Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Storia degli ebrei. Il giro del mondo in 80 capitoli 22/10/2025
Riprendiamo da BET Magazine di ottobre 2025, la recensione di Ugo Volli intitolata "Storia degli ebrei / Il giro del mondo in 80 capitoli, dall’antichità a oggi. Per conservare piccole e grandi memorie".
Ugo Volli
Il rapporto del popolo ebraico con la sua memoria storica è del tutto particolare. Non vi sono, che io sappia, altri popoli che celebrano ogni anno con commozione eventi militari o politici accaduti millenni fa e che li considerano come fatti ancora pertinenti, esempi da cui trarre orientamenti attuali. Gli ebrei lo fanno: l’uscita dell’Egitto, l’assedio babilonese di Gerusalemme, la sconfitta di un tentativo di genocidio alla corte persiana, la rivolta contro gli occupanti ellenistici e romani e altri episodi storici ancora sono occasioni di lutto e digiuno o di festa e esultanza, secondo i casi. Questa presenza continua della memoria storica orienta buona parte della liturgia ed è una ragione centrale della straordinaria capacità di resistenza e di durata del popolo ebraico. Si manifesta così una profondità temporale della storia ebraica grande come la sua rilevanza percepita. La Torà stessa e poi il complesso delle Scritture ebraiche hanno in buona parte forma storica, ricostruendo la vicenda del popolo ebraico fino alla ricostruzione del Tempio sotto l’impero persiano – naturalmente secondo metodi e obiettivi spesso assai diversi dalla storiografia contemporanea. Nessuna meraviglia dunque che le narrazioni storiche siano continuate in varia forma fino a oggi e anzi siano diventate particolarmente abbondanti negli ultimi decenni. Le molteplici vicende della lunga diaspora, l’affermazione del sionismo, la Shoah e la rinascita dello Stato di Israele hanno suggerito ricerche e riflessioni su questo argomento, tante da riempire biblioteche. Naturalmente tutta questa produzione, soprattutto per quanto riguarda le storie non locali o settoriali ma generali, ha valore e interesse assai diverso.
Alcuni di questi lavori si propongono scopi di edificazione o di onesta divulgazione, altri puntano ad essere il più possibile completi e ben documentati, altri ancora cercano un punto di vista o una modalità narrativa originale e meritano di essere segnalati. Fra questi ultimi è uscito in italiano meno di due anni fa un volume a cura di Pierre Savy che l’editore Laterza ha voluto intitolare Storia mondiale degli Ebrei, ma la cui novità risulta meglio dal titolo originale Histoire des Juifs- un voyage en 80 dates de l’antiquité a nos jours.Si tratta infatti di ottanta brevi saggi di autori diversi e di diverso valore, incentrati ciascuno su un anno e su un evento. Il rischio di questa impostazione è evidente: le date sono tutte uguali, i saggi della stessa lunghezza, che si tratti della “conversione della famiglia reale di Adiabene” o dell’assedio babilonese di Gerusalemme, della redazione del Talmud o delle poesie di Debora Corcos Ascarelli, del primo congresso sionista a Basilea o della conferenza di Czernovich sulla lingua Yiddish, lo spazio è lo stesso. Inoltre i fenomeni complessi e di lunga durata rischiano di sfuggire a questa griglia o di essere riassunti in una data un po’ casuale. Il testo è infine un po’ troppo francocentrico nel periodo moderno, e l’adattamento italiano a cura di Anna Foa non ha saputo porre rimedio a questo limite, aggiungendo solo qualche episodio italiano tutto sommato minore. E però in questa dispersione c’è un vantaggio: numerosi episodi secondari che di solito sono ignorati incuriosiscono e arricchiscono di dettagli il grande quadro della storia ebraica.
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