mercoledi` 24 settembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
24.09.2025 I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 24 settembre 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde»

4 Lettere

1. Auguri di Rosh Hashanah nonostante l'odio dilagante

Dottoressa Fait,

stamattina, ho letto tutti i suoi auguri per Rosh Hashanah. 

Anch'io spero che tutti gli antisemiti e odiatori di Israele, possano avere, come un boomerang, tutto quello che sperano che accada per gli ebrei e per Israele. Sono dei vigliacchi e bastardi. Shana' Tova' a lei e la sua famiglia. Al popolo di Israele ed a tutti quelli che stanno soffrendo. Un forte abbraccio con tanto affetto. 

Alessandra Gargano

Cara Alessandra,

La ringrazio per gli auguri per il Capodanno ebraico. Quei vigliacchi e bastardi che hanno manifestato sabato, distruggendo molte città e bloccando tutta l’Italia con la loro violenza, meriterebbero di provare sulla loro pelle cosa significa avere i palestinesi come vicini di casa. Come ha detto un ministro Israeliano, riconoscere la Palestina significa mettere in pericolo Parigi, Roma e altre capitali europee.

Mi auguro che l’odio contro Israele si trasformi in pentimento per essersi schierati con i tagliagole solo poche ore dopo il 7 Ottobre.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

==================================================

 2. Olmert a Parma alle prese con i pro-Pal

Stimata Dottoressa Fait,

 Spero che lei e chiunque le sia caro stiate bene. Come sempre, prego il Signore affinché aiuti e protegga sempre Lei, i suoi cari e tutto il popolo d’Israele. Vorrei tentare, in questi funesti giorni, di suscitarle un sorriso, seppure amaro.

Domenica, a Parma, la mia città, si è tenuto un incontro nella piazza principale, nell’ambito del Festival di Open, avente come ospite l’ex primo ministro Ehud Olmert; evento al quale ho assistito.

Ovviamente, è stata organizzata anche una manifestazione di protesta da parte dei pro-Pal. Il manifesto che chiamava gli antagonisti a raccolta portava la firma “Comunità palestinese di Parma e solidali”, ma la netta maggioranza dei partecipanti erano autoctoni facenti parte di diverse organizzazioni comuniste nostrane, come era facile prevedere.

Ritengo che tentare di impedire a qualcuno di parlare, in una democrazia, sia sempre un atto vile. E sono contento che, grazie alle nostre encomiabili forze dell’ordine, il tentativo sia fallito. Inoltre, chiamare un uomo come Olmert “Assassino” e “Criminale di guerra”, è una falsità, e la menzogna è sempre violenza.

Ma il peggio doveva ancora arrivare. Mentre Olmert ribadiva dal palco che i membri di Hamas non sono altro che assassini, un tizio, uno di quei personaggi dei quali l’Emilia abbonda, che, potrei scommetterci, deve avere ancora il ritratto di Stalin in salotto, ha urlato all’indirizzo dell’ospite israeliano “Terrorista”! Ed io non mi son potuto trattenere e l’ho zittito con un epiteto, che non riporterò qui per motivi di decenza, pronunciato a pieni polmoni perché sentissero bene tutti.

E vuole sapere cosa? Il ribaldo s'è acquietato e non ha più proferito parola fino al termine dell’evento.

Lo so, avrei fatto meglio ad andare a discutere con lui, piuttosto che redarguirlo. Diciamo che non sono stato all’altezza di un lord inglese, e me ne scuso. Ma a sentire certe cose mi ribolle il sangue. E poi, non volevo che si dicesse che a Parma un uomo civile ed intelligente, che si è sempre speso per una pacifica convivenza tra Arabi e Israeliani, è stato insultato senza che nessuno si opponesse.

Che simpatici, questi pro-Pal: capacissimi di offendere, berciare ignominie, calunniare, tentare di intimidire gli altri forti del numero e resi spavaldi dall’acquiescenza della tiepida opinione pubblica. Ma se qualcuno ha il coraggio di ribellarsi, fanno presto a ridursi a più miti consigli.

Credo che, da questo piccolo squallido episodio, sia permesso trarre qualche motivo di ottimismo: se tutti i vostri nemici, qui in Europa, sono dei “Cuor di Leone” simili, voi Ebrei non avete ragione di preoccuparvi troppo, dopotutto...

La saluto cordialmente –

Shalom

Michele Cocchi

Ps. Mi sono dimenticato di augurare a lei, ai suoi cari e a tutti gli Ebrei del mondo un felice Anno Nuovo.  Shanà Tovà!

Come sempre, un grazie e i miei complimenti a tutti voi di Informazione Corretta per il vostro prezioso lavoro.

