Lettera: Attentato alla sinagoga di Roma, 13 anni dopo
Salve Dame Devorah.
La Mattina del 9 Ottobre 2025, anniversario dell’attentato nel piazzale prospiciente al Tempio Maggiore di Roma, dove quel manipolo di assassini palestinesi, uccisero il bambino Stefano Gay Tachè e provocarono 37 feriti.
Ma stamane quell’angoscia di quel tragico evento che ogni anno in questo giorno si ravviva, è stata sovrascritta da un’inatteso episodio.
Al tavolo del bar, dove la mattina, da educatore, aiuto ad organizzare la colazione di uno dei miei ragazzi, un autistico grave.
Una pausa, come sempre, dopo l’espletamento dei compiti impartiti al caro giovane, la impiego per leggermi le ultime notizie da Eretz Israel, sempre nel cuore, come ogni buon ebreo della diaspora.
Naturalmente leggo solo giornali di Destra, come stamane con “Il Tempo”, diretto dal bravo e talentuoso Direttore, Tommaso Cerno.
Altre testate neanche le struscio, neanche le sfioro, neanche per sbaglio.
Mentre leggevo le fasi di quello che ancora sembrava essere agli albori, l’accordo promosso da Donald Trump, si è avvicinata alle mie spalle una signora, la quale con garbo mi diceva di non aver fretta a leggere, ma quando avrei terminato, se potevo recapitarglielo, brevi manu, al suo tavolo.
Finito di leggere, mi sono spostato per consegnare il giornale alla signora, seduta insieme al marito nella parte interna del bar.
Porgendoglielo con un “prego”, mi sono sentito chiamato in causa dal marito che esclamava con tono deciso:
“… noi siamo orgogliosi di lei, le facciamo i nostri più sentiti complimenti…”
Sbalordito e stupefatto, aggiungevo, con il linguaggio di viso e corpo,:
“… ma in realtà, io ho fatto nulla, non capisco…”
Alchè, quasi in coro, i due indicavano il mio yarmulke (… o kippah, per chi preferisce così chiamarlo); insomma per i non ebrei, il copricapo o “cappelletto”.
Lo stupore in me continuava e replicavo:
“… devo dire che fa piacere sentire le vostre parole, perché è norma ormai consolidata, diffusa e quotidiana, che io riceva solo insulti, sputi e parolacce, da la qualunque e da persone che neanche conosco.”
Il signore di rimando e con vigore:
“… immagino… questi maledetti comunisti antisemiti senza dio!”
La moglie, emozionata e con gli occhi rossi pieni di lacrime, mi dice:
“… la voglio abbracciare”.
Mi prende, mi stringe forte in un abbraccio materno e io ancora tra lo sbigottito e l’attonito, altro non posso che ricambiare con calore.
A quel punto, ringraziandoli, mi sono congedato, per poter riepilogare e così immortalare nei miei ricordi questo episodio inatteso, ma finalmente gradito.
Ripensandoci, queste due persone, di quella maggioranza silenziosa che solo i superficiali pensano non esista, ha voluto palesarsi e dimostrare vicinanza umana e civile.
Il giornale probabilmente era un pretesto, ma guarda caso anche loro cercavano l’unico giornale leggibile, tra quelli a disposizione, dimostrando che i pro-pal fanno rumore e danni, ma non sono di certo la maggioranza degli italiani.
Noi destri siamo veri democratici, perché sebbene nulla ci accomuni con i sinistri, siamo peró rispettosi e di certo non inventiamo menzogne per danneggiare la controparte.
Noi destri siamo sinceri e schietti, e non ci garbano quelli dal doppio volto o anche i poker face, come i Del Debbio o Porro.
È sera ormai, la notizia dell’accordo raggiunto tra Israel e hamas, ha riempito la Tv.
Sono molto grato a Donald Trump, l’unico che poteva arrivare a questo risultato.
Ora, le patetiche e opportunistiche dichiarazioni degli europei, che in quel summit a Parigi vogliono metter becco, come se avessero avuto un qualche merito nell’accordo raggiunto, costoro fanno solo sorridere. Quel Macron li, schifato in patria, in una crisi politica senza precedenti, tenta invano di distrarre le attenzioni dal suo fallimento interno.
Anche la Meloni poco mi è garbata; buttarsi avanti con una dichiarazione d’intenti circa l’Italia che farebbe la sua parte, nella ricostruzione e altro, mi sembra velleitario quanto sgangherato.
Dichiarare quanto si sia spesa l’Italia per i palestinesi rispetto alle altre nazioni, è la solita menata italiana filo-araba e filo-palestinese.
Non dimentico le sue parole scomposte contro la reazione “sbagliata” di Israele.
Non dimentico Tajani.
Non dimentico quel Crosetto, contro Israele, un giorno si e l’altro pure; ora vorrebbe le forze armate italiane laggiù, come forza d’interposizione e garanzia… garanzia per chi, i palestinesi, contro chi, gli israeliani.
Spero che Netanyahu, ricordi le parole di costoro e vieti l’ingresso di qualsiasi militare che non sia americano.
Che i badogliani voltagabbana non siano benvenuti in Terra d’Israele.
Un pensiero a Trump.
Sono felice di aver contribuito alla sua nomina, con la campagna elettorale che da volontario ho fatto in USA, ospite dei miei cari parenti ebrei ashkenaziti, che sapevano come l’unica strada percorribile per gli ebrei fosse l’elezione del tycoon. Con i miei cugini abbiamo battuto strade e quartieri di Philadelphia, cercando di convincere gli incerti e coloro che non andavano a votare da decenni. Abbiamo, nel nostro poco, contribuito alla sua elezione e l’accordo di oggi ci riempie ancor più di gioia, dimenticando la pioggia e il freddo che prendemmo, durante quelle giornate in Pennsylvania, cariche di speranze.
Make Israel Great Again!
Oggi è una serata di speranza e sollievo per le famiglie degli ostaggi; dimenticati e insultati dalle folle di intolleranti, ignoranti e incivili sinistri pro-pal. Magari un giorno ricomincerà daccapo, non lo spero di certo, ma per ora non ci resta che gioire per chi ha sofferto e soffre per la sorte dei propri cari, ostaggi e prigionieri di carnefici senza coscienza ne anima, mostri e selvaggi senza cuore.
Un forte abbraccio
Yosef ben Hektor
Caro Yosef,
C’è ancora brava gente in Italia, gente che non si fa fare il lavaggio del cervello dai patetici guru della sinistra che non hanno speso una parola per l’attentato alla sinagoga di Manchester e che sono rimasti seduti al parlamento europeo quando tutte le destre applaudivano la proposta di pace di Trump. Loro non vogliono la pace, vogliono solo quel “dal fiume al mare Palestina”. Ho appena saputo, leggendo un articolo del bravissimo Giulio Meotti, che alcuni italiano della Sumud Flotilla sono partiti cattolici e sono tronati musulmani. Così fa l’islam, piano piano, senza nessuna fretta, conquista l’Europa e l’occidente. Io non sarei così severa con Giorgia Meloni, cerca di salvare capra e cavoli e di non farsi cacciare come hanno fatto con il povero Berlusconi. I sinistri sono perfidi e infidi per questo vanno d’amore e d’accordo con i musulmani.
La saluto cordialmente
Shabat shalom
Deborah Fait