Pisa e Torino, va in scena l'antisemitismo accademico
Video di Setteottobre, commento di Stefano Parisi

Stefano Parisi
All’Università di Pisa, il professore ebreo Rino Casella è finito in ospedale con sette giorni di prognosi: accusato di essere “sionista”, circondato, spintonato, colpito a calci e pugni da un gruppo di manifestanti pro-pal che hanno occupato l’aula in cui stava facendo lezione.
A Torino, al Politecnico, non sono serviti i pugni: è bastata la censura. Il rettore ha cacciato un docente israeliano per aver definito l’IDF «l’esercito più pulito al mondo».
Due città, stesso copione: intimidazione e silenziamento.
Non è pluralismo, è persecuzione.
Non è libertà accademica, è la sua negazione.
Le università italiane non possono trasformarsi in palestre di antisemitismo. È tempo di dire basta a violenza e boicottaggi mascherati.
Ecco il video (clicca sulla foto):
