mercoledi` 22 ottobre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Bet Magazine Rassegna Stampa
22.10.2025 Storia degli ebrei. Il giro del mondo in 80 capitoli
Recensione di Ugo Volli

Testata: Bet Magazine
Data: 22 ottobre 2025
Pagina: 25
Autore: Ugo Volli
Titolo: «Storia degli ebrei / Il giro del mondo in 80 capitoli, dall’antichità a oggi. Per conservare piccole e grandi memorie»

Riprendiamo da BET Magazine di ottobre 2025, la recensione di Ugo Volli intitolata "Storia degli ebrei / Il giro del mondo in 80 capitoli, dall’antichità a oggi. Per conservare piccole e grandi memorie".

Amazon.it: Mai più! Usi e abusi del Giorno della Memoria - Volli, Ugo -  Libri
Ugo Volli

Il rapporto del popolo ebraico con la sua memoria storica è del tutto particolare. Non vi sono, che io sappia, altri popoli che celebrano ogni anno con commozione eventi militari o politici accaduti millenni fa e che li considerano come fatti ancora pertinenti, esempi da cui trarre orientamenti attuali. Gli ebrei lo fanno: l’uscita dell’Egitto, l’assedio babilonese di Gerusalemme, la sconfitta di un tentativo di genocidio alla corte persiana, la rivolta contro gli occupanti ellenistici e romani e altri episodi storici ancora sono occasioni di lutto e digiuno o di festa e esultanza, secondo i casi. Questa presenza continua della memoria storica orienta buona parte della liturgia ed è una ragione centrale della straordinaria capacità di resistenza e di durata del popolo ebraico. Si manifesta così una profondità temporale della storia ebraica grande come la sua rilevanza percepita. La Torà stessa e poi il complesso delle Scritture ebraiche hanno in buona parte forma storica, ricostruendo la vicenda del popolo ebraico fino alla ricostruzione del Tempio sotto l’impero persiano – naturalmente secondo metodi e obiettivi spesso assai diversi dalla storiografia contemporanea. Nessuna meraviglia dunque che le narrazioni storiche siano continuate in varia forma fino a oggi e anzi siano diventate particolarmente abbondanti negli ultimi decenni. Le molteplici vicende della lunga diaspora, l’affermazione del sionismo, la Shoah e la rinascita dello Stato di Israele hanno suggerito ricerche e riflessioni su questo argomento, tante da riempire biblioteche. Naturalmente tutta questa produzione, soprattutto per quanto riguarda le storie non locali o settoriali ma generali, ha valore e interesse assai diverso.

Alcuni di questi lavori si propongono scopi di edificazione o di onesta divulgazione, altri puntano ad essere il più possibile completi e ben documentati, altri ancora cercano un punto di vista o una modalità narrativa originale e meritano di essere segnalati. Fra questi ultimi è uscito in italiano meno di due anni fa un volume a cura di Pierre Savy che l’editore Laterza ha voluto intitolare Storia mondiale degli Ebrei, ma la cui novità risulta meglio dal titolo originale Histoire des Juifs- un voyage en 80 dates de l’antiquité a nos jours. Si tratta infatti di ottanta brevi saggi di autori diversi e di diverso valore, incentrati ciascuno su un anno e su un evento. Il rischio di questa impostazione è evidente: le date sono tutte uguali, i saggi della stessa lunghezza, che si tratti della “conversione della famiglia reale di Adiabene” o dell’assedio babilonese di Gerusalemme, della redazione del Talmud o delle poesie di Debora Corcos Ascarelli, del primo congresso sionista a Basilea o della conferenza di Czernovich sulla lingua Yiddish, lo spazio è lo stesso. Inoltre i fenomeni complessi e di lunga durata rischiano di sfuggire a questa griglia o di essere riassunti in una data un po’ casuale. Il testo è infine un po’ troppo francocentrico nel periodo moderno, e l’adattamento italiano a cura di Anna Foa non ha saputo porre rimedio a questo limite, aggiungendo solo qualche episodio italiano tutto sommato minore. E però in questa dispersione c’è un vantaggio: numerosi episodi secondari che di solito sono ignorati incuriosiscono e arricchiscono di dettagli il grande quadro della storia ebraica.

Per inviare la propria opinione a BET Magazine, telefonare: 02/483110225, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


bollettino@tin.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT