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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.10.2025 I nostri lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 ottobre 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il conformismo italiano pro-Pal»

4 Lettere

1. Il conformismo italiano pro-Pal

Buongiorno Debora, 

ti leggo. E oggi ho la nausea. 

“Non mi avrete mai come volete voi” 

Ciò che sta accadendo in Italia non mi lascia affatto sorpresa. L’italiano è sempre stato incapace, anzi, non gli è mai interessato, scendere in piazza per i suoi diritti - tenendo però a mente anche i suoi doveri. L’Italia è un popolo senza Nazione e senza Dio, che ha bisogno, perché composto da esseri umani, di un credo ideologico forte, radicato. Perché ? Per sentirsi più forte e meno solo. Per percepire di avanzare in un senso, unico. E no, non dico niente di nuovo, perché molteplici filosofi prima di me hanno sottolineato l'importanza per l’Uomo di penetrare i propri canini nella ninfa ideologica più forte al momento disponibile, soprattutto quando è spaventato. E oggi, c’è molto di cui avere paura. Ci stiamo dando fuoco da soli. Abbiamo portato il nostro sistema allo stremo. Viviamo una guerra ibrida di cui abbiamo ancora troppa paura di parlare. Abbiamo ucciso Dio. Dissacriamo la Cultura. Non leggiamo più, o solo ciò che ci conforta nel nostro Credo. Finalmente, siamo diventati dei terrapiattisti dell’esistenza. L’Italiano non è mai stato capace di scegliere le sue battaglie, perché non lo ha mai potuto fare. Non ha mai riflettuto a ciò che voleva veramente, ma si è adattato, visione dopo visione. Movimento dopo movimento. Moda dopo moda. L’italiano non si è mai sentito italiano, se non apparentemente attraverso le cause altrui - anche se non tutte. Perché se l’italiano fosse davvero interessato alle cause dell’umanità, non si sarebbe dimenticato degli ucraini, e avrebbe tentato di bloccare il paese anche per il Ruanda, dove persone, figli, hanno pulito il sangue dei loro genitori dati in pasto ai maiali. 

Oggi, non sono sorpresa perché molti prima di me avevano intravisto la censura attualmente in vigore. Una censura bizzarra, imposta dal popolo, per il popolo. È in atto un divisionismo capace di separare chi ieri ti chiamava “amico”, chi ieri ha accettato i tuoi doni, il tuo ascolto, il tuo battersi per i suoi diritti, il tuo amore, e, soprattutto, il tuo tempo. Oggi, chi non scende in piazza; chi non indossa una kefiah - utilizzata dal mufti, autorizzato a emettere la fatwa, responso giuridico basato sulla sharia -  o chi non indossa la bandiera della Palestina; chi crede che una vita non potrà mai valere più di un’altra; chi pone domande, senza dare certezza; chi non vuole dare il proprio sostegno a chi non ha mai aperto un libro e usa un conflitto delicato per ottenere follower o avvallo popolare; chi non dà il proprio sostegno a chi esplicitamente nega o difende il sangue che cola di qualsiasi nazionalità; viene automaticamente etichettato ed escluso. Questa è la libertà che pretendente imporre? Questa è la democrazia che volete far regnare? Questa è la pace che usate come arma di separazione? Il risultato è un paese spaccato in due, in cui pochi hanno il coraggio di parlare, e altri guardano in silenzio con la speranza di un giorno riacquisire il diritto ormai perduto di potersi esprimere. Il bianco non ha mai rimpiazzato il nero, ma solo fortificato. E la cosa che sembra sfuggire sempre dalle menti passeggianti è che l’odio, o la sua giustificazione, ha sempre e solo generato odio. E questo, non l’ho detto io, ma Martin Luther King. Che la storia sia una condanna ciclica non è una nozione futurista. L’umanità è formata da esseri viventi che, per capire la lezione, ripetono, potenzialmente all’infinito, gli stessi avvenimenti. Sembra che abbiamo periodicamente bisogno di esorcizzare i nostri demoni e ripercorrere strade già battute, con la promessa che sarà l’ultima volta. Non sapendo quando l’alba tornerà a scaldare la mia anima, aprirò tutte le finestre, non rinnegando però mai chi sono e ciò in cui credo. 

