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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.10.2025 In difesa di Netanyahu
Commento di Antonio Donno

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 ottobre 2025
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: «In difesa di Netanyahu»

In difesa di Netanyahu
Commento di Antonio Donno

Antonio Donno
Antonio Donno

Benjamin Netanyahu non merita tutto l'odio che si è diffuso nel mondo contro di lui. Ha dedicato la sua vita a Israele e cosa avrebbe dovuto fare di diverso dopo il 7 ottobre?

Nel Foglio di ieri (clicca qui per rileggerlo), Ferrara riporta il giudizio che Pascal Bruckner dà di Netanyahu. Bruckner è ostile a Netanyahu e al suo governo, “cui rimprovera tra le altre cose di aver offerto ai suoi nemici il regalo del ‘privilegio vittimario’, la ‘cauzione del martirio’ cercata dagli autori del pogrom”. In parole povere, il francese critica la reazione di Israele nei confronti di Hamas e l’invasione della Striscia di Gaza. Di conseguenza, la morte di molti civili gazawi per mano dell’esercito israeliano rappresenterebbe per Bruckner un “privilegio vittimario” in favore di Hamas. È un’assurdità vera e propria. Se si ragiona come fa Bruckner, il risultato sarebbe la diffusione nell’opinione pubblica di una critica terribile nei confronti di Gerusalemme, esattamente come vuole Hamas, i cui residui si sono riparati all’interno della Striscia di Gaza, pur sapendo che la reazione di Israele avrebbe portato, come inevitabile conseguenza, alla morte di civili palestinesi che Hamas espone, senza il minimo riguardo, alla rappresaglia israeliana. Insomma, secondo Bruckner, Israele non avrebbe dovuto introdursi nella Striscia di Gaza per eliminare Hamas, perché ciò avrebbe portato alla morte di molti gazawi.

     Che cosa avrebbe dovuto fare Israele? Brukner critica lo Stato ebraico, ma si guarda bene dall’accennare ad un’alternativa per cancellare definitivamente Hamas. Ma, soprattutto, critica Netanyahu. A leggere i giornali, da qualche tempo ci si ostina ad accusare il Primo Ministro israeliano di reagire troppo duramente contro i nemici di Israele, perché ciò comporterebbe la morte di molti civili palestinesi. Si tratta di un’inconcepibile sperequazione politica, perché nell’accusa che si rivolge a Netanyahu gli antisemiti, e comunque i critici di Israele, dimenticano, o fanno finta di dimenticare, ciò che è avvenuto il 7 ottobre 2023, quando i terroristi di Hamas uccisero nella maniera più brutale 1200 israeliani inermi. Era l’inizio di una guerra che Netanyahu intendeva concludere con l’eliminazione di Hamas, esattamente come ha fatto con Hezbollah.

     Benjamin Netanyahu ha dedicato la sua vita a Israele. È stato Primo Ministro di Israele dal 1996 a 1999, dal 2009 al 2021 e lo è dal 2022. In tutti questi venti anni, a Netanyahu si possono addebitare colpe sia in politica interna che in quella estera, tali da compromettere il prestigio del suo Paese? A parte le critiche insulse degli eterni antisemiti e antisionisti, gli anni di Netanyahu, come degli altri Primi Ministri, hanno visto la straordinaria crescita economica di Israele, la sua continua presenza nello scenario internazionale, sia in campo politico che in quello economico, il benessere diffuso tra i suoi abitanti (compresi quelli arabi). I governi di Netanyahu hanno debellato Hezbollah, hanno portato Hamas alle soglie del disfacimento, e hanno inflitto un durissimo colpo, insieme agli Stati Uniti, agli ayatollah iraniani. Insomma, Netanyahu ha difeso il suo Paese con grande coraggio e con competenza. Non è forse vero tutto questo?

     I critici di Netanyahu, oggi esclusivamente di sinistra, sfilano nelle strade, accusando il Primo Ministro di operare un “genocidio” a Gaza, e usando furbamente un termine che ha un significato del tutto diverso da quello gridato dai pro-pal e seguaci, tutta gente di una ignoranza abissale sui problemi del Medio Oriente. Per costoro è necessario non citare mai i fatti del 7 ottobre 2023, perché ciò comprometterebbe i loro slogan sul “genocidio” e finirebbe per avvantaggiare lo Stato sionista. I frequentatori delle piazze e delle strade, oggi più che mai attivi, non hanno nulla da criticare a proposito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin. Il motivo è chiaro. Si tratta di gente che dichiara di essere contro l’Occidente, pur usufruendo dei benefici che l’Occidente ha diffuso per secoli. Tramontato il comunismo, occorre mettere in piedi una nuova ideologia anti-occidentale che, per adesso, si traduce in anti-americanismo e anti-israelismo. In quest’ultimo caso, il crescente antisemitismo e antisionismo rappresentano una base ideologica particolarmente utile per i nemici di Israele.


takinut3@gmail.com

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