuova polemica ha fatto aumentare la pressione sul fronte nord. Secondo un’indagine iniziale delle Idf, domenica un drone israeliano da ricognizione è stato abbattuto dalle forze di pace delle Nazioni Unite in Libano meridionale. Unifil «ha deliberatamente sparato al drone e lo ha abbattuto», ha twittato il portavoce internazionale delle Idf, Nadav Shoshani. «Dopo l’abbattimento del drone, le Idf hanno lanciato una granata verso l’area in cui è caduto il drone ma va sottolineato che nessun fuoco è stato diretto alle forze Unifil». La missione Onu, che ha reagito alla presunta minaccia, non ha invece spiegato perché nel corso degli anni non ha mai reagito alle minacce di Hezbollah, la milizia sciita libanese che ha scatenato la guerra a Israele l’8 ottobre del 2023 usando avamposti allestiti e tunnel scavati sotto gli occhi poco attenti della missione di pace delle Nazioni Unite.

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