Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Ecco chi sostiene e difende la sinistra italiana Cronaca di Lorenzo Mottola
Testata: Libero Data: 09 ottobre 2025 Pagina: 1/5 Autore: Lorenzo Mottola Titolo: «Flotilla, il video choc «Ci sarà un altro 7 ottobre»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 09/10/2025, a pag. 1/5 con il titolo "Flotilla, il video choc «Ci sarà un altro 7 ottobre»", la cronaca di Lorenzo Mottola.
Lorenzo Mottola
Quelli della Flotilla per Gaza non sono pacifisti. Rilanciano un post di un palestinese di Gaza che promette un nuovo 7 ottobre e minaccia altri massacri di ebrei. E lo chiamano un esempio di "perseveranza, nonostante tutto". Ecco chi viene sostenuto dalla sinistra italiana.
«Ma i tempi cambieranno e mi vedrete in un altro video mentre cammino sul loro collo, come abbiamo fatto il 7 ottobre», «Netanyahu, ti faremo saltare la testa». Notoriamente il concetto di “pacifismo” ha subito nel corso dei millenni enormi variazioni, passando dalla versione impositiva e cruenta di Roma antica per arrivare ai giorni nostri. Quel che è certo è che forse solo ai tempi di Tito – generale e imperatore che “pacificò” la giudea sterminandone e disperdendone gli abitanti- sarebbe stato definibile come “pacifista” un messaggio come quello sopra riportato. Eppure quelle parole provengono da un video postato su X dalla Freedom Sumud Flotilla, quelli della “non-violenza”. A parlare è un povero ragazzino che, sconvolto dalla morte per «martirio» di sua madre e sua sorella, annuncia che la sua vendetta sarà feroce e Gaza non si placherà mai. In pratica, guerra a oltranza. E la Flotilla commenta: «Questo è il Sumud. Perseveranza nonostante tutto».
Questo è Sumud e questi sono anche i compagni di viaggio scelti dal Partito Democratico e dagli altri parlamentari dell’opposizione imbarcati nella prima missione fermata la scorsa settimana al largo di Gaza. E l’amore della sinistra italiana per le missioni in barca a vela è tutt’altro che tramontato. Come noto, alla prima spedizione ne sono seguite varie. La più importante di queste si è conclusa proprio ieri, in tempi record.
Le navi salpate una settimana fa dall’Italia sono state fermate dalla marina israeliana a 120 chilometri dalla Striscia. Il tutto per l’indignazione di Elly Schlein: «Le nove barche pacifiche e disarmate della Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza, tra cui alcune battenti bandiera italiana, e che portavano medici, medicine e aiuti umanitari sono state bloccate e intercettate e le persone a bordo impegnate per la pace e la solidarietà sono state sequestrate in violazione del diritto internazionale».
Riguardo alla questione delle medicine e degli aiuti umanitari di cui parla la leader Pd, in realtà ci sarebbe molto da discutere. A seconda delle circostanze, gli attivisti passano dal sostenere che la spedizione abbia un valore puramente simbolico – e quindi poco cambia se in effetti la prima Flotilla ha trasportato merci sufficienti a riempire appena mezzo tir a fronte delle centinaia che entrano a Gaza ogni settimana, una goccia nel mare – a dire che le navi vanno lasciate passare altrimenti i palestinesi moriranno di fame. Al di là della sterile propaganda, comunque, il copione del blitz israeliano è identico a quello della settimana scorsa. L’operazione è scattata prima dell’alba, le barche sono state circondate e abbordate, la loro rotta è stata deviata. E le comunicazioni sono state interrotte. Tra gli attivisti fermati, di cui presto ascolteremo racconti horror tutti da verificare sulla loro breve detenzione in Israele, ci sono anche nove italiani. Verranno tutti espulsi nel giro di pochi giorni. Da segnalare la presenza di un monaco buddhista, Claudio Torrero, e di Vincenzo Follone, 53enne calabrese che ha fondato la prima agenzia di comunicazione nella Striscia e dice di essere diventato chef per amore di Gaza.
«Sono sani, salvi e in buona salute», ha spiegato il ministero degli Esteri di Gerusalemme.
Come dicevamo, oltre ad agitare le piazze, la questione Flotilla continua a scaldare anche il dibattito parlamentare. Laura Boldrini e altri Dem hanno promosso un’interrogazione parlamentare. Mentre Benedetta Scuderi, imbarcata nella precedente missione, annuncia «che presto ce ne sarà un’altra, ancora più grande». E ancora più inutile.
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