Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gaza e Magistratura democratica. Il tribunale indottrinato Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 30 settembre 2025 Pagina: 4 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «Gaza e Magistratura democratica. Il tribunale indottrinato»
Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 30/09/2025, a pagina 4, l'editoriale di Iuri Maria Prado dal titolo "Gaza e Magistratura democratica. Il tribunale indottrinato".
Iuri Maria Prado
Magistratura Democratica organizza un convegno su Gaza. Il titolo dice già tutto: "L'umiliazione del diritto". Ospite, la solita Francesca Albanese. Dei giudici, che dovrebbero amministrare la giustizia in modo neutrale, che espongono in modo così plateale la loro ideologia, sono un'anomalia italiana.
Sono almeno tre i motivi per cui lascia perplessi la scelta di tenere - domani, al Palazzo di Giustizia di Milano - il convegno organizzato da Magistratura Democratica intitolato “Gaza - L’umiliazione del diritto”.
Il primo motivo di perplessità riguarda il titolo, con l’evidente taglio del convegno che esso preconizza e con il pregiudizio altrettanto evidente che lo ispira. Perché è ovvio che - negli intendimenti degli organizzatori - si tratterà del diritto umiliato non a Gaza, ma da Israele a Gaza.
Si fatica a immaginare, infatti, che saranno oggetto di riflessione le rivendicazioni dei capi terroristi di Gaza di usare i civili “come attrezzi”, o il reclutamento dei bambini soldato o - giammai! - le torture inflitte (a Gaza) agli ostaggi ebrei.
Il secondo motivo di perplessità riguarda la matrice organizzativa: che è giudiziaria.
Magistrati che coltivino quei convincimenti non solo privatamente (ciò che ovviamente è legittimo fin tanto che non contamina il giudizio da rendere in nome del popolo italiano), ma in pubblico, in un convegno così sfrontatamente orientato, che garanzia di affidabilità e terzietà possono dare?
Il terzo motivo di perplessità è sollevato da una questione, per così dire, di stampo logistico-simbolico. E non è meno importante.
Il tribunale è, o almeno dovrebbe essere, il tempio laico della legge uguale per tutti. Questo che va in scena domani non è un convegno scientifico e dottrinario: è un’occasione di indottrinamento. Perfettamente legittima ovunque: non lì.
Ci sarebbe un motivo supplementare di perplessità, ma riguarda profili diversi.
Invitare a parlare a quel convegno una signora - Francesca Albanese - che ha paragonato la classe dirigente israeliana a quella del Terzo Reich, e Gaza a Auschwitz, e che più volte si è abbandonata alla propalazione di notizie inveritiere a proposito del “genocidio” argomentando che la Corte Internazionale di Giustizia l’avrebbe ritenuto “plausibile”, e che ha pubblicamente istigato i titolari di esercizi commerciali a distinguere tra gli israeliani e gli ebrei che lottano “contro l’apartheid” e quelli che invece ne sarebbero complici, ecco, tutto questo non riesce ancora a essere illecito.
Ma suscita domande gravi su un atteggiamento degli organizzatori che definire noncurante è davvero poco.
Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante.