Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Le barche di Hamas, il negazionismo e la Goracci inviata di Rai 3 Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 29 settembre 2025 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Le barche di Hamas, il negazionismo e la Goraci inviata di Rai 3»
Le barche di Hamas, il negazionismo e la Goraci inviata di Rai 3 Commento di Deborah Fait
Deborah Fait
Lucia Goracci nega i crimini di Hamas, in diretta, sulla Rai. Fa negazionismo in tempo reale nel momento in cui afferma che nessun bambino israeliano nei kibbutz vicino a Gaza, il 7 ottobre, è mai stato bruciato vivo da Hamas. La definisce una "fake news" nonostante tutte le prove raccolte dimostrino questo crimine orrendo. E questo nel servizio pubblico italiano, pagato col nostro canone. Questo è solo uno dei tanti esempi del clima di odio contro Israele che si respira in questi mesi. E ancora la Sumud Flotilla deve arrivare a Gaza...
A volte mi blocco nello scrivere perché gli argomenti, infiniti e tutti dolorosi, si accavallano nella mia testa, lo schifo altrettanto e davvero non so da dove incominciare. L’impressione è che sia tornato il nazismo, ebrei che hanno paura, li cacciano dalle università (vorrei ricordare che ben TRE università israeliane sono posizionate tra le prime cento del mondo. L’Italia, con la Sapienza, è al 125 posto), li cacciano dai social, li cacciano dalle competizioni internazionali, li cacciano da bar e ristoranti. “In questo ristorante gli ebrei non sono graditi. Non è antisemitismo, non è razzismo. Semplicemente non li sopporto”. Questo cartello è stato esposto da tale Gastone Squitieri sulla vetrina di un ristorante , mi pare in Svezia o in Norvegia. Non ha importanza il luogo, entrambi quei paesi, come la maggior parte dell’Europa sono islamizzati, plagiati dalle sinistre e antisemiti.
Ma le barche di Hamas che fine hanno fatto con le loro bandiere al vento? Bandiera, quella palestinese, rubata da un gruppo di terroristi senza patria né onore a un paese sovrano come la Giordania. Arafat l’ha scopiazzata, ha levato la stella e ha detto “Questa è la bandiera della Palestina” e tutto il mondo inginocchio davanti a quel mostro sputacchiante di un assassino. Il mondo in ginocchio non è unna metafora, lasciamo stare le manifestazioni di giubilo degli italiani ogni volta che il raiss metteva le sue scarpe insanguinate in Italia, ormai sono tempi passati, lui è fortunatamente morto ma la sua eredità infernale è ancora tra noi. È accaduto di questi tempi, è accaduto giorni fa che dei vigli del fuoco, con tanto di divisa, si sono inginocchiati davanti a uno che teneva la bandiera palestinese davanti ai loro nasi. Qualcuno ha sollevato dal servizio queste persone? Avevano la divisa, rappresentavano lo Stato italiano e si sono inginocchiati davanti a una bandiera farlocca di un gruppo di terroristi tagliagole. Vergogna!
Intanto, dicevamo, le barche di Hamas sono nelle vicinanze di Creta. Nel frattempo sono accadute alcune cose oltre i balli sul ponte e alle liti fra i naviganti. Greta Thurnberg è stata declassata e mandata su una barca meno importante di quella ammiraglia, la barca dei tunisini ha organizzato una protesta contro gli LGBTQ che fanno parte della masnada. Mi auguro che questi omosessuali, lesbiche e tansgender riescano ad arrivare a Gaza per toccare con mano l’amore dei palestinesi per quelli come loro. Sono decisi a passare il blocco navale imposto da Israele e, già nel 2011, da una risoluzione dell’ONU e staremo a vedere chi li fermerà. Se lo farà Israele, dopo avergli dato panini imbottiti e bottiglie d’acqua ( come la volta precedente) se la potranno cavare con qualche notte in galera. Se li fermerà l’Egitto li spediranno in prigione a calci in culo, come hanno fatto in passato. Se arriveranno da Hamas, come spero, da farabutti incoscienti quali sono, allora tanti auguri. Gli LGBTQ ricordino la fine di Vittorio Arrigoni tanto amico dei terroristi, garrotato dagli stessi. E ricordino la fine dei gay palestinesi scaraventati da Hammas giù dai tetti dei palazzi di Gaza. Non ci sono più i palazzi? Ok, un modo per farli fuori lo troveranno, non manca la fantasia di morte ai palestinesi. Nicola Porro ha riferito nella sua “Zuppa di Porro” che una tizia delle barche ha detto che gli stupri del 7 Ottobre sono una bufala e che anzi le donne israeliane erano “offese” perché nessuno le toccava. Ma vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? Vi rendete conto che razza di gentaglia viaggia su quelle barche scortate da due navi della Marina Militare italiana, più una spagnola! Lo schifo veramente mi travolge. E la Goracci? Avete presente Lucia Goracci? La giornalista del TG3 (ça va sans dire!) da anni inviata nei paesi arabi e islamici di cui è fedele portavoce. Solo ieri ha detto che “I bambini israeliani bruciati vivi sono una bufala”. Ma non hai nemmeno un po’ di vergogna, Goracci? Non hai una minima dignità? Un barlume di etica? Chi ti ha ordinato di dire queste falsità indegne di un essere umano? Vorrei sbatterti sul piatto le immagini di quei corpicini carbonizzati ma non lo farei neanche se potessi, perché io sono una persona civile. Poche ore dopo il 7 Ottobre ha avuto inizio il negazionismo, esattamente come i farabutti fanno ancora parlando della Shoah. Gli antisemiti non sono mai stanchi, ritornano sempre, Fanpage ha divulgato la notizia, presa da tale Stefano Rebora, (una mia vecchia conoscenza, un odiatore di Israele con i fiocchi, con il quale in passato ho avuto qualche violento scambio di opinione), che Israele non manda biscotti e marmellata a Gaza e la motivazione secondo Rebora è che “Israele non sopporta di vedere sorridere i bambini di Gaza”. Prima la fandonia e poi la diffamazione. Tipico dei nostri tanti odiatori.
Finisco con Benyamin Netanyahu e il suo grande discorso all’ONU in una sala mezza vuota. I paesi che hanno avuto paura di sentirlo parlare sono Giordania, Qatar, Pakistan, Indonesia, Malaysia, Siria, Iran, Maldive, Sud Africa, Namibia, Irlanda, Spagna, Belgio, Slovenia, Brasile. Ben quattro nazioni europee, dunque. Complimenti!