Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Per Israele Gaza potrebbe rivelarsi più dura Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 16 settembre 2025 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «La Falluja d’Israele»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 16/09/2025, a pagina 1/4, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "La Falluja d’Israele".
Giulio Meotti
Netanyahu, in un’intervista ha dichiarato che Israele non sta combattendo solo Hamas ma l’intero asse iraniano, paragonando la battaglia di Gaza City a Falluja 2004. L’avanzata a Gaza, condotta per fasi, incontra la sfida degli scudi umani, sarà una battaglia durissima
Roma. “Nel momento in cui è iniziata questa guerra, il secondo giorno, ho detto che avremmo cambiato il volto del medio oriente”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha concesso una rara intervista a un media israeliano che non lo sostiene. Parlando al Canale 13, Netanyahu ha detto che “non stiamo combattendo solo Hamas, ma l’intero asse iraniano. E abbiamo eliminato i componenti dell’asse, uno per uno. Prima ci siamo occupati di Hamas, siamo dovuti entrare a Rafah e prendere il controllo del corridoio di Philadelphi, poi abbiamo eliminato Hezbollah e di conseguenza è caduto il regime di Assad in Siria. L’asse iraniano si stava preparando a eliminare Israele”. Netanyahu ha poi parlato di Gaza City, facendo un parallelo con la conquista di Falluja in Iraq nel 2004. “Quanto tempo ci è voluto per vincere a Falluja?”, ha detto Bibi.
Nove mesi. “Per nove mesi, il mondo intero ha combattuto contro tremila terroristi in un luogo molto meno complesso di Gaza” ha detto Netanyahu evocando Falluja. “E stiamo conducendo questa guerra con sfide che nessun altro ha. Questa è una guerra con ostaggi”. “Ogni singolo ostaggio” deve tornare a casa immediatamente e Hamas deve essere “eliminato”, ha detto ieri il segretario di stato americano Marco Rubio dopo l’incontro a Gerusalemme con Netanyahu. Rubio ha messo in dubbio le possibilità di negoziare la resa di Hamas e che un accordo diplomatico per porre fine alla guerra a Gaza potrebbe non essere possibile: “Non contiamo che ciò accada”. Ieri Netanyahu ha accusato il Qatar di guidare un’iniziativa di diversi paesi per imporre un blocco a Israele. “Innanzitutto, un blocco dei media finanziato da ingenti somme di denaro provenienti dal Qatar e da altri paesi, come la Cina” ha detto Netanyahu.
La manovra israeliana a Gaza City sarà condotta “per fasi” e, secondo le valutazioni dell’esercito, l’operazione potrebbe essere sospesa in qualsiasi momento in caso di accordo sugli ostaggi. Una sfida importante rimane la popolazione civile: finora, solo 300 mila palestinesi hanno lasciato Gaza City su 800 mila residenti. Si prevede che, con l’avvicinarsi delle forze israeliane, un numero sempre maggiore di civili andrà verso sud nelle zone umanitarie designate. Ma l’esercito stima che tra 100 mila e 300 mila palestinesi rimarranno all’interno di Gaza City, fungendoda scudi umani per Hamas. Hamas avrebbe intantotrasferito gli ostaggi dai tunnel “in superficie”,
in case e tende, per impedire all’esercito di operare liberamente in determinate aree. Lo hanno riferito fonti palestinesi all’emittente pubblica israeliana Kan. Domenica, anche la madre dell’ostaggio Guy Gilboa-Dalal ha dichiarato che il figlio è ora “in superficie” a Gaza City, dopo che la settimana scorsa Hamas aveva pubblicato un video in cui lo si vedeva sul sedile di un’auto. Dopo il 7 ottobre, il generale David Petraeus, che ha guidato le forze alleate in Iraq nel 2007-2008 e in Afghanistan nel 2010-2011, prima di dirigere la Cia, disse: “L’offensiva a Gaza sarà più ardua di quella in Iraq”.
Quella di Falluja fu la più grande offensiva urbana americana dai tempi della battaglia di Hu in Vietnam. Fallujah aveva 400 mila abitanti (la metà di Gaza City). Gli insorti contavano tremila unità, un numero inferiore ai quadri di Hamas. Avevano costruito complessi di tunnel ed erano disposti a usare i civili come scudi umani. Gli americani conquistarono Falluja subendo pesanti perdite. La campagna durò sei settimane e gli effetti sull’opinione pubblica mondiale furono profondi. La vittoria si rivelò di Pirro, portando al “grande risveglio sunnita”. Falluja fu consegnata al governo iracheno (Israele oggi non saprebbe a chi dare Gaza City). Un decennio dopo, Falluja cadde nelle mani dell’Isis.
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