Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
I tentacoli della piovra: in aumento l'odio per gli ebrei in Gran Bretagna Commento di Ben Cohen
Testata: Informazione Corretta Data: 14 settembre 2025 Pagina: 1 Autore: Ben Cohen Titolo: «I tentacoli della piovra: in aumento l'odio per gli ebrei in Gran Bretagna»
Sondaggi mostrano forte diffusione di stereotipi antisemiti e giustificazioni alla violenza di Hamas, mentre le autorità rispondono con condanne deboli e inefficaci. La Gran Bretagna rischia così di perdere la sua comunità ebraica storicamente leale e pacifica
Gli ebrei britannici sono sempre stati un gruppo patriottico. Quelli di noi che sono cresciuti lì hanno spesso ricevuto promemoriasul perché dovremmo essere orgogliosi di essere sia britannici che ebrei. Il nostro era il Paese che ha coraggiosamente respinto l'invasione nazista mentre il resto d'Europa si trovava sotto l'occupazione tedesca. Il nostro era il Paese in cui politici di ogni tipo – dal grande Primo Ministro del Partito Conservatore in tempo di guerra, Winston Churchill, all'illustre Presidente della Camera dei Comuni del Partito Laburista, Richard Crossman – non solo avevano dichiarato la loro simpatia per il sionismo, ma avevano compreso gli impulsi storici e morali che ne stavano alla base. Il nostro era il Paese in cui, come disse George Orwell, “l'antisemitismo, in quanto dottrina razziale o religiosa ponderata appieno, non ha mai prosperato.” Niente di tutto ciò significava che la Gran Bretagna fosse perfetta. Come accade in ogni Paese con una comunità ebraica, così come in molti Paesi che ne sono privi, c'erano molti antisemiti di estrema destra, filoarabi odiatori di Israele e antisionisti di estrema sinistra da tenere d'occhio. Ma nel dopoguerra, le espressioni pubbliche di antisemitismo erano ampiamente disapprovate e quindi riservate agli incontri privati. Come osservava provocatoriamente Orwell nello stesso saggio, “Grazie a Hitler... si è avuta una situazione in cui la stampa era di fatto censurata a favore degli ebrei, mentre in privato l'antisemitismo era in forte crescita, persino, in una certa misura, tra persone sensibili e intelligenti.” Questo punto fondamentale non è più valido. Anzi, non lo è più da quando gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 – il cui 24° anniversario è stato celebrato in tutto il mondo – hanno inaugurato un'era di scontro tra l'Occidente e importanti elementi del mondo islamico, con al centro la questione di Israele. A dimostrazione di questo cambiamento, due giorni prima delle commemorazioni dell'11 settembre, la Camera dei Comuni ha assistito a un discorso palesemente antisemita da parte di uno dei suoi membri. Si trattava di Shockat Adam, un parlamentare laburista alleato dell'estrema sinistra che rappresenta una circoscrizione, quella del Leicester South, dove quasi il 40% della popolazione è composta da musulmani. Parlando dell'attacco da parte di Israele avvenuto la settimana scorsa contro i leader di Hamas in Qatar, Adam si è riferito “ai tentacoli insanguinati dell'esercito israeliano.” La metafora è un disco rotto, ma comunque letale. Nell'immaginazione febbrile dei teorici della cospirazione antisemita, gli ebrei interpretano il ruolo di una piovra, avvolgendo furtivamente i suoi molteplici tentacoli attorno ai media, all'economia globale e alle nostre istituzioni politiche. Basta sfogliare l'archivio di manifesti antisemiti o copertine illustrate di pubblicazioni come i falsi “Protocolli dei Savi di Sion” e lo si vede chiaramente: una piovra incoronata da una Stella di David che stringe il globo in una presa sempre più forte. È proprio questa sinistra visione del potere ebraico che anima politici come Adam e i loro accoliti nel movimento di protesta pro-Hamas. Nella Gran Bretagna in cui sono cresciuto, un'affermazione come quella di Adam – nientemeno che nelle sacre aule del Parlamento – avrebbe suscitato urla di disprezzo e disapprovazione tra i legislatori riuniti. In questo caso, invece, fu accolta da un silenzio assordante. Quel silenzio è stato ancora più sorprendente alla luce dei risultati di un sondaggio condotto da YouGov per l'organizzazione Campaign Against Antisemitism. Più di un quinto degli intervistati si è dichiarato d'accordo con quattro affermazioni antisemite a loro proposte, segnando un aumento del 10% in soli quattro anni. Quasi metà della popolazione (45%) ritiene che Israele tratti i palestinesi come i nazisti trattarono gli ebrei, una statistica che rivela una scioccante ignoranza sia dello sterminio industrializzato che caratterizzò la Shoah nazista, sia delle origini e della natura del conflitto tra palestinesi e Israele. Ciò che rivela è anche un desiderio quasi viscerale di insultare gli ebrei nel modo più offensivo possibile, paragonando lo Stato ebraico emerso dalla Shoah a chi cercò di annientare il popolo ebraico nella sua interezza. Altri risultati del sondaggio sono altrettanto allarmanti. Un quinto dei giovani elettori intervistati ritiene che Israele non abbia il diritto di esistere come Stato ebraico. Nella stessa fascia demografica, il 58% ritiene che Israele e i suoi sostenitori “abbiano una cattiva influenza sulla nostra democrazia.” Circa il 19% ritiene che il pogrom di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023 fosse giustificato. Queste opinioni comportano conseguenze concrete. Nell'arco di poco più di una settimana, sono stati registrati otto episodi antisemiti nel quartiere di Golders Green, nel nord di Londra, da tempo abitato da una numerosa comunità ebraica. Sette di questi episodi sono stati probabilmente perpetrati o orchestrati dalla stessa persona: un uomo con un cappuccio ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre imbrattava di escrementi gli edifici della comunità ebraica. Il suo ultimo obbiettivo è stata una sinagoga e l'adiacente asilo nido. Come accade in Francia e in altri Paesi del continente europeo, molti politici britannici, tra cui il Primo Ministro Sir Keir Starmer, esprimono regolarmente il loro orrore di fronte a incidenti come questi.
E, come in Francia e in altri Paesi, queste condanne suonano sempre più stantie perché le intenzioni nobili e di alti principi che le animano, non sono condivise da coloro che fanno rispettare la legge. Invece di attuare con convinzione e determinazione il diritto dei cittadini ebrei a vivere liberi da vessazioni, le autorità britanniche hanno valutato la situazione come se fosse “ebrei contro dimostranti filo-palestinesi”, una dottrina di equivalenza che troppo spesso ignora il palese antisemitismo mostrato durante le manifestazioni pro-Hamas che si svolgono in quasi tutte le principali città britanniche, così come nelle cittadine più piccole dove molti residenti non hanno mai nemmeno incontrato un ebreