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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
15.09.2025 Kirk, sinistra macchia incancellabile: compagni vergogna!
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 15 settembre 2025
Pagina: 1/8
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «La sinistra prova a girare la frittata. Ma gli applausi alla morte di Kirk sono una macchia incancellabile»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 15/09/2025, a pag. 1/8, con il titolo "La sinistra prova a girare la frittata. Ma gli applausi alla morte di Kirk sono una macchia incancellabile", il commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Il killer di Charlie Kirk, aveva scritto "Bella Ciao" su un proiettile, ma la sinistra nega che fosse della sua parte. In compenso, sempre nella sinistra italiana, c'è chi applaude all'omicidio politico e chi lo giustifica. Una macchia indelebile, da parte di chi, in tutte le altre occasioni, demonizza Israele e i personaggi politici di destra.

No, decisamente non funziona e non convince il tentativo in corso da parte di numerosi e autorevoli politici e intellettuali di sinistra di provare a rovesciare la frittata dopo l’orrendo assassinio di Charlie Kirk.
Se anche - qui - volessimo dimenticare la demonizzazione, perfino post mortem, subita da quel ragazzo. Se anche potessimo chiudere gli occhi davanti alla sistematica distorsione del suo pensiero, perfino con citazioni inventate o rovesciate di senso. Se anche avessimo voglia di rimuovere dalla nostra memoria i commenti e le interviste di chi, pur dotato di strumenti culturali per riconoscere la violenza e prenderne le distanze, ha invece preferito giustificarla o contestualizzarla ambiguamente.
Ecco, se anche, se anche, se anche, se anche esaurissimo il nostro magazzino di “se anche”, resterebbe - primitiva e feroce come una lapidazione - la quantità di applausi, non solo social, venuti da sinistra, da quella che un tempo si sarebbe definita la “base”, verso l’eliminazione dell’odiato Charlie.
Quegli applausi e i loro autori restano incancellabili. E non sono liquidabili come feccia online: troppo comodo. Né solo come belve in mala fede: troppo semplice pure questo. No: si tratta di persone (non di rado tragicamente in buona fede, convinte anzi di essere le “migliori”) che hanno succhiato il latte dell’odio dalle mammelle dei media di sinistra, che sono state allevate e allenate (chi per cinque, chi per trent’anni) a ritenere che l’avversario sia sempre necessariamente “fascista”, perversamente pericoloso, sadicamente pronto a torsioni autoritarie e svolte anticostituzionali.
Quelle persone ci sono, il loro cuore batte a sinistra. Non di rado si tratta di account social che hanno in bella vista “bandierine” per segnalare le proprie credenziali democraticissime. E sono il prodotto di una semina culturale precisa e sistematica: quella che non ha risparmiato da trent’anni almeno quasi nessun leader di destra, italiano o straniero. Da sinistra non è mai stata ritenuta accettabile (cioè magari non condivisibile, e tuttavia legittima) una politica più rigorosa di contrasto all’immigrazione illegale: no, era ed è bollata come disumana. Non è mai stata ritenuta accettabile (magari non opportuna, e tuttavia astrattamente discutibile) una riforma costituzionale presidenzialista o in materia di giustizia: no, era ed è sempre un attacco alla Costituzione, un progetto eversivo, un piano piduista.
E allora? E allora, compagni, perché meravigliarsi se qualcuno, in una forma o nell’altra, passa alle vie di fatto? Anche senza sparare (per fortuna): ma impedendo una conferenza, allontanando un relatore sgradito, scatenando un linciaggio morale. Ecco, se questo accade, e accade sempre più sistematicamente, avete diritto a qualsiasi sentimento: tranne che allo stupore. È tutta roba vostra.

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