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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.09.2025 L’antisionismo dei critici di Israele
Commento di Antonio Donno

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 settembre 2025
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: «L’antisionismo dei critici di Israele»

L’antisionismo dei critici di Israele
Analisi di Antonio Donno

Antonio Donno
Antonio Donno

Guerra Israel - Hamás: qué es el antisemitismo y en qué se diferencia del  antisionismo (y cómo detectar ambos en las críticas contra Israel) - BBC  News Mundo
Israele sta conducendo un’offensiva per distruggere Hamas in risposta al 7 ottobre; chi critica l’operazione alimenta un clima di antisemitismo 

L’azione militare intensa e continua su Gaza City da parte di Israele durerà finché Hamas non sarà distrutta. Questo è l’obiettivo di Netanyahu, secondo un programma che ha preso le mosse a partire dal 7 ottobre 2023. Coloro che criticano questa operazione militare di Israele fanno finta di non ricordare quel terribile evento dal quale è partita la risposta israeliana. Ritengono che l’assedio di Israele a quel che rimane di Hamas sia inconcepibile, perché causa un gran numero di morti tra la popolazione civile di Gaza. È un “olocausto”, si dice, utilizzando un termine che nulla ha a che vedere con l’azione militare di Israele. Ma l’uso falso e ipocrita di questa parola serve soltanto a concentrare una critica forsennata sullo Stato ebraico, alimentando un antisemitismo mai morto ed ora in fase di crescita. Nelle menti più accese, il tradizionale antisemitismo si è trasformato in antisionismo, perché la condanna di Israele per quel che succede a Gaza si trasforma in negazione della realtà dello Stato ebraico, accusato di essere la parte più negativa del sistema politico internazionale, e quindi da cancellare.

     L’antisionismo, dunque, si diffonde nell’opinione pubblica, grazie ai mass-media e alla propaganda delle forze politiche che ne fanno la loro parola d’ordine. Sono le formazioni politiche di estrema sinistra, ma in parte anche della sinistra non estrema, che oggi ripetono continuamente l’accusa ad Israele di compiere a Gaza un’azione militare che ha raggiunto livelli non più accettabili. La parola “sionista”, soprattutto tra coloro che ignorano la storia del sionismo e del suo esito politico, Israele, è divenuta un’accusa infamante: più viene ripetuta nelle sempre più numerose manifestazioni contro Israele, maggiore diventa il suo contenuto negativo – distruttivo – di una realtà politica esecrabile, perché è costituita da ebrei. Ecco il punctum dolens: La critica indiscriminata contro Israele scaturisce dal fatto che quello Stato è uno Stato di ebrei, confermando la concezione secolare secondo la quale gli ebrei incarnano il male assoluto. Una volta che gli ebrei sono riusciti a costruire un loro Stato, per mezzo di un’ideologia universalmente malvagia, il risultato è quello cui stiamo assistendo: la volontà, il programma di cancellare la popolazione araba di Gaza dalla faccia della terra. 

     Le ragioni politiche e militari che hanno portato Israele all’assedio di Gaza per liquidare definitivamente Hamas non hanno alcun peso nelle posizioni antisioniste che imperversano sui mass-media e nelle manifestazioni nelle strade. Il 7 ottobre 2023 non esiste, come non esistono i decenni di guerra araba per eliminare Israele, il covo ebraico per eccellenza, la sede del Male. Per questo motivo, Israele deve essere cancellato. Così, l’antisemitismo è divenuto una parola vecchia e stantia, che non descrive appieno la realtà del momento storico, mentre l’antisionismo rappresenta la lotta attuale del Bene contro il Male, gli ebrei come individui e come realtà statuale. 

     L’ideologia prescinde dalla realtà della storia, dai fatti della storia, espressione, quest’ultima, usata da Renzo De Felice per significare come le ideologie abbiano nel tempo deformato, appunto, i fatti della storia. L’antisionismo, oggi, si sta costruendo come una vera e propria ideologia, un’ideologia che punta a liberare il mondo dall’infamia del sionismo e del suo esito politico, Israele.

È una strana situazione. Mentre i paesi arabi si sono acconciati, nel tempo, ad accettare la presenza di Israele nel Medio Oriente (Egitto, Giordania, l’Iraq oggi in trattative con Israele, l’Arabia Saudita), in vasti settori dell’opinione pubblica occidentale la guerra di Israele contro Hezbollah e contro Hamas è valutata negativamente, perché è vista come un progetto di eliminazione della popolazione palestinese. 

     Israele sta combattendo, finora con successo, contro i gruppi terroristici palestinesi, che affermano di incarnare la volontà della propria gente di vedere un giorno la disfatta di Israele. Che questo sia vero, è tutto da dimostrare. La realtà è che la popolazione della Striscia di Gaza è stanca di vivere sotto il dominio sanguinario di Hamas, che la usa come scudo umano da sacrificare quotidianamente contro l’assedio israeliano. Dopo il 7 ottobre, Gerusalemme vuole eliminare definitivamente i gruppi terroristici che insidiano l’esistenza di Israele. Saranno eliminati. 


takinut3@gmail.com

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