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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
22.10.2025 Hamas viola gli accordi. Era prevedibile
Commento di Antonio Donno

Testata: Informazione Corretta
Data: 22 ottobre 2025
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: «Hamas viola gli accordi. Era prevedibile»

Hamas viola gli accordi. Era prevedibile
Commento di Antonio Donno

Antonio Donno
Antonio Donno

Hamas non rispetta la tregua a Gaza. Ce lo aspettavamo. Perché mai avrebbe dovuto rinunciare al suo compito storico e religioso, la distruzione dello Stato di Israele? E' solo una questione di tempo.

Hamas si è beffata degli Stati Uniti, oltre che di Israele. L’uccisione di due soldati israeliani ha riaperto la guerra, che Trump riteneva conclusa. Netanyahu, che conosce bene il suo nemico, era piuttosto scettico sul fatto che Hamas avrebbe rispettato la pace o la tregua, che dir si voglia. Perché Hamas avrebbe dovuto rispettare la tregua? Perché avrebbe dovuto rinunciare al suo compito storico, quello di distruggere Israele, il nemico sionista? Il suo compito di cancellare gli ebrei dalla Terra dell’Islam era ed è un dovere sacrosanto, al quale non può e non deve rinunciare. La sua stessa esistenza è un dono di Allah, al quale Hamas deve rispondere rispettando un compito che gli viene dal Cielo, quello di distruggere i nemici dell’Islam, soprattutto quelli che occupano parte della Terra islamica, recando terribile offesa al mondo islamico.

     Dopo aver ricevuto un sonora batosta da Israele, con la pesante perdita di uomini e armi, Hamas si è subito ricomposta con la liberazione di 1700 terroristi rinchiusi nelle carceri di Israele. Per quanto riguarda le armi, non c’è problema. Il Qatar è sempre pronto a ricostituire l’arsenale militare dei terroristi di Hamas. L’uccisione di due militari israeliani ha ricomposto lo scenario che ha preceduto la falsa pace o tregua di qualche giorno fa. Da questo punto di vista, Trump è stato beffato, un’offesa molto grave che meriterebbe una risposta di eliminazione sistematica di Hamas. Si dovrebbe attendere una risposta da parte americana.

     Intanto, Israele, che non aveva mai creduto nella pace con il gruppo terroristico, ha duramente risposto all’attacco di Hamas. La Striscia di Gaza ritorna ad essere il centro nevralgico della guerra tra Israele e Hamas. Ora, però, la violazione dell’accordo di tregua da parte di Hamas rimette in gioco tutti i fattori che finora hanno determinato lo scontro con Israele. Hamas non intende rinunciare alle armi e lasciare la Striscia, perché altrimenti il suo compito storico e religioso andrebbe incontro ad un fallimento inconcepibile per gli islamisti. D’altro canto, Trump non può accettare questa sostanziale presa in giro da parte del gruppo terroristico. Netanyahu lo aveva previsto e lo aveva preannunciato a Trump. Trump ha avuto fiducia nella realizzazione del piano, e Netanyahu è stato portato ad accettarlo, benché fosse molto scettico sul successo di un accordo con un nemico, la cui esistenza è legata indissolubilmente alla vittoria finale, la distruzione di Israele e la cancellazione della presenza ebraica nel Medio Oriente.

     Del resto, Hamas non si disarmerà, anzi debellerà – lo sta già facendo – quella parte del suo gruppo disposta ad accettare i contenuti del piano di Trump. Perciò, continua ad essere presente e a dominare nella Striscia di Gaza, nonostante che la sua situazione attuale non sia brillante. Tuttavia, non ha accettato il cessate-il-fuoco e i fatti stanno a dimostrarlo. Da parte sua, Trump stenta ad ammettere che il cosiddetto accordo non sia mai stato realmente accettato da Hamas e tentenna sul da farsi. Di conseguenza, Hamas non disarma, la sua presenza nella Striscia è comprovata, i suoi progetti non tentennano a causa delle perdite subite, ma ora sono rafforzati dall’inserimento nei suoi ranghi dei 1700 terroristi palestinesi rilasciati da Gerusalemme e dai nuovi, più moderni equipaggiamenti militari che riceverà dal Qatar. Il piano di Trump è fallito. Netanyahu lo aveva previsto e si è verificato.

     La situazione attuale dovrebbe avere un’unica, imprescindibile alternativa: il ripristino degli attacchi di Israele nella Striscia. Essi non potrebbero che avere due caratteristiche fondamentali: la continuità e l’intensità. Infine, sarebbe indispensabile l’ingresso dell’esercito israeliano nella Striscia, dopo il periodo dei bombardamenti. L’unica difficoltà per Israele consisterebbe nella posizione che gli Stati Uniti assumerebbero di fronte a tale ipotesi, oltre che la reazione della politica internazionale. Si tratterebbe di un’opzione pesante, perché l’inevitabile morte di molti abitanti di Gaza creerebbe una condanna generale e il rovesciamento – come spesso è avvenuto nel passato – dell’attribuzione delle responsabilità. Una posizione molto difficile per Israele. Staremo a vedere.


takinut3@gmail.com

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