Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Trump non vuole l'annessione di Giudea e Samaria Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 29 settembre 2025 Pagina: 4 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «Annessione West Bank, il no di Trump»
Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 29/09/2025, a pagina 4, l'editoriale di Iuri Maria Prado dal titolo "Annessione West Bank, il no di Trump".
Iuri Maria Prado
Giudea e Samaria (Cisgiordania, secondo i palestinesi) non possono essere annesse da Israele: il veto arriva anche da Trump. Ma perché si parla di annessione, anche nel parlamento israeliano? Perché molti Stati occidentali, a partire dalla Francia, vogliono riconoscere uno Stato palestinese che non esiste, contro ogni legge internazionale.
Il presidente Trump non avrebbe fatto riferimento a iniziative di “annessione” israeliana della cosiddetta West Bank se qualcuno, in Israele, non le avesse vagheggiate. E non avrebbe annunciato l’intenzione di impedirle se nessuno, in Israele, avesse prospettato di metterle in pratica. Questo è un dato di fatto difficilmente contestabile. Ma non è meno vero che quei propositi di presunta annessione, peraltro minoritari, hanno preso a far capolino con più baldanza a fronte degli annunci di riconoscimento dello Stato di Palestina che nel giro di pochi mesi si sono moltiplicati fino alle formalizzazioni dei giorni scorsi.
West Bank, le terre disputate
Queste decisioni sconsiderate, non solo politicamente discutibili ma platealmente avverse alla legalità internazionale, intralciano ogni possibilità di stabilire un regime di accettabile sistemazione della cosiddetta West Bank. Si tratta di terre disputate, sulle quali Israele vanta un indiscutibile titolo storico, politico e, soprattutto, giuridico. Israele può rinunciarvi, e forse deve, nel quadro di negoziati che riattivino e proseguano gli accordi di Oslo, questo senz’altro. Ma non può farlo se la comunità internazionale continua a nascondere sotto al tappeto della pace immaginaria la realtà di una regione, e di una popolazione, che non vuole uno Stato vicino a Israele bensì uno Stato per aggredire Israele.
L’annessione
A rendere non si dice lecito, ma quanto meno conseguente un eventuale programma di “annessione” è stata proprio quella raffica di balordi riconoscimenti dello Stato di Palestina, che urta un ormai secolare assetto della legalità internazionale su quel pezzo di Medio Oriente e fa carne di porco di quel che rimane della stessa legalità delle Nazioni Unite. Giudea e Samaria, i nomi propri della cosiddetta West Bank, sono le terre che lo Stato di Palestina – destinatario di questi improvvidi riconoscimenti – oggi trasformerebbe in un latifondo judenfrei da cui far partire l’ennesima Intifada. Non considerarlo significa dare argomenti a chi prospetta l’inevitabilità dell’annessione.
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