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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
13.10.2025 La Lituania ha visto giusto sulla Russia, ora attende che l'Ue si svegli
Intervista di Adolfo Sansolini a Petras Auštrevičius

Testata: Il Riformista
Data: 13 ottobre 2025
Pagina: 3
Autore: Adolfo Sansolini
Titolo: «Auštrevičius (Renew, Lituania): 'Imparare la lezione ucraina per salvare l’Unione Europea'»

Riprendiamo dal RIFORMISTA del 13/10/2025, a pagina 3, l'intervista di Adolfo Sansolini all'europarlamentare lituano Petras Auštrevičius, dal titolo: "Auštrevičius (Renew, Lituania): 'Imparare la lezione ucraina per salvare l’Unione Europea'".

Petras Auštrevičius europarlamentare liberale lituano, cerca di svegliare l'Europa sul pericolo russo, evidente sin dal 2008 quando Putin invase la Georgia.

Per la sua bellezza, il centro di Vilnius è riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale. Poco lontano da esso si incontrano edifici di epoca sovietica, incluso il Parlamento, il Seimas, rinnovato rimuovendo i simboli dell’occupazione russa. È come camminare in un libro di storia. Nel 1990, la Lituania fu il primo Paese del blocco sovietico a dichiararsi indipendente. L’anno dopo, un colpo di stato organizzato da Mosca fallì grazie alla reazione popolare.

Petras Auštrevičius è un europarlamentare lituano, membro dell’ufficio di presidenza del gruppo liberale Renew. La sua passione politica iniziò da bambino durante il dominio sovietico, passando le serate accanto alla radio assieme al padre, che dal 1948 al 1957 era stato deportato in Siberia: “Collegarsi non era facile ma si cenava attendendo alle sei le notizie di Radio Vaticana e alle sette di Voice of America, entrambe oscurate dai russi”. Ha lavorato presso il Ministero degli Affari Esteri, per poi diventare ambasciatore in Finlandia a 31 anni. Nel 2004 fu candidato alle elezioni presidenziali, arrivando terzo, e poi eletto al parlamento nazionale. “Entrare in politica fu una scelta naturale dopo aver lavorato per l’esecutivo. Lo sentivo necessario per operare in modo indipendente”. In quel ruolo divenne vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare della NATO e riuscì anche a fare approvare la prima legge di protezione animale lituana. Un impegno a tutto campo. Nel 2006 fu fra i fondatori e il primo presidente del Movimento Liberale, Liberalų sąjūdis, che dal 2014 rappresenta in Parlamento Europeo. Fa parte della Commissione Affari Esteri e di Sicurezza e Difesa. É relatore ombra sull’Ucraina.

Con lui abbiamo parlato di Est e delle minacce alla sicurezza europea. Secondo Auštrevičius, per i suoi concittadini l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 non è stata una sorpresa: “In Lituania abbiamo sempre seguito dappresso e con preoccupazione gli sviluppi politici e militari russi, soprattutto dopo l’aggressione del 2014 contro gli ucraini. Già nel 2008 l’attacco alla Georgia era stato un segnale chiaro che il regime russo non fosse democratico e avesse un’agenda antioccidentale. Da allora, le minacce ai Paesi confinanti si sono moltiplicate”. In questa situazione, i Paesi Baltici sentono maggiormente il fiato russo sul collo e chiedono solidarietà: “Nel 2022 si è materializzato un incubo ma alcuni stati membri hanno continuato a temporeggiare nonostante i nostri timori, che purtroppo si sono rivelati fondati. Probabilmente comprendiamo meglio le ragioni degli ucraini perché anche in famiglia serbiamo la memoria dei passati conflitti con la Russia. Da Kiev continuano a riportare una realtà molto triste e minacciosa che ci riguarda”.

Le divisioni negli schieramenti politici dell’Unione continuano a pesare: “All’Ucraina non si sta dando abbastanza sostegno mentre continuiamo a discutere sul quanto e il come. È come se avessimo sangue diverso e il loro non sia abbastanza rosso da smuoverci”. Auštrevičius ritiene che dobbiamo essere grati ai cittadini ucraini: “Senza la loro eroica resistenza, Putin dove sarebbe arrivato? Gli ucraini hanno da condividere un’esperienza importante e drammatica. Da loro dobbiamo imparare, piuttosto che dirgli cosa fare, ricordando che la Russia nel suo odio verso l’occidente non è da sola ma sostenuta da Paesi come Cina, Iran e Corea del Nord. Essendo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Russia e Cina mantengono un’influenza globale enorme”. Per Auštrevičius le sanzioni contro Mosca rimangono importanti e hanno avuto effetti positivi. “Non si creda alla menzogna che in Russia l’economia prosperi. Ormai per i loro combustibili fossili non rimangono molti clienti, a parte la Cina e purtroppo qualche Paese europeo. È utile però analizzare anche le triangolazioni operate da alcuni mercati asiatici per celare commerci con la Russia”.

“L’UE funge ancora da dottore internazionale sui diritti umani. Nei prossimi giorni in Parlamento Europeo voteremo nuovamente sull’Ucraina e sulle violazioni russe dei nostri spazi aerei. Dobbiamo però anche ricordare la Moldavia, la Transcaucasia e la Bielorussia. Per quest’ultima, sembra che ci si sia rassegnati ad abbandonarla nelle mani russe. Continuerò a lavorare per la loro integrazione in Europa e a ricordare che hanno molto da offrire con la loro presenza”. “Ci vorrà tempo – conclude Auštrevičius – ma non sono cause perse. Una maggiore integrazione europea beneficerà tutti gli stati membri”.

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redazione@ilriformista.it

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