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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.09.2025 Oggi Israele incarna i valori che l’Occidente ha ricusato
Commento di Antonio Donno

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 settembre 2025
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: «Oggi Israele incarna i valori che l’Occidente ha ricusato»

Oggi Israele incarna i valori che l’Occidente ha ricusato
Commento di Antonio Donno

Antonio Donno
Antonio Donno

Israele incarna ancora con fierezza i valori che hanno reso grande l'Occidente. E proprio per questo è sotto attacco da parte degli intellettuali occidentali, che quei valori li rigettano e condannano.

L’isolamento internazionale di Israele colpisce non solo lo Stato ebraico, ma tutto l’Occidente. Quest’ultimo sembra aver rinunciato definitivamente alla difesa dei propri valori, che gli hanno conferito, nel corso dei secoli, un ruolo cruciale nella storia del mondo, per adeguarsi  senza reagire alla filosofia emergente nella propria cultura: la rinuncia alla posizione preminente assunta nel corso dei secoli, l’accettazione passiva del conflitto come arma di sopraffazione, l’auto-condanna del proprio passato, nel quale si scorgono soltanto malefatte, violenze, soprusi. Israele è la punta orientale dell’Occidente, depositario dei valori e dei principi che hanno segnato per secoli la sua storia.

     Nonostante questo, Israele è sotto attacco proprio da parte dello stesso Occidente, che vede nello Stato ebraico una realtà che si contrappone ancora al processo di decadenza di quei valori che hanno contribuito nei secoli a esaltare il ruolo primario dell’Occidente nella storia dell’umanità. Israele difende strenuamente se stesso e i principi occidentali che esso incarna con grande tenacia. Proprio questo comportamento, oggi, è la causa dell’attacco che la realtà occidentale porta nei confronti dello Stato ebraico, attribuendogli la continuazione del ruolo infame che l’Occidente ha esercitato nella storia nei confronti delle altre realtà culturali e sociali.

     Questa è la base concettuale che è all’origine della critica sempre più accesa che l’Occidente rivolge allo Stato ebraico: quella di non aver rinunciato ancora a incarnare quei valori che nel tempo hanno portato la realtà occidentale a primeggiare nella storia culturale ed economica del mondo. Quel primato, oggi, è condannato dallo stesso Occidente perché in esso si è venuta a consolidare una percezione negativa, anzi ostile, della propria esistenza. Un’auto-colpevolizzazione sempre più amara dello sviluppo che nei secoli ha contraddistinto l’Occidente, che ora è valutato come l’esito peggiore della storia di una parte dell’umanità.

     Israele si distingue completamente da questa auto-accusa dell’Occidente; al contrario, si spinge sempre più nell’avanzamento dei principi e dei valori che il popolo ebraico ha rappresentato nella sua vicenda storica, una vicenda che ha contribuito in modo grandioso al successo dell’Occidente e che oggi lo Stato ebraico incarna ai massimi livelli. Lo sviluppo economico e sociale di Israele, che lo ha portato a essere all’avanguardia nella realtà internazionale, descrive una posizione che confligge con la concezione autocritica dell’Occidente, che già Oswald Spengler aveva descritto nel suo celebre Il tramonto dell’Occidente.

     La rinuncia di Israele all’auto-accusa è la ragione della critica che una parte dell’Occidente rivolge a Gerusalemme. Israele si difende, sconfigge i suoi nemici, protegge il suo popolo, è l’esempio vincente per la realtà ebraica diffusa in ogni parte del mondo, ha elevato il sionismo a modello di liberazione di un popolo perseguitato nei secoli. Israele infligge duri colpi a chi lo minaccia di distruzione, giorno dopo giorno. Ha sconfitto i paesi arabi nelle guerre che si sono succedute dopo la sua fondazione nel 1948, costringendoli a più miti consigli, procede nella distruzione sistematica dei gruppi terroristici che si difendono esponendo il popolo palestinese come carne da macello di fronte agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, dopo aver eliminato, per adesso, Hezbollah.

     Ma la morte di civili palestinesi, esposti volutamente da Hamas alle incursioni israeliane a Gaza, è divenuto un atto di accusa nei confronti di Israele, che capovolge la verità dei fatti. I governi occidentali, con la parziale esclusione degli Stati Uniti, hanno fatto propria vigliaccamente l’accusa di “genocidio” rivolta a Israele e ormai diffusa a livello internazionale. Così, l’antisemitismo e l’antisionismo hanno imboccato un’altra via, a causa del fatto che l’operazione di Israele, volta a debellare Hamas rinchiuso a Gaza, coinvolge anche gli abitanti di Gaza, che sono esposti – è il caso di ripeterlo con forza – dai terroristi di Hamas in prima linea al fine di scatenare l’opinione pubblica internazionale contro lo Stato ebraico, reo di “genocidio”. Ma Israele deve continuare la sua azione di eliminazione sistematica di Hamas e lo farà. È una questione vitale.


takinut3@gmail.com

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