Shalom

Michele

Caro Michele,

Ha fatto benissimo a zittire con un epiteto che posso immaginare, il tizio che aveva osato dare del terrorista a un ex Primo ministro di Israele, nazione democratica, unica nel Medio Oriente. Con certa gente non vale la pena essere gentili e liberali. Guardi cosa è successo a Charlie Kirk che voleva ascoltare tutti, dialogare con tutti, tentando di ragionare. È stato assassinato. Siccome i propal sono dei vigliacchi, urlare più di loro a volte serve ad intimorirli. Non sempre ma molto spesso, perché oltre ad essere dei codardi sono anche ignoranti quindi incapaci di argomentare.

La ringrazio per gli auguri, graditissimi, come i complimenti per il lavoro incessante di Informazionecorretta.

Un cordiale shalom

Deborah Fait  

====================================================

3. No al riconoscimento della Palestina

Gentilissima Signora Fait,

auguro di tutto cuore a Lei ed ai Suoi cari, alla Redazione ed ai lettori ebrei di IC ed a tutto Israele un nuovo anno dolcissimo, colmo di ogni bene ed apportatore solo di buone notizie.

Auguro ad Israele pronta, totale ed inequivocabile vittoria, pace e sicurezza e buoni rapporti con tutti, il ritorno di tutti i rapiti (per i quali prego ogni giorno) e la libertà per tutti gli israeliani di tornare alle proprie occupazioni ed interessi senza più doversi guardare alle spalle.

Auguro anche, di tutto cuore, ad italiani, europei ed occidentali tutti di aprire gli occhi e riconoscere la nuda realtà dei fatti: che Israele il 7 ottobre 2023 è stato invaso e assoggettato ad atrocità spaventose e da allora (in effetti, dal 1948) si sta difendendo per sopravvivere; che non solo Israele non sta compiendo alcun genocidio né crimini contro l’umanità, ma compie sforzi per salvare i civili nemici che non ho notizia siano compiuti da altri eserciti; che, dopo quanto è avvenuto per decenni, spetta ai palestinesi l’onere di provare la volontà di costituire uno Stato accanto ed in pace con Israele e non sulle ceneri di Israele, cominciando dall’educazione dei bambini, i quali hanno il sacrosanto diritto a non essere istigati all’odio ed al terrorismo prima ancora di poter distinguere il bene dal male; che non si aiutano affatto gli abitanti di Gaza aizzando all’odio contro Israele e gli ebrei; che non può venir nulla di buono dall’ostacolare una democrazia che si difende da un piano (quello sì)  genocida.

Quanto al riconoscimento dello Stato palestinese, chiedo che l’Italia non lo compia prima che sia Israele a riconoscerlo (e confido che Israele lo faccia solo dopo essersi accertato che non comporti rischi per la sua sicurezza). Un solo minuto prima, sarebbe un immeritato premio al terrorismo e alla barbarie.

Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Cara Annalisa,

Innanzitutto la ringrazio per gli auguri alla mia famiglia, alla redazione, a tutti gli ebrei e, naturalmente, a Israele! Spero anche che le sue preghiere per i nostri ostaggi siano ascoltate e possano essere liberati tutti. I palestinesi da decenni insegnano l’odio ai loro figli, fin dalla più tenera età quindi non ci sono speranze che quella popolazione desideri vivere in pace. Le ultime notizie sono che Hamas ha già arruolato altri 10.000 terroristi e dove li ha presi? Tra la popolazione, quella stessa che gli italiani dicono “non essere Hamas”.

Arafat e il KGB tanti anni fa hanno creato un mostro che non avrebbe mai permesso a Israele di vivere in pace.

Ancora grazie per gli auguri e un cordiale shalom

Deborah Fait     

===================================================

4. Mattarella scambia i terroristi per giornalisti

Cara Deborah, 

Mattarella: “uccidere i giornalisti è uccidere la nostra libertà”.

Il presidente della repubblica sovietica italiana, presidente dei comunisti e dei partigiani dell’Anpi, ipse dixit ha parlato, notizia non notizia, perché la sua campagna di delegittimazione di Israele continua senza pause. 

La sua periodica esternazione, frutto di una visione parziale, è di parte, rappresenta ciò che tutta la sinistra predica nelle violente manifestazioni, in parlamento, nei suoi slogan e nelle loro omelie, che sono il combinato disposto della virulenta campagna antisemita, ancor più potente rispetto a quella delle leggi razziali del 1938, perché gli strumenti odierni di diffusione dell’informazione sono di gran lunga più potenti, capillari e invasivi. 

Quella dichiarazione del presidente, fa acqua da tutte le parti. Per prima cosa, Israele combatte una guerra senza quartiere contro i terroristi di Hamas, ben armati da tutti i soldi che da tutto il mondo arrivano a pioggia e si riversano nelle tasche di quella masnada di assassini tagliagole. 

D’altronde secondo i sinistri, si tratta di resistenza contro Israele, quindi il sette di ottobre 2023, uccidere donne e bambini, stuprare donne e uomini, indifferentemente, rapire, stuprare e torturare ostaggi… rappresenta il loro personale e “legittimo” modo di attuare la loro resistenza. 

