venerdi 03 ottobre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Riformista Rassegna Stampa
03.10.2025 Attentato a Manchester, è già successo e succederà ancora
Editoriale di Stefano Parisi

Testata: Il Riformista
Data: 03 ottobre 2025
Pagina: 1
Autore: Stefano Parisi
Titolo: «E' già successo e succederà ancora»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi 03/10/2025, il commento di Stefano Parisi dal titolo: "E' già successo e succederà ancora".


Stefano Parisi

Attacco alla sinagoga di Manchester, due morti durante lo Yom Kippur. Un atto di antisemitismo non nuovo e succederà ancora.

È successo di nuovo e succederà ancora. Nel giorno di Yom Kippur due ebrei sono stati uccisi davanti a una sinagoga di Manchester da un uomo con una cintura esplosiva, pronto a commettere una strage. L’ennesimo caso di odio antisemita. Un odio che non si limita agli slogan nei cortei, ai post violenti e impuniti sui social, agli applausi alle conferenze di magistrati, alle affermazioni di Francesca Albanese, alle violenze contro i professori nelle università e contro gli ebrei negli autogrill. No, è un odio che uccide.

E uccide mentre le tremebonde leadership europee lasciano che paesi finanziatori del terrorismo jihadista inondino di dollari le nostre città, il nostro sport e costruiscano luoghi di culto nei quali s’invoca la fine dello stato di diritto per sostituirlo con la sharia. Le stesse leadership che gonfiano di retorica il Giorno della Memoria, ma permettono che l’onda antisemita cresca a dismisura senza dire una parola in difesa degli ebrei e della nostra libertà.

Come nella guerra del 1973 – era il 6 ottobre, giorno di Yom Kippur – quando Egitto e Siria attaccarono Israele, così 52 anni dopo anche gli eroi umanitari della Flotilla, che non hanno a cuore il destino dei palestinesi né la fine della guerra, hanno navigato nella speranza di diventare vittime della violenza dell’esercito israeliano, cercando lo scontro con le navi dell’IDF la sera della festa dell’espiazione. Stesso giorno usato dagli Houthi per lanciare missili su Israele, dove Hamas, durante le ore d’attesa per il cessate il fuoco, ha sparato cinque razzi.

È in questo susseguirsi, fortemente simbolico, di eventi che entra in scena il terrorista di Manchester. Anche lui, come i suoi illustri predecessori, ha scelto lo stesso giorno sacro degli ebrei per ucciderli. È un clima di odio che si alimenta con l’odio, con la menzogna, che insegue gli ebrei nei loro luoghi più sacri e vuole raggiungerli nell’unico spazio sicuro: Israele.

È un odio ormai normalizzato in Europa, che dopo il 7 ottobre si è liberata dal senso di colpa della Shoah e dalla retorica del Giorno della Memoria, che soffocava un antisemitismo mai davvero sopito. Ora Israele viene accusato di genocidio, di commettere nei confronti dei palestinesi lo stesso crimine inflitto agli ebrei, e addirittura tacciato di essere il nuovo nazismo.

Serve alzare un muro chiaro e definito contro questo clima. C’è una responsabilità nel silenzio delle cariche istituzionali, complicità in settori della magistratura, in partiti, sindacati e in certa stampa. Dobbiamo pretendere da tutti una condanna ferma e assoluta, se vogliamo che la nostra democrazia esca dal pantano in cui si ritrova. Se non vogliamo che succeda di nuovo.

Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante.


redazione@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT