Riprendiamo da SHALOM il commento di Claudia De Benedetti dal titolo "Shaną Tovą. Biglietti e cartoline raccontano lo schiudersi degli anni".

Claudia De Benedetti

Nell’imminenza di Rosh haShaną riscopriamo le cartoline e i biglietti inviati dalle generazioni che ci hanno preceduto, una cartina di tornasole per comprendere i messaggi ideologici e sionisti legati a eventi importanti accaduti nei mesi immediatamente precedenti. L’usanza dei cartoncini augurali č nata in Germania nel tardo Medioevo, si č diffusa gradualmente nell’Europa orientale e negli Stati Uniti; l’inizio del XX secolo č stato l'”etą dell’oro”, con l’avvento delle comunicazioni elettroniche oggi riceviamo quasi esclusivamente auguri per email, sms, Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok.
Il biglietto del 1898 illustra l’apertura del Secondo Congresso Sionista riunitosi a Basilea l’ultima settimana di agosto per porre le basi del sionismo; al centro č raffigurato Theodor Herzl che si rivolge alla platea. Nella primavera del 1901 si č svolto un incontro tra Herzl e il Sultano turco Abdul Hamid che ha suscitato speranze nel mondo ebraico. Durante il colloquio, Herzl ha chiese al Sultano di vendere la Terra di Israele al popolo ebraico offrendo una ingente somma di denaro all’Impero Ottomano e una somma altrettanto significativa al Sultano in cambio di una concessione ma il Sultano ha rifiutato la richiesta. La cartolina di Rosh haShaną del 1901 celebra perciņ lo storico evento comprendendo altri personaggi emblematici del risveglio nazionale ebraico in Europa all’inizio del XX secolo, come Max Nordau ed Emile Zola.

Durante i primi anni di vita dello Stato di Israele, i biglietti di auguri diventano il prodotto postale maggiormente diffuso nel Paese. Nel 1949 il disegno accosta due eventi importanti: il discorso di Theodor Herzl al Primo Congresso Sionista di Basilea, con un errore nella data, indicando il 1896 mentre era 1897; e la sessione di apertura della prima Knesset, con il profilo stilizzato di Chaim Weizmann, Presidente del Consiglio di Stato Provvisorio e primo Presidente dello Stato di Israele alla cerimonia di apertura della Knesset, allora chiamata “Assemblea Costituente”.
La Guerra dei Sei Giorni con la liberazione della Cittą Vecchia di Gerusalemme dopo diciannove anni di dominio giordano e duemila anni di speranze di riunificazione non puņ non essere il soggetto del 1967. La cartolina mostra un veicolo blindato che entra attraverso la Porta dei Leoni con i segni dei colpi di mortaio oltre le mura, nel testo ebraico č scritto: “Come leoni, i guerrieri d’Israele prevalsero, per la pace e prosperitą”.

Anche la Hora č un soggetto presente nelle cartoline di auguri di Rosh haShaną. Originaria dei Balcani, la Hora č stata portata in Israele da immigrati provenienti dall’Europa orientale e da allora č stata identificata con la Terra di Israele e del sionismo, č una danza circolare in 4/4 che permette l’uguaglianza tra i ballerini e un sentimento di unione e condivisione. Queste caratteristiche del ballo ben si adattavano allo spirito pionieristico che prevaleva nel paese nei primi decenni dopo l’indipendenza e che vengono nostalgicamente commemorate anni dopo, in una cartolina che probabilmente risale agli anni ’70 del secolo scorso. L’iscrizione ebraica recita “Un’abbondanza di benedizioni per il nuovo anno”.
Auguri per il 5786, un anno di benedizioni, dolce, buono e di pace. Shaną Tovą.