Secondo e dirimente punto, riguarda quei sedicenti giornalisti palestinesi morti. 

Ebbene, trattasi di militanti attivi di Hamas. 

Con la pettorina “press” girano e perlustrano zone del campo di battaglia, offrendo informazioni ai vertici terroristici di Hamas, circa il dislocamento, le postazioni e il tipo di armamenti delle forze armate di Israele. 

Ciò non basta; questi “giornalisti” contribuiscono in maniera sostanziale alla produzione e diffusione di notizie false, gonfiando fino all’inverosimile il bilancio di morti e feriti, inventando informazioni devianti di sana pianta, usano al Jazeera come megafono globale e così si diffamano e calunniano i soldati con la Stella di Davide e Israele, di ogni umana crudeltà, iniquità, malvagità e nequizia. 

I danni, prodotti da queste aberranti quanto inique menzognere accuse, sono inequivocabilmente devastanti, perché infangano la reputazione di Israele e della sua civiltà. 

Le menti che ignorano la storia militare di Israele, prendono per buona e genuina qualsiasi notizia falsa arrivi da queste fonti, schierate palesemente con i terroristi palestinesi. 

sinistri di tutto il mondo si fanno una chiara idea della situazione in Israele, sulla base di queste notizie false e calunniose. 

Il gioco è fatto: 

l’antisemitismo si riproduce e si moltiplica a dismisura e i danni saranno irreparabili anche per le generazioni future. 

I sinistri militanti pro-Hamas e pro-pal, scriveranno libri “storici”, sulla base di queste false informazioni, prodotte da questi “eroici”  “giornalisti” palestinesi, pertinaci militanti di Hamas, e questa spazzatura pseudo informativa, riceverà premi prestigiosi, che ne valorizzerà importanza, merito e legittimità, agli occhi e alle menti obnubilate dalla ideologia comunista pro-pal e pro-Hamas. 

Ogni anniversario della Shoah non rappresenterà ciò che sappiamo, ma sarà vista con una sinistra luce, diversa e dissonante, perché richiamerà l’attenzione sulla falsa accusa di genocidio commesso da Israele.

Detto ciò, di quale libertà parla l’inquilino pro tempore del Colle; forse la libertà di diffondere falsità, calunnie e diffamazioni? 

Beh, quella libertà di redigere fake news, in quantità industriale, appartiene ai suoi devoti seguaci di partito, comunista, che con menzogne e calunnie hanno costruito la loro storia e reputazione. 

Che un presidente non tracci una linea di demarcazione tra informazione e propaganda, è gravissimo, significa avallare senza se e senza ma, la diffusione perniciosa dell’antisemitismo. 

Ogni 27 di gennaio, giorno della memoria, il presidente blandisce gli ebrei con parole retoriche e vacue, che a noi ebrei suonano beffarde e di facciata, alla luce della vera tragedia che quella data rappresenta per il popolo ebraico, contrapposta ai suoi periodici paludati e venefici rilievi, contro Israele e quindi contro gli ebrei. 

 “uccidere la nostra libertà” è uno di questi slogan e non sarà l’ultimo, finché non se ne andrà dal Colle, non per fine mandato, ma per raggiunti limiti di faziosità. 

שָׁנָה טוֹבָה וּמְתוּקָה (Buon dolce anno)

Yosef ben Hektor

Caro Yosef,

chiunque a Gaza può indossare un giubbotto con la scritta Press e fingersi un giornalista. I palestinesi hanno superato Goebbels e tutta la propaganda nazista. Sono bravissimi, sono i tipici geni del male. Arafat, possa bruciare all’inferno, è stato un grande maestro per ogni palestinese, incominciando dai lattanti che le madri vestivano da terroristi con tanto di bombe a mano appese ai pannolini. Però il mondo occidentale crede a tutto quello che dicono e nemmeno il rifiuto dei paesi arabi ad ospitarli è un campanello d’allarme per gli stupidi occidentali. Nessuno è capace di pensare “se nemmeno i loro fratelli arabi li vogliono ma chiudono i confini per non lasciarli entrare, ci sarà un motivo”. Dopo aver messo in pericolo il trono hashemita di Giordania e dopo aver distrutto il Libano, gli arabi non ne vogliono nemmeno sentir parlare. La loro “difesa della causa palestinese” solo a parole, è fumo negli occhi della gelatinosa, vile Europa.

Lei ha ragione, ne avremo per molte generazione a venire. L’odio non finirà mai. Il Male vince sempre, è triste dirlo ma nel caso dei palestinesi è la pura verità. Sono il Male, adorato, difeso, giustificato dalla sinistra.

Un cordiale shalom e Shanà tovà, Buon anno.

Deborah Fait


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT