domenica 19 ottobre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.10.2025 Cinquant'anni dalla Risoluzione ONU 'Il sionismo è razzismo'
Commento di Ben Cohen

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 ottobre 2025
Pagina: 1
Autore: Ben Cohen
Titolo: «Cinquant'anni dalla Risoluzione ONU 'Il sionismo è razzismo'»

Cinquant'anni dalla Risoluzione ONU “Il sionismo è razzismo”
Commento di Ben Cohen 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.jns.org/fifty-years-since-the-uns-zionism-is-racism-resolution/

Ben Cohen Writer - JNS.org
Ben Cohen

Cinquant'anni fa passava all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la risoluzione 3379 con cui il sionismo veniva equiparato al razzismo, un'iniziativa sovietica e araba. Mezzo secolo fa iniziava l'opera metodica di demonizzazione di Israele da parte dell'ONU.

Tra meno di un mese saranno trascorsi 50 anni da quando l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite diede la sua benedizione alla peggiore bufala antisemita del dopoguerra, secondo cui il Sionismo, il movimento di liberazione nazionale del popolo ebraico, sarebbe una forma di razzismo. Il 10 novembre del 1975, l'Assemblea Generale approvò la Risoluzione 3379, dando il via a mezzo secolo di demonizzazione nei confronti dello Stato di Israele, che non ha fatto altro che intensificarsi nel tempo, soprattutto nei due anni trascorsi dal pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023 nel Sud di Israele. Il testo della Risoluzione incorporava molti dei temi sostenuti oggi dal movimento pro-Hamas a livello internazionale, non ultima l'affermazione – avanzata quando i regimi delle minoranze bianche erano ancora al potere in Sudafrica e in quella che allora era la Rhodesia – che “il regime razzista nella Palestina occupata e i regimi razzisti in Zimbabwe e Sudafrica hanno una comune origine imperialista.”

Questa asserzione era stata tratta dal manuale antisionista elaborato dall'Unione Sovietica al culmine della Guerra Fredda. All'epoca, i sovietici gestivano una fiorente industria di pubblicazioni e conferenze antisioniste che fornivano la giustificazione ideologica per la scellerata persecuzione degli ebrei sovietici e la negazione del loro diritto ad immigrare in Israele. Fondamentalmente, l'antisionismo sovietico affondava le sue radici nell'antisemitismo classico. Forse l'esempio più noto di questo genere è quello di un scribacchino sovietico di nome Trofim Kichko, che pubblicò un libro intitolato  “Ebraismo senza abbellimenti” , in cui descriveva il Sionismo come la naturale conseguenza di una religione il cui scopo principale era quello di imbrogliare e truffare i non ebrei. Questo stesso tropo veniva riprodotto in libri e opuscoli con titoli come “Attenzione! Sionismo” e “Sionismo al servizio dell'anticomunismo”.

L’ ingiuria sollevata dall'approvazione della Risoluzione 3379 non risiedeva solo nella sua formulazione. Adottandola, l'Assemblea Generale aveva trasformato le Nazioni Unite nel principale veicolo mondiale per la promozione dell'odio contro gli ebrei, creando un apparato burocratico progettato per amplificare la campagna araba e palestinese atta ad eliminare Israele in quanto Stato sovrano. Esaminate le varie agenzie e commissioni dell'organismo mondiale e vedrete questo apparato in azione. Per fare un esempio, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha un punto permanente all'ordine del giorno dedicato alle presunte violazioni dello Stato di Israele, e di nessun altro Paese. Per citarne un altro, le Nazioni Unite istituiscono una Relatrice Speciale per i “Territori Palestinesi Occupati”, la cui attuale responsabile, Francesca Albanese, è stata sanzionata dagli Stati Uniti per aver promosso propaganda antisemita e pro-Hamas. Exhibit “A”, invece, è il comitato creato con una risoluzione separata lo stesso giorno dell'approvazione della Risoluzione 3379, e che continua a diffondere come tema centrale che “Il sionismo è razzismo” nel suo lavoro e nelle sue attività. Tale organismo è il “Comitato per l'Esercizio dei Diritti Inalienabili del Popolo Palestinese" (CEIRPP), la cui stessa esistenza costituisce una violazione, per quanto riguarda Israele, dell'impegno sancito dalla Carta delle Nazioni Unite per la “sovrana uguaglianza” di tutti i suoi Stati membri. Nei suoi vari seminari in diverse parti del mondo, così come nella sua annuale “Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese”, il CEIRPP promuove tutti i messaggi associati a quelle organizzazioni e a quegli Stati che rifiutano il diritto di Israele a esistere come sistema politico ebraico e democratico: false affermazioni di “apartheid”, l'insistenza sul fatto che i palestinesi sfollati dalla guerra araba contro il nascente Stato di Israele nel 1948-49 abbiano un “diritto al ritorno” e il rifiuto di qualificare la violenza sistematica palestinese contro gli israeliani come terrorismo. Sebbene la Risoluzione 3379 sia stata revocata nel 1991 con quella che potrebbe essere la risoluzione più breve mai approvata dall'Assemblea Generale (cosa che sarebbe stata possibile solo nel breve periodo in cui gli Stati Uniti sono stati la potenza mondiale senza rivali dopo il crollo dell'Unione Sovietica), il CEIRPP si comporta come se fosse ancora in vigore. Io e David May, mio collega presso la Foundation for Defense of Democracies (FDD), in un articolo di ricerca pubblicato la scorsa settimana, sosteniamo che “Dato che la risoluzione 'Il sionismo è razzismo' si avvicina al suo 50° anniversario, è tempo che gli Stati Uniti si impegnino per l'abolizione del comitato che continua a promuovere questa distorta visione del mondo.” Gli Stati Uniti sono sempre stati l'alleato più affidabile di Israele alle Nazioni Unite, denunciando senza timore l'antisemitismo al cuore dell'organizzazione mondiale.

Come ha sottolineato dal podio dell'Assemblea Generale il defunto Daniel Patrick Moynihan, ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite quando venne approvata la Risoluzione 3379, l'affermazione che il Sionismo è una forma di discriminazione razziale “è una menzogna che le Nazioni Unite hanno ora dichiarato essere verità, e quindi la verità effettiva deve essere ribadita.”  Quelle parole sono forse ancora più importanti oggi di quanto non lo fossero allora. L'attuale amministrazione statunitense non ha mai nascosto la sua avversione per i deliri antisionisti, espressi sia nei campus universitari che nelle aule delle Nazioni Unite. Garantire lo smantellamento del CEIRPP – il cuore dell'apparato propagandistico che prende di mira Israele – è quindi un logico passo successivo. Come sottolinea il nostro documento di ricerca, esistono due modi per farlo, con l'ulteriore vantaggio che entrambi i metodi potrebbero essere utilizzati contemporaneamente e si completerebbero a vicenda. In primo luogo, gli Stati Uniti possono fare pressione sui Paesi che fanno parte del CEIRPP affinché si dimettano. Ciò è già stato fatto con l'Ungheria nel 2004, la Romania nel 2005 e l'Ucraina nel 2020: tre Stati precedentemente nell'orbita dell'Unione Sovietica, le cui dimissioni sono state una chiara indicazione che, nella loro nuova identità di democrazie, erano determinati a liberarsi di qualsiasi eredità della politica estera sovietica. Individuiamo diversi Stati che sono attualmente membri o osservatori del CEIRPP, tra cui Cipro, India, Bulgaria ed Ecuador, che potrebbero essere persuasi allo stesso modo a dimettersi, sulla base del fatto che le loro relazioni bilaterali con Israele e il loro sostegno a un accordo di pace in Medio Oriente che sancisca l'indipendenza e la sicurezza di Israele non sono compatibili con il proseguimento del coinvolgimento nelle attività del CEIRPP.  Gli Stati Uniti possono anche agire all'interno del Quinto Comitato delle Nazioni Unite, che si occupa di questioni amministrative e di bilancio, per bloccare i finanziamenti al CEIRPP. Come osserviamo, “insistendo su una politica di 'tolleranza zero' per istituzioni unilaterali e anti-israeliane, Washington può assolutamente rifiutarsi di concedere il consenso per qualsiasi bilancio che includa finanziamenti per questi organismi, il che potrebbe impedire all'intero bilancio di procedere verso l'approvazione.”  Osserviamo inoltre che anche il Congresso ha un ruolo, “che potrebbe richiedere al Dipartimento di Stato di certificare ogni anno che la missione statunitense presso le Nazioni Unite si oppone attivamente ai finanziamenti per il CEIRPP e altri organismi unilaterali anti-israeliani.”  Se si vuole che l'attuale cessate il fuoco raggiunto a Gaza abbia una reale possibilità di trasformarsi in un autentico Accordo di Pace, allora è imperativo seppellire questo residuo del passato. Grazie alle Nazioni Unite, negli ultimi 50 anni una miriade di gruppi e individui si sono sentiti autorizzati a promuovere la menzogna del “sionismo uguale razzismo” come una verità rispettabile. La Casa Bianca di Trump offre la migliore possibilità di porre fine all'esistenza del CEIRPP come primo e più importante passo verso l'epurazione una volta per tutte dell'antisionismo dalle Nazioni Unite, perché finché continuerà a sostenere l'idea che eliminare l'unico Stato ebraico al mondo sia una proposta giustificabile, la vera pace rimarrà irraggiungibile.


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT