Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
L'inaffidabile Autorità Palestinese Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 22 ottobre 2025 Pagina: 7 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «L'inaffidabile Autorità Palestinese. Il suo capo resta vicino a Hamas»
Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 22/10/2025, a pagina 7, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "L'inaffidabile Autorità Palestinese. Il suo capo resta vicino a Hamas".
Iuri Maria Prado
Abu Mazen non è un interlocutore credibile. Non ha mai condannato il pogrom del 7 ottobre ed è sempre stato vicino a Hamas, nei fatti e nelle parole. Tuttora retribuisce i terroristi, mascherando i loro salari con la "previdenza sociale". E sarebbe questo l'embrione di Stato Palestinese riconosciuto?
L’azione militare di Israele non ha avuto effetti soltanto nei confronti di Hamas, la forza terroristica che tiene in ostaggio Gaza da decenni e che l’ha condotta alla distruzione in nome dell’irrealizzabile obiettivo di annientare Israele. Anche l’Autorità Palestinese, pur tra molte ambiguità durante il conflitto, è stata infine costretta a comprendere che non avrebbe avuto alcun futuro se avesse perseverato nel tradizionale atteggiamento di opportunismo: quello di chi tenta di trarre vantaggio, in modo parassitario, dall’indebolimento di Israele provocato dai macellai di Gaza.
Abu Mazen non condannò gli autori del 7 ottobre né chiese la liberazione degli ostaggi né all’inizio della reazione israeliana né durante il lungo svolgersi della guerra. Lo fece soltanto in seguito, quando divenne chiaro che Israele non avrebbe tollerato che Gaza, sotto il dominio di Hamas, restasse una minaccia per lo Stato ebraico. Quando i corpi strangolati di un lattante e del fratello di quattro anni venivano consegnati in due bare nere, i terroristi di Gaza non erano ancora “figli di cani” per il leader della corrotta Autorità Palestinese.
È indiscutibile, tuttavia, che l’Autorità Palestinese rappresenti ancora oggi l’unico riferimento giuridicamente possibile per intestare il futuro dei palestinesi a una forma di affidamento politico e istituzionale. Ciò non toglie che debba essere messa di fronte alle proprie responsabilità, sotto una pressione internazionale che non ne assolva le persistenti magagne.
Un esempio emblematico riguarda il sistema di retribuzione dei terroristi, mascherato da previdenza sociale, che premia gli autori di attacchi contro israeliani. Si tratta di un vero e proprio welfare sicario, che garantisce vitalizi commisurati alle sofferenze inflitte ai cittadini di Israele. Questo meccanismo non è mai stato abolito: nel febbraio scorso è semplicemente passato di mano, dal Ministero dello Sviluppo Sociale alla “Palestinian National Foundation for Economic Empowerment”, un cambio di etichetta concepito per coprire lo stesso andazzo.
“Anche se ci rimane un centesimo, è destinato ai prigionieri e ai martiri. Devono ricevere tutto come prima”, dichiarò allora Abu Mazen. E così è stato. Mentre il capo palestinese — complice un’intervistatrice disinformata o in malafede — raccontava al Corriere della Sera che quel sistema era stato abolito, ai criminali palestinesi rilasciati da Israele nei giorni scorsi arrivava un fiume di denaro a ripagare la loro militanza terroristica.
Significativamente, nella stessa intervista Abu Mazen affermava che “Hamas ha ancora la possibilità di trasformarsi in un partito politico, se adotterà i principi dell’Olp”. Ma egli sa perfettamente che non esiste alcun margine per un simile sviluppo. Piuttosto, la vera domanda è se non sia invece l’Autorità Palestinese a rischio di adottare i principi di Hamas. Se così sarà, la guerra di Gaza avrà ottenuto il suo paradossale risultato.
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