Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Blitz in ateneo? Se fosse stata la destra… Commento di Daniele Capezzone
Testata: Libero Data: 18 settembre 2025 Pagina: 1/12 Autore: Daniele Capezzone Titolo: «E se fossero stati studenti di destra ad assaltare l’ateneo di Pisa? Saremmo già a rischio dittatura»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 18/09/2025, a pag. 1/12, con il titolo "E se fossero stati studenti di destra ad assaltare l’ateneo di Pisa? Saremmo già a rischio dittatura", il commento di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
E se fossero stati studenti di destra ad irrompere in un'aula, interrompere una lezione e picchiare un docente ebreo? Oggi sarebbe "allarme fascismo" a reti unificate e si sarebbe mosso il presidente per condannare il fatto. Lo fa la sinistra? Allora è normale "dialettica".
«Immagina, puoi», recitava George Clooney in una celebre pubblicità. Ecco, proviamo anche noi a immaginare una scena: si tratta di un esercizio facile facile.
Poniamo - questo è il giochino di fantasia - che lo stesso spettacolo avvenuto all’Università di Pisa fosse stato provocato da Forza Nuova, o da Casa Pound, o da un collettivo studentesco di destra. Non importa, in questo test di fantasia, la ragione o il pretesto per l’eventuale chiassata.
Ipotizziamo solo che - per qualsiasi motivo - un gruppo di destra avesse inscenato esattamente lo stesso numero recitato dagli attivisti pro Pal: irruzione in un’aula, interruzione forzata della lezione, violenza contro cose e persone, un professore prima insolentito e poi mandato all’ospedale. Il tutto con la ripresa video del blitz per poter “socializzare” la bravata.
Cosa sarebbe successo in questo caso? Elementare, Watson: staremmo da due giorni a parlare di fascismo, di squadrismo, di marcia su Pisa (e presto di nuova marcia su Roma).
Ovviamente avremmo registrato aperture in prima pagina di tutti i quotidiani, con le prime firme di ogni testata in nobile gara tra loro per stracciarsi le vesti e strapparsi i capelli.
E poi le dirette televisive con gli inviati nel cortile dell’Università: «Abbiamo lì il nostro XXX (inserire un nome a piacere, programma per programma). Raccontaci com’è andata». A seguire, l’inevitabile dibattito in studio, con sociologi, psicologi, politici, preti di qualche comunità di recupero, al grido di “dove abbiamo sbagliato? cos’è successo ai nostri giovani?”, con recita finale compulsiva di Bella Ciao e altri canti resistenziali a piacere.
E le opposizioni? Un solo urlo: «Meloni riferisca in Parlamento!». E giù comizi e piazzate sull’onda nera, la torsione autoritaria, le radici e le matrici, i semi e i frutti.
E le procure? Dove le metti le procure? Subito una pioggerellina di inchieste per tentata ricostituzione del partito fascista.
E poi - signora mia - gli appelli, anzi un diluvio di appelli: cantanti, artisti, intellettuali, morti di fama assortiti, tutti lì a raccontare l’Italia come un paese finito, in fez e stivaloni, travolto dalla lebbra squadrista.
A quel punto, come una piccola comitiva di avvoltoi, due o tre ministri francesi avrebbero rilasciato interviste sdegnate e dichiarazioni di fuoco: “Oggi a Roma, domani a Parigi”.
E via il repertorio e le giaculatorie sul cordone sanitario, l’impresentabilità, l’eterno ritorno della violenza ne ra.
Fine della simulazione. Come si sa, non è andata così. Forza Nuova e Casa Pound non c’entrano nulla, e i collettivi di destra meno che mai. È tutta roba dei compagni, purissima farina proveniente dal sacco comunista e pro Pal.
Oddio! E allora come si fa? Panico nella SCPC (Suprema Cupola Politicamente Corretta), turbamento nella RU (Redazione Unica), gastrite ingestibile per l’EU (Editorialista Unificato). E mo’ che facciamo, compagni?
Niente paura, la soluzione intelligente non manca mai. L’editorialista salta un turno, e i giornali “seri” se la cavano con una “breve”, con un riquadrino formato francobollo, o - al massimo- con un pezzettino di fredda cronaca. Niente commenti, niente analisi, niente interviste, niente approfondimenti. E in tv? Meglio parlar d’altro, buttiamola su Netanyahu, chiamate Iacchetti, vedete voi. Tu chiamala - se vuoi - “stampa democratica”.
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