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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Giornale Rassegna Stampa
20.09.2025 Aggressori e aggrediti
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 20 settembre 2025
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Aggressori e aggrediti»

Riprendiamo da IL GIORNALE di oggi 20/09/2025 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein dal titolo: "Aggressori e aggrediti".


Fiamma Nirenstein

Secondo un luogo comune, ormai diffuso, a Gaza "c'è un solo esercito che combatte contro una popolazione inerme". Ma i soldati dell'IDF continuano ad essere uccisi dai terroristi di Hamas e ieri è stata una giornata particolarmente sanguinosa. Sono 1000 in tutto i caduti nella guerra a Gaza. Senza mai dimenticare chi ha dato inizio a questa guerra, chi è l'aggressore: Hamas, il 7 ottobre 2023.

La gente di Israele non ama il ruolo della vittima. È invece Hamas a lamentarsi nonostante l’ideologia più feroce del mondo, quella della Jihad. Un attore, Enzo Iacchetti, ha detto che qui non c’è una guerra: è l’esercito di Israele che combatte i palestinesi, un povero popolo innocente. È vero il contrario. Hamas è l’aggressore che ha programmato e deciso questa grande guerra per uccidere gli ebrei: ogni famiglia, mamma, moglie, amico, compagno di scuola, fidanzata soffre la peggiore sofferenza quotidiana, quella della perdita o di sapere i propri cari in pericolo, di temere la famosa bussata alla porta gli dica il nome del grande amore, del figlio, del migliore amico, dell’alunno... solo stamani sono stati seppelliti quattro ventenni. Altri due soldati, uno di 20 e uno di 68 anni, sono stati uccisi da un guidatore dei camion dell’aiuto umanitario. Siamo a mille soldati. Di fronte almeno 20mila attivi nell’esercito terrorista. E poi c’è il terrorismo: il 7 di questo mese 6 uccisi sull’autobus. Dall’inizio dell’anno, 1000 attentati sono stati evitati.

Da quando è nata, Israele ha perduto più di 24mila soldati, sempre in guerre di difesa, mentre i politici trattavano “due Stati per due popoli” con chi non ne voleva sapere. Di vittime dei terroristi, prevalentemente civili, se ne contano quasi seimila. Si sa ormai cosa fa Hamas quando afferra un neonato di fronte a sua madre. Solo dall’inizio della guerra, i soldati feriti sono 20mila. Chi ha perso le gambe, chi le braccia, ma sorridono, vogliono tornare a combattere. I terroristi non indossano la divisa, mandano avanti la gente come scudo umano, compreso i bambini, saltano fuori dai tunnel.

A Tel Aviv, a Gerusalemme giovani mamme hanno partorito dopo che il marito era stato ucciso; sono almeno 30 quelle del 7 ottobre. Le vedove, negli anni, sono 4520, i bambini orfani di guerra 1354. Per chi riesce a distaccarsi dai numeri di Hamas, dalle immagini di al-Jazeera, può guardare le madri la cui vita è distrutta per sempre, che al funerale raccontano di un figlio ragazzo che si dedicava al volontariato per i bambini autistici o di una figlia che dipingeva come un giovane Raffaello; o le ragazze dai lunghi capelli che raccontano il loro amore con un ragazzo che viene ora seppellito… ma tutti quanti sapevano bene quel che facevano, molti lo lasciano scritto: salvare quest’unico piccolo paese democratico, la patria del popolo ebraico, in mezzo alla marea di odio antigay, antidonna, antioccidente. I loro cari escono dal cimitero, piangono a testa alta.

 

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