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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
25.09.2025 Torino ostaggio dei vandali
Redazionale di Libero

Testata: Libero
Data: 25 settembre 2025
Pagina: 5
Autore: Redazione di Libero
Titolo: «Roma, scuole occupate per Gaza Genova, rettore denuncia i pro-Pal»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/09/2025, a pag. 5, il redazionale "Roma, scuole occupate per Gaza Genova, rettore denuncia i pro-Pal".

Occupazione anche della stazione di Torino, oltre che delle scuole di Genova e Roma. I pro-Pal dilagano e paralizzano il paese.

Ribollono anche le scuole dopo le università. La notte tra martedì e mercoledì, un centinaio di studenti ha fatto irruzione nella sede succursale dell’istituto Rossellini, in zona Ostiense, a Roma, esponendo due striscioni: “Rossellini occupato”, con accanto disegnata una bandiera palestinese, e “Dalle piazze alle scuole, blocchiamo tutto”. Il grido di battaglia dell’Usb fa... scuola.
«Noi studenti del Rossellini abbiamo occupato la nostra scuola, rispondendo all’appello degli universitari di Cambiare rotta lanciato da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedi», hanno quelli dell’Osa (Opposizione studentesca d’alternativa. Sostegno alla causa palestinese, opposizione al governo italiano e solidarietà alla Global Sumud Flotilla. «In questo periodo di occupazione verranno svolte diverse assemblee a livello cittadino e studentesco, con la partecipazione di studenti anche di altre scuole, e corsi di diverso genere», ha spiegato una studentessa. Il Rossellini, è la promessa, non sarà l’unico istituto occupato C’è fermento nella Capitale. «Altre scuole seguiranno il Rossellini per continuare le mobilitazioni a seguito dello sciopero. Bisognerà anche vedere cosa succederà alla Global Sumud Flotilla, se la situazione peggiora ci sarà un’accelerazione di questo processo», ha detto una studentessa del liceo Cavour.
Anche al liceo Socrate si respira aria di agitazione: «Si prospetta un anno di mobilitazioni in piazza con numeri molto grandi, anche all’interno delle scuole molte coscienze si stanno risvegliando. Oggi le lezioni non si sono svolte per un’ora, nonostante il preside non abbia accettato la nostra richiesta. Ma quest’anno la reattività fra gli studenti è alta», ha spigato una studentessa del collettivo “Dante Di Nanni”.
A Milano, invece, i giovani comunisti di Cambiare rotta, in presidio in tenda alla Statale, hanno deciso la «mobilitazione permanente» in sostegno alla Global Sumud Flotilla, convocando per oggi pomeriggio un’assemblea pubblica al grido di «blocchiamo tutto». Lo sciopero di lunedì «ci dimostra che le giovani generazioni non hanno intenzione di restare in silenzio di fronte ai crimini dello Stato sionista e terrorista d’Israele: continuiamo ad organizzarci». Stesso film a Bologna (Facoltà di Giurisprudenza).
Qui Genova, dove il rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, ha denunciato gli studenti che da martedì occupano il rettorato «contro il genocidio» per vilipendio delle istituzioni e interruzione di pubblico servizio. Infatti, sulle colonne dell’atrio dell’edificio, sono comparsi dei bersagli con al centro i volti dello stesso rettore e del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini. «Non è impedendo il diritto allo studio che si difende la causa contro la carneficina di Gaza», ha commentato il ministro. Le lezioni, nel polo universitario di via Balbi, dove ha sede la Facoltà di Giurisprudenza, sono state sospese a seguito dell’occupazione, che proseguirà a oltranza. Fino a quando «non ci sarà una posizione chiara da parte dell’ateneo sul conflitto a Gaza e sui rapporti con Israele». Gli studenti chiedono al rettore «di rescindere gli accordi con industrie belliche e gli accordi con gli atenei israeliani». Infine, a Torino, ieri sera, i pro-Pal hanno paralizzato la stazione di Porta Nuova al grido di «se non cambierà Intifada pure qua».

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