Ilaria Congiu

Screenwriter - Film Director 

Cara Ilaria,

Oggi è giorno di digiuno (Yom Kippur) ma non ho potuto fare a meno di guardare i notiziari per sapere cosa stava accadendo in Italia in queste ore. Provo un profondo schifo, vergogna, rabbia furibonda! Tutta l’Italia è diventata Palestina, non si vede una bandiera che non sia quella, farlocca, di una popolazione che ha fatto del terrorismo il proprio ideale di vita. La Palestina che fino ad ora non è mai esistita ha preso la forma dello stivale, da Bolzano a Palermo il grido è “free Palestine”.  Tajani è molto orgoglioso di aver portato in Italia studenti palestinesi ma non ha detto che dagli atenei stanno buttando fuori gli studenti ebrei e israeliani. Fuori gli ebrei, dentro i palestinesi! Che meravigliosa Italia! Stranamente non ho visto questi ragazzi provenienti da Gaza, dove si dice stiano morendo di fame, magri e patiti. Erano tutti belli pimpanti, ridenti e in forma. Si, provo schifo per il paese dove sono nata. Sono consapevole che non tutti sono come quei farabutti che manifestano per Hamas ma il problema è che chi non la pensa come loro tace, ha paura. Cara Ilaria, siamo in due ad avere la nausea e, non vorrei essere troppo pessimista, ma  credo che l’Italia stia precipitando nel buio e non se ne renda conto.

Shalom

Deborah Fait  

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2. Israele ha vinto!

SÌ, cara Deborah, ISRAELE HA VINTO! VIVA ISRAELE! E Hamas ha perso, comunque. Che accetti il patto Trump o lo rifiuti. Hamas e le genti palestinesi che ne condividono gli obiettivi sono isolati nel mondo arabo. Ora, ci sarà da perseguire la santa giustizia di colpire i feroci esecutori di tanti orribili misfatti, sul modello Monaco. E poi fare un pensierino alle mosche cocchiere della sinistra mondiale, denunciandone la malafede e denudandole della spocchia di essere i migliori,  tanto da sentirsi investite della necessità di demonizzare gli uni (i "cattivi" ebrei) ed esaltare gli altri (i "poveri" palestinesi). Non è questa una considerazione peregrina, dal momento che diverse sarebbero state le conseguenze su scala mondiale se la sinistra non avesse scelto di solidarizzare con i carnefici, trasformando il supposto vessillo palestinese nel falso simbolo di pace, giustizia sociale e liberazione dei popoli. La sinistra ha scelto di stare dalla parte sbagliata della storia e ne paghi lo scotto, a beneficio dei molti.

Rinnovo l'augurio di un Israele sempre più forte e determinato, esempio e faro di democrazia.

Un cordiale shalom 

Angelo Costanzo 

Caro Angelo,

Mi auguro che la sinistra paghi lo scotto di essere dalla parte dei tagliagole e di essere diventata istericamente antisemita quando ci saranno le elezioni. Spero che altre regioni seguano l’esempio delle Marche. Il solo pensiero che possano governare mi terrorizza. Se un domani dovesse accadere, gli ebrei italiani dovrebbero scappare in massa. Quello che stanno facendo le sinistre è scandaloso. Hanno fondato una nuova nazione europea: Italia/Palestina, forse più Palestina che Italia perché non si vede un tricolore nelle manifestazioni, solo bandiere fasulle e quelle rosse di Potere al popolo. Se il popolo italiano è questo, non vedo un futuro, vedo solo un grande buio e tanta violenza.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

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3. Studiare in un'università anti-sionista

Gentile Debora,

 a marzo le ho chiesto aiuto perché non sapevo che fare. Avevo appena scoperto che tra i materiali da studiare per un esame c'era un'intera presentazione Power Point di accusa contro Israele, colpevole di aver occultato i numerosi reperti archeologici risalenti alla florida epoca palestinese e di aver mostrato solo i resti della falsa presenza ebraica nell'odierno Stato ebraico.

Le chiesi cosa fosse più giusto fare: mordermi la lingua e compiacere il professore, oppure oppormi con il rischio di ripercussioni.

Mi scuso se non le ho risposto prima, ma ho dovuto cercare da sola la soluzione alla questione. Infatti io non faccio parte di nessuna comunità ebraica, e per giunta ho pochi amici ebrei, talmente pochi da contarli sulle dita di una mano; anche i miei compagni di università e amici "dalla mia parte" sono pochi.

Sono quasi del tutto sola, quindi dubito che possa fare qualcosa di concreto.

Se non altro, però, ho trovato una possibile soluzione al dilemma. Ho deciso di imparare tutto quello che posso, prendere più 30 possibili, ottenere più crediti, laurearmi con il voto più alto, e tutto questo con un unico scopo: aumentare esponenzialmente le mie possibilità di successo.

