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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
10.10.2025 Meloni sollevata
Commento di Brunella Bolloli

Testata: Libero
Data: 10 ottobre 2025
Pagina: 5
Autore: Brunella Bolloli
Titolo: «Meloni sollevata: avevamo ragione noi»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 10/10/2025, a pag. 5, l'articolo di Brunella Bolloli dal titolo "Meloni sollevata: avevamo ragione noi".

Giorgia Meloni ha lavorato silenziosamente, ma assiduamente, per raggiungere un accordo di pace a Gaza, collaborando con Trump. Il suo impegno è valso più di tutte le manifestazioni "per la pace" (che invece hanno solo rafforzato Hamas).

La pace si fa lavorando e non andando in piazza a sventolare bandiere. Giorgia Meloni lo scrive in un messaggio in cui unisce la soddisfazione per un risultato in parte frutto degli sforzi diplomatici dell’Italia, alla voglia di pungere quanti - opposizione, pro-Pal, opinionisti rossi - in questi mesi hanno solo blaterato contro il governo «complice di Netanyahu» e «con le mani sporche di sangue».
Non rinuncia a una stoccata polemica, la presidente del Consiglio, considerata dagli avversari «succube di Trump», non autonoma nelle scelte di politica estera. E però la verità è che l’inquilino della Casa Bianca ha reso possibile l’intesa per un cessate il fuoco a Gaza e questo è fattuale, sebbene ammetterlo, per i cosiddetti “pacifisti” che vanno in piazza accanto ai vessilli di Hamas, sia abbastanza ostico. Infatti non riescono. Sperano ancora che qualcosa vada storto, che sia tutto da rifare.
Nonostante la sinistra non abbia intenzione di riconoscerlo, l’Italia è stata in prima linea anche stavolta, compiendo «un lavoro silenzioso», ha dichiarato Meloni, che vale più di mille bandiere sventolate nei vari cortei del weekend rovinati da frange di violenti. Ecco perché «è una notizia straordinaria l’accordo per un piano di pace in Medio Oriente, bisogna ringraziare il presidente Trump», insiste la leader di Fdi, «ma dobbiamo ringraziare anche i mediatori che sono stati numerosi in queste ore, dall’Egitto al Qatar alla Turchia».
L’altra notte anche la war room di Palazzo Chigi è stata in attesa di un esito positivo delle trattative, che alla fine è arrivato. Meloni ha seguito la prima fase dell’accordo per Gaza con apprensione, e una volta siglato, più sollevata, ha esultato per «l’opportunità unica» tracciata dal Piano Trump.
«L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza».
Per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani si tratta di «una svolta storica», mentre l’altro vicepremier, il leader della Lega Matteo Salvini, rilancia: «Donald Trump merita il Nobel per la pace». Dal centrosinistra la segretaria Pd, Elly Schlein, è contenta per la tregua ma incalza sul riconoscimento dello Stato di Palestina». Il leader M5S, Giuseppe Conte, invece, è più spiazzato dal risultato. Dovrà inventarsi altro per portare i suoi in piazza con Avs ad agitare striscioni anti-Bibi tra le bandiere palestinesi.
Matteo Renzi «commosso fino alle lacrime» per la firma dell’accordo di pace cita il Salmo e spiega che questa «è una grande vittoria di Trump, che apre una stagione di speranza per i bambini di Gaza e di Tel Aviv». Il leader di Italia Viva poi apre alla presenza militare italiana per garantire sicurezza nella Striscia. «Critico Giorgia Meloni tutti i giorni ma su Gaza il governo italiano, come tutti gli esecutivi europei, ha fatto la propria parte. Ben venga il posizionamento dell’Italia.
Ma dico di più, l'ho detto alla Leopolda e c'era Crosetto: se il governo manda carabinieri o forze armate a Gaza noi votiamo a favore. Su queste cose non si scherza, basta con le polemiche quotidiane, è un fatto storico. Su questi temi si va d’accordo e si difende il Paese», ha detto il senatore di Firenze. Mentre Carlo Calenda di Azione frena gli entusiasmi: «Più tregua che pace ma è la cosa più importante».

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