Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Complotti, calunnie, menzogne: è il solito armamentario contro gli ebrei che si ripete da secoli Analisi di Naya Lekht
Testata: israele.net Data: 08 ottobre 2025 Pagina: 1 Autore: Naya Lekht Titolo: «Complotti, calunnie, menzogne: è il solito armamentario contro gli ebrei che si ripete da secoli. Cambiano le parole ma non l’obiettivo: inculcare l’idea che l’ebreo è malvagio e deve essere distrutto»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - la traduzione dell'articolo di Naya Lekht del Jns.org, dal titolo: "Complotti, calunnie, menzogne: è il solito armamentario contro gli ebrei che si ripete da secoli. Cambiano le parole ma non l’obiettivo: inculcare l’idea che l’ebreo è malvagio e deve essere distrutto".
Naya LekhtContinue istigazioni all'odio nella manifestazioni pro-Pal (questo cartello era alla marcia di sabato 4 ottobre, a Roma). L'odio antisionista di oggi ricalca esattamente l'antisemitismo classico, si basa sulle stesse teorie del complotto ebraico.
La storia dell’odio per gli ebrei può essere intesa essenzialmente come la sistematica perpetuazione di dicerie e calunnie diffamatorie strategicamente impiegate per demonizzare gli ebrei.
Questi miti hanno ripetutamente prodotto conseguenze letali, mietendo vittime ebree nel corso dei secoli e in diverse aree geografiche.
La ricorrenza di queste affermazioni le rende difficili da confutare prima che si scateni la violenza.
Dalla calunnia medievale del sangue (l’accusa agli ebrei di assassinare bambini cristiani per impastare col sangue le azzime pasquali ndr) alle accuse contemporanee di genocidio e colonialismo, ogni nuova menzogna si presenta come inedita.
In realtà, ogni calunnia costituisce la continuazione e riproposizione di una lunga e violenta genealogia del discorso antiebraico.
Venezia, 30 agosto 2025
Il professor Hatem Bazian dell’Università della California, a Berkeley, ha avanzato una versione modernizzata della calunnia antiebraica, sostenendo che Israele mira a conquistare la Mecca, luogo sacro dell’islam.
Ha affermato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “vuole l’Egitto e l’Arabia Saudita perché l’area della Mecca e Medina fa parte del Grande Israele”.
L’accusa di Bazian riecheggia la stessa devastante falsità propagata quasi 100 anni prima dal Gran Mufti di Gerusalemme, Haj Amin al-Husseini, il quale sosteneva che gli ebrei stessero complottando per assaltare la moschea di Al-Aqsa e sostituirla con il loro Terzo Tempio.
Il Gran Mufti esibì presunte “prove” delle macchinazioni ebraiche per impossessarsi del Monte del Tempio di Gerusalemme, sotto forma di volantini di raccolta fondi che chiedevano contributi per le istituzioni religiose cittadine e materiali pubblicitari di vari gruppi sionisti, con rappresentazioni della moschea di Al-Aqsa o della Cupola della Roccia (che compaiono in ogni tipica veduta panoramica di Gerusalemme ndr) accostate a simboli ebraici, principalmente stelle di David. Invano i leader della comunità ebraica spiegarono che quei materiali servivano esclusivamente a raccogliere fondi, come accadeva già da molti decenni.
Husseini orchestrò anche il massacro degli ebrei di Hebron del 1929.
Ottobre 2025: sulla serranda di un panificio Kosher nei pressi di viale Guglielmo Marconi, a Roma.
Hatem Bazian, co-fondatore di Students for Justice in Palestine – il gruppo studentesco noto per aver molestato e aggredito ebrei americani nei campus universitari – e di Musulmani Americani per la Palestina, sa esattamente cosa sta facendo quando diffonde le sue falsità.
In effetti, l’anti-sionismo si basa strutturalmente su un sistema chiuso di calunnie il cui obiettivo è diffondere false informazioni sugli ebrei per demonizzare il popolo ebraico e convincere persone in buona fede a tollerare o perpetrare violenze contro il popolo ebraico.
Funzionò perfettamente la notte del 24 agosto 1929 quando gli arabi, credendo alle menzogne di Husseini sui piani degli ebrei per conquistare il Monte del Tempio, attaccarono la comunità ebraica di Hebron, uccisero a sangue freddo 67 ebrei nelle loro case e distrussero le sinagoghe.
La “calunnia sulla profanazione della Mecca” di Bazian riecheggia la “calunnia sulla profanazione di Al-Aqsa” di Husseini non solo perché l’informazione è falsa e perniciosa, ma perché l’obiettivo è quello di globalizzare il terrorismo allo scopo di causare l’uccisione di più ebrei.
La strategia per fronteggiare queste falsità è duplice.
Il primo passo è imparare a riconoscerle. Il secondo, più impegnativo, è imparare a reagire.
Si consideri la risposta emessa dal Comitato Nazionale degli Ebrei in Terra d’Israele nel novembre 1928, alle calunnie sulla profanazione della moschea Al-Aqsa: “Con la presente – vi si leggeva – annunciamo, in tutta onestà e sincerità, che nessuno in Israele ha intenzione di violare i diritti dei musulmani ai luoghi che sono per loro sacri. Tuttavia, anche i nostri fratelli arabi devono riconoscere i diritti che Israele ha su questa terra, sui nostri luoghi santi. Ogni tentativo di descrivere il desiderio degli ebrei di pregare in pace in questo luogo santo, il Muro Occidentale [il cosiddetto Miro del Pianto ndr], con rispetto e senza restrizioni, come se fosse la creazione di una base strategica per un attacco alle moschee dei musulmani, non è altro che il frutto di un’immaginazione esaltata o di una calunnia maligna. Lo scopo di questa calunnia è seminare tumulto e confusione nei cuori e suscitare odio e conflitti tra popoli diversi”.
Melbourne, Australia, 7 ottobre 2025: “7 ottobre, fatelo di nuovo”
Non servì. La comunità ebraica denunciava la calunnia e il suo vero scopo, che era “fomentare odio”. Ma così facendo gli ebrei della Palestina sotto Mandato Britannico caddero comunque nella trappola di difendersi da una calunnia pregiudiziale totalmente insensata producendo prove della propria innocenza.
È un riflesso retorico che scatta ancora oggi in molti ebrei.
Quando gli ebrei vengono accusati di commettere un genocidio a Gaza, la risposta istintiva è spesso quella di confutare l’accusa citando dati, testimonianze o la definizione legale di genocidio.
Questa strategia fallisce inevitabilmente perché le calunnie operano al di fuori del regno dei fatti. Pertanto, lo sforzo di contrastare le calunnie con prove fattuali è in definitiva uno sforzo vano.
L’antisionismo è strutturalmente un sistema costruito su menzogne che funzionano come segnali con uno scopo anti-ebraico specifico.
Dall’accusa medievale secondo cui gli ebrei avvelenavano i pozzi, alle accuse di omicidio rituale, fino alle cospirazioni per il dominio globale o per sterminare i palestinesi, quello che bisogna fare è decodificare e smascherare queste calunnie come i marcatori di un unico ricorrente processo di demonizzazione.
In altre parole, l’affermazione “Israele è uno stato di apartheid” o “Israele è uno stato coloniale eretto su pulizia etnica e genicidio” devono essere smascherate e denunciate per quello che sono: nient’altro che travestimenti della frase “lo stato ebraico d’Israele deve essere eliminato”.
Sono proposizioni che non vanno lette come autentiche osservazioni su apartheid o genicidio. In realtà, sono segnali che servono solo a comunicare che “l’ebreo è malvagio e deve essere distrutto”.
Non si deve cadere nella trappola di organizzare eventi volti a confutare le calunnie di genocidio, apartheid o l’accusa di voler “conquistare la Mecca”.
Bisogna invece concentrarsi sullo smascheramento di queste calunnie, devastanti quanto lo erano quelle medievali, e mostrare al mondo che l’antisionismo uccide e che le sue armi principali sono le menzogne.
(Da: jns.org, 3.9.25)
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