Se andassi contro il professore, me lo inimicherei, così come il resto del corpo docenti; la mia media si abbasserebbe e io non riuscirei ad accedere a lauree magistrali (anche in Israele), programmi all'estero, persino certi lavori. Un esempio: la TAU, per molti dei corsi che mi interesserebbero, richiede un voto di laurea non inferiore a 95/110.

Ma se prendessi dei voti alti, avrei la possibilità di usare la conoscenza da loro fornita contro di loro. Userei i voti dati da loro per accedere alle migliori università, per assicurarmi un futuro e per avere la possibilità di combattere per il mio popolo.

Se combattessi adesso, mi spegnerebbero come la fiammella di una candela; sarei una delle tante studentesse bocciate, o che a malapena hanno superato l'esame. Ma se, per un periodo, mettessi da parte i miei ideali (sapendo comunque nel mio cuore qual è la verità), avrei successo, e userei il mio successo contro di loro.

Non è una scelta facile, me ne rendo conto, e le posso assicurare che non l'ho presa a cuor leggero: infatti il mio cuore sanguina al pensiero di non poter difendere il mio popolo e la mia patria nello spirito. Magari lei non condivide tale scelta, però ritengo che sia il modo migliore per assicurarmi un futuro, perlomeno dal punto di vista accademico.

La ringrazio molto per l'attenzione che mi ha dedicato e che mi sta dedicando. Spero che la prossima volta che ci sentiamo sarà in circostanze migliori, dove forse non saremmo obbligati a scegliere tra la nostra identità e il nostro successo.

Colgo anche l'occasione per augurarle buon anno. Shanah tova e gmar chatima tova!

Con grande stima,

Micol Maiuri

Cara Micol,

ricordo la tua lettera e mi sembra di averti scritto di non metterti contro i professori e di pensare per prima cosa al tuo futuro. Adesso, anche alla luce degli eventi di queste ultime ore, non so veramente cosa consigliarti. Con questa atmosfera di odio io non riuscirei a vivere in Italia. Mettendomi nei tuoi panni,  verrei in Israele a finire gli studi. Sarebbe una scelta molto difficile ma è fattibile. Lo so perché è quello che ha fatto mio figlio tanti anni fa, appena finito il liceo a Bolzano. Stanco delle manifestazioni contro Israele, si c’erano anche allora e ti parlo del 1990, dopo la maturità, ha lasciato tutto ed è venuto in Israele. È stata dura ma oggi è uno dei 50 scienziati più stimati del paese. Ha frequentato l’università di Tel Aviv, ha fatto il dottorato al Weizman Institute, il post dottorato al Max Plank di Berlino. Si può fare, se si vuole. Però non posso darti consigli perché la vita è tua, sei tu che devi decidere. Ti dico semplicemente che dovresti aver chiaro quello che vuoi e andare avanti per la tua strada e secondo coscienza. Fammi sapere.

Grazie per gli auguri e Shanà Tovà anche a te. Se digiuni Zom Kal.

Shalom

Deborah Fait

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4. La figuraccia del sindaco di Reggio Emilia

Salve Dame Devorah. 

Il Sindaco di Reggio Emilia, parlando ad una assemblea di compagni comunisti, ha parlato della necessità del rilascio degli ostaggi israeliani come condizione per ottenere la pace. Sono cominciati urla e fischi contro quelle parole e contro il Sindaco. 

Presente di fianco al primo cittadino munito di fascia tricolore, colei, tale immarcescibile Francesca Albanese, che scuotendo la testa e ammiccando agli astanti ha preso la parola dicendo: 

“… Sindaco, la pace non ha bisogno di condizioni, la perdono, ma non lo dica più…” 

A tali parole il pubblico si è scatenato, tra applausi e urla gutturali di assenso. 

Roba da rimanerci allibiti. 

Costei, già in passato aveva detto con disarmante chiarezza che Hamas non è un gruppo terroristico, perché vincendo le elezioni si è legittimato come istituzione che provvede ai bisogni della sua gente, i palestinesi. 

