giovedi` 02 ottobre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Newsletter di Giulio Meotti Rassegna Stampa
26.09.2025 L’Islam sarà maggioranza in Europa. La Chiesa non capisce la gravità della situazione
Newsletter di Giulio Meotti

Testata: Newsletter di Giulio Meotti
Data: 26 settembre 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «L’Islam sarà maggioranza in Europa. La Chiesa non capisce la gravità della situazione»

Riprendiamo l'articolo di Giulio Meotti, dalla sua newsletter, dal titolo: "L’Islam sarà maggioranza in Europa. La Chiesa non capisce la gravità della situazione". 


Giulio Meotti

Islamizzazione in Germania, un processo già avviato e avanzato.
Clicca sulla foto per il parlato di Giulio Meotti

In un’intervista drammatica con la giornalista americana Diane Montagna, l’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede del Vaticano, Gerhard Müller, tra i cardinali considerati “papabili” al conclave 2025, dice:

L’Islam è una religione e non ha nulla a che fare con il wokismo. Tuttavia, i wokisti strumentalizzano l’Islam per minare la cultura occidentale. Credo, tuttavia, che questi stessi wokisti potrebbero essere le prossime vittime degli islamisti radicali. Potrebbero aver calcolato che i musulmani alla fine avrebbero adottato le idee del wokismo, ma non c’è alcuna possibilità che ciò accada”.

Gerhard Müller con Benedetto XVI

Müller parla della Germania:

Nelle scuole, i bambini musulmani spesso superano in numero quelli cristiani, ma pochi sono preparati ad affrontare questa realtà. Persino molti vescovi sembrano non comprendere appieno la gravità della situazione. Solo pochi vescovi capiscono veramente cosa sta succedendo”.

Se la situazione continua su questa traiettoria, come andrà a finire?

Come il Nord Africa. Fino al VII secolo, era una regione interamente cattolica, nonostante le difficoltà legate ai Donatisti. Poi arrivò l’Islam e, 500 anni dopo, la popolazione era diventata interamente musulmana. La mia città natale, Magonza, ad esempio, cinquant’anni fa era cattolica al 70 per cento. Entro venti o trent’anni, l’Islam potrebbe diventare la religione dominante”.

Magonza

Crede davvero che la Germania possa diventare un paese islamico?

Lo è già, sotto molti aspetti. I musulmani dominano la vita pubblica, in parte perché i politici li temono”.

Potremmo assistere a una guerra civile.

Credo che i giovani non siano più in grado di difendersi; anzi, hanno già perso la battaglia. In realtà, non c’è stata alcuna battaglia; è stata un’infiltrazione. Un milione di persone è arrivato dalla Siria, molte delle quali non parlavano tedesco. La Germania ha offerto loro sostegno finanziario e ha sviluppato infrastrutture senza obbligarli a lavorare. Per loro, sembrava il paradiso in terra, finché non hanno esaurito le loro risorse. Una volta che ciò è accaduto, potrebbe scoppiare un conflitto, potenzialmente degenerando in una guerra civile, come abbiamo visto in Siria”.

E pensa che sia realistico? “Sì, assolutamente realistico”.

Un’intervista da volantinare alle miopi redazioni dei giornali e alle stantie sacrestie cattoliche, anche perché Leone XIV per ora sull’Islam sembra continuare sulla strada di Francesco e non su quella di Benedetto XVI.

 

Porta di Brandeburgo (Berlino)

Il cardinale di Vienna, Christoph Schönborn, ritiene “inevitabile” l’islamizzazione.

Anche il vescovo del Kazakistan, Athanasius Schneider, formatosi in Austria, ha appena detto: “C’è una massiccia islamizzazione dell’Europa che va avanti da 50 anni. E in 30-40 anni, la maggioranza della popolazione europea sarà islamica”.

Ma il peso di Müller in Vaticano dovrebbe far alzare più un’antenna clericale.

 

Francoforte

Il muezzin chiama alla preghiera in tutte le città tedesche, Mohammed è il nome più popolare fra i nuovi nati (il primo a Berlino, il primo ad Amburgo, il primo a Brema, il primo a Essen etc), le insegne islamiche addobbano tutti i principali centri urbani e nelle grandi città come Duisburg i musulmani hanno già superato i cristiani nelle scuole.

“Francoforte – capitale dei musulmani” titola la Rheinische Post. “L’Islam è la religione più diffusa nella città sul Meno, davanti a cattolici e protestanti”.

In un commento apparso questa settimana sulla Welt si legge: “Ci sarà una maggioranza islamica in Germania intorno al 2050”.

Lo firma Philipp Engel, direttore della Jüdische Allgemeine ebraica (gli ebrei sono i canarini della nostra miniera).

Questa settimana una pizzeria a Fürth (votata la sesta migliore al mondo) ha affisso un cartello annunciando che vieta l’ingresso agli israeliani.

Nei prossimi anni daranno la caccia agli ebrei.

 

In uno studio commissionato dalla Conferenza dei vescovi, i ricercatori della Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo hanno detto che il totale delle confessioni cristiane – sommando quelle cattoliche e protestanti – passeranno dagli attuali 45 milioni a 34 milioni nel 2035 e si dimezzeranno a 22 milioni entro una generazione. Secondo il Pew Forum, in uno scenario di alta immigrazione la popolazione islamica in Germania raggiungerà il 20 per cento del totale nei prossimi trent’anni.

Di fatto, meno di una generazione e sarà parità fra Cristianesimo e Islam. Da lì in avanti, c’è soltanto la maggioranza islamica.

Uwe Tellkamp

“Non voglio una cultura islamica qui”.

Parla così alla Welt Uwe Tellkamp, il romanziere autore de La Torre (Bompiani), che ha venduto oltre un milione di copie, 977 pagine sulla storia di una famiglia di medici durante gli ultimi anni della DDR. Dice Tellkamp con grande scandalo dei benpensanti: “Non voglio una cultura che vela le donne, considera gli uomini come animali incapaci di controllare i propri impulsi e mi costringe a crescere mia figlia in un certo modo”.

Güner Balci, responsabile dell’integrazione di origine turca per il quartiere berlinese di Neukölln, ha dichiarato a Der Spiegel di essersi trasferita dal quartiere in cui è cresciuta nella capitale tedesca in modo che sua “figlia potesse crescere liberamente” dopo che la zona è diventata islamica. Balci ha affermato che quando è cresciuta a Neukölln, c’era una sola moschea, ma ora ce ne sono 30 nella zona. “Conosco imam che offrono consulenza matrimoniale a ragazze di 14 anni e trovano accettabile che un uomo prenda una seconda moglie”.

 

Aquisgrana

Il muezzin è di casa a Aquisgrana, la città di Carlo Magno e della sua meravigliosa cattedrale e che oggi ha dodici moschee. La città sta anche cambiando nome alle piazze per fare spazio all’Islam. Moscheeplatz è il nuovo nome di una piazza voluto dal sindaco della CDU di Merkel, Marcel Philipp, in accordo con il Ditib, l’organizzazione turco-tedesca che fa capo a Erdogan: “Sono molto felice come sindaco di avere una Piazza della Moschea”.

E anche Ratisbona sta costruendo una nuova moschea con un minareto di 21 metri. Ratisbona, dove Benedetto XVI tenne la famosa lezione su Islam e Occidente.

L’anno dopo Ratisbona, il segretario di Benedetto XVI, Georg Gänswein, al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung disse: “L’Occidente non può ignorare i tentativi di islamizzazione a cui è sottoposto”.

Ora mentre noi si discute dell’altezza dei minareti, loro nelle stesse strade stanno già marciando per l’instaurazione del califfato.

La storia non è mai tenera con gli stupidi.

La newsletter di Giulio Meotti è uno spazio vivo curato ogni giorno da un giornalista che, in solitaria, prova a raccontarci cosa sia diventato e dove stia andando il nostro Occidente. Uno spazio unico dove tenere in allenamento lo spirito critico e garantire diritto di cittadinanza a informazioni “vietate” ai lettori italiani (per codardia e paura editoriale).

Abbonarsi alla sua newsletter costa meno di un caffè alla settimana. Li vale.

Per abbonarsi, clicca qui


giuliomeotti@hotmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT