Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Autorità Palestinese alla guida del terrorismo Commento di Itamar Marcus
Testata: israele.net Data: 18 ottobre 2025 Pagina: 1 Autore: Itamar Marcus Titolo: «Per l’Autorità Palestinese è 'legale' uccidere israeliani ed è 'illegale' arrestare e condannare al carcere gli assassini di israeliani»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo di Itamar Marcus e tradotto palwatch.org, dal titolo "Per l’Autorità Palestinese è 'legale' uccidere israeliani ed è 'illegale' arrestare e condannare al carcere gli assassini di israeliani".
Itamar Marcus
Abu Mazen non è la soluzione. I leader occidentali continuano a considerarlo come un'alternativa "legittima" a Hamas, per il governo di Gaza. Ma è lui il primo a promuovere il terrorismo.
Ingenui leader europei abbracciano e lodano il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen come un uomo di pace, ma l’Autorità Palestinese continua a giustificare e persino glorificare il terrorismo quando gli europei non guardano o non ascoltano.
La tv ufficiale dell’Autorità Palestinese intervista di frequente esponenti dell’Autorità Palestinese che elogiano terroristi condannati al carcere e ora scarcerati (col ricatto degli ostaggi ndr).
Ma la legittimazione più esplicita a sostegno del terrorismo è quella espressa dai post ufficiali sulla pagina X dell’Autorità Palestinese.
Un post dei giorni scorsi dell’Autorità Palestinese lamenta che “più di 10.000 prigionieri sono ancora illegalmente detenuti da Israele”, seguito da un post secondo cui “Israele detiene ancora illegalmente oltre 10.000 prigionieri palestinesi”, e da un altro che ribadisce: “Oltre 10.000 rimangono illegalmente detenuti “.
L’uso del termine “illegalmente” è coerente con l’ideologia dell’Autorità Palestinese secondo cui i palestinesi hanno il diritto di uccidere israeliani e quindi tutti i terroristi detenuti sono per definizione prigionieri di guerra: combattenti legittimi catturati durante combattimenti legittimi e che pertanto devono essere liberati.
Tra i combattenti che l’Autorità Palestinese considera “legittimi” figurano, ad esempio, il costruttore di bombe Abdallah Barghouti, responsabile dell’assassinio di 67 israeliani, e Ibraham Hamid, condannato a 54 ergastoli.
I due sono personalmente responsabili dell’assassinio di queste persone:
Gli ingenui leader europei sostengono e abbracciano Abu Mazen perché afferma pubblicamente di condannare il terrorismo.
Tuttavia, quando si rivolge al pubblico palestinese in arabo, lo stesso Abu Mazen afferma che uccidere israeliani è una legittima forma di “resistenza” e che coloro che uccidono israeliani “meritano più onore” di tutti gli altri palestinesi e sono “stelle nel firmamento del popolo palestinese”.
Poiché non considera terrorismo l’omicidio di israeliani, Abu Mazen può tranquillamente dire a Emmanuel Macron e Keir Starmer che condanna il terrorismo pur celebrando e premiando quegli stessi assassini.
I recenti post chiariscono che l’Autorità Palestinese non è cambiata nella sua natura di entità che sostiene il terrorismo, nonostante tutti gli elogi profusi dall’Europa.
Ecco il suggerimento che Palestinian Media Watch fa a Macron e Starmer.
Prendete il telefono, chiamate Abu Mazen e fategli una semplice domanda: “Abdullah Barghouti e Ibrahim Hamed sono terroristi?”
Ditegli che la telefonata verrà registrata e che la sua risposta sarà resa pubblica.
Palestinian Media Watch resta in attesa di conoscere la risposta di Abu Mazen.
(Da: palwatch.org, 16.10.25)
Per inviare a israele.net la propria opinione, cliccare sull'indirizzo sottostante