Le parole che ha usato, con eloquenza materna verso il Sìndaco, con quel linguaggio del viso compassionevole, accompagnato da un sorriso sarcastico e con piglio da velato disappunto, ha voluto dire: “… capisci poco o nulla, ti perdono, ma non dirlo più…” 

Tutto questo in una città comunista da sempre, si percepisce come sia incomprensibile come possa un Sindaco esprimersi in tal modo. Magari a Reggio Emilia ci sono persone che la pensano come il Sindaco, ma da quella assemblea sembra invece arrivare un messaggio chiaro; quegli ebrei in ostaggio, costretti alla cattività che la prigionia determina, umiliati, torturati, in una condizione di stenti, in cui la fame e la sete costringono la mente logora a un circuito iterativo vizioso, in cui la sofferenza fisica produce agonia interiore, senza soluzione di continuità, ebbene, per costoro, emiliani comunisti, paladini della “libertà” (… la loro), fieri rappresentanti dei partigiani comunisti, che avevano e continuano ad avere, come modello di Stato, il comunismo sovietico, vogliono dare lezioni di democrazia e libertà. La loro degna rappresentante, tale Albanese, movimenta, blandisce e sobilla, i peggiori istinti umani, quelli che vedono il nemico come il male assoluto, in questo caso gli ebrei prigionieri ma anche gli ebrei in generale, che possono morire tranquillamente nei tunnel perché di loro se ne può facilmente fare a meno, per l’obiettivo più grande, primario e assoluto, quello della sconfitta dello Stato ebraico, come cancro colonialista, imperialista, capitalista, etc etc. 

Costoro non conoscono compassione, neanche per il Sindaco, reo di aver trasformato in esseri umani degli ostaggi, prigionieri ebrei, per loro deve esserci nessun pensiero di vicinanza umana, neanche per le loro famiglie. Bensì odio assoluto; è il sentimento prevalente che anima costoro, un buio profondo dell’anima che oscura le menti, che si illumina solo al pensiero di purgare quei territori da ogni traccia di ebreo. 

Questa malattia si sta diffondendo in Italia a macchia d’olio, a cominciare dalle scuole, dove i “bravi” maestri e professori comunisti, soffiano sul fuoco, propalando dalle fauci la loro propaganda comunista, che come un parassita si annida poi nelle menti dei giovani, che prendono per buona ogni menzogna: “… perché se lo dice il Prof. allora è vero.” 

Ho letto l’articolo di David Elber, che ha definito questo governo dei “don Abbondio”, magari preferiva un governo formato da Bonelli, Fratoianni, Conte e Schlein, e allora si sarebbe sentito al sicuro, con l’antisemitismo istituzionalizzato e benedetto dal presidente della repubblica, grande estimatore di costoro, che supportano la resistenza palestinese e quindi di Hamas. 

È facile perdere la bussola in questa situazione, ma poi bisogna ridestarsi e capire che con le piazze agitate, un giorno si e l’altro anche, con manifestazioni che paralizzano il tessuto sociale, un giorno si e l’altro pure, le scuole occupate dai pro-pal comunisti, governare non è facile, tenere la barra a dritta è una manovra non scontata, perché sebbene codesti sono la minoranza nella nazione, son capaci di fare danni rilevanti, anche di mandare tutto a ramingo, pur di tornare a governare con le loro ideologia da soviet politburo; misure punitive contro il capitale, l’impresa, con le solite tasse salate per i cittadini e la loro politica terzomondista e filo-palestinese. 

Caro David Elber, te voglio bene, ma stai bravo e accontentati benanche di Tajani e Crosetto, sebbene ho sempre da dirne contro “sti due”. 

 גמר חתימה טובה

Yosef ben Hektor

Caro Yosef,

Ho visto. Purtroppo ho visto quella scena disgustosa. Ho visto la Albanese portarsi e mani al volto quando il sindaco ha nominato gli ostaggi. Ho sentito le sue parole ma, peggio della Albanese che sappiamo chi sia, mi hanno ferita come una coltellata al cuore, le urla dei presenti. Alla parola ostaggi hanno urlato NOOOOO, e io mi sono sentita come se stessi per svenire. Come è possibile, anche essendo comunisti, non avere un minimo di umanità? Come si può protestare quando uno augura a delle persone prigioniere in qualche buco da due anni di essere presto liberate? Bisogna essere dei mostri senza cuore, senza anima, senza coscienza. Francesca Albanese è diventata la diva della sinistra e solo in Italia poteva avere questa fortuna. Ha persino oscurato quell’altra tanto amata dai comunisti, Rula Jebreal.

Ringraziamo tutti gli dei del cielo che non abbiamo al governo Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli. Avrebbero già espulso gli ebrei italiani, come già sta accadendo nei vari atenei: “fuori gli israeliani, dentro i palestinesi”  e dichiarato guerra a Israele.

Gmar Chatimà Tovà e Shanò Tovà.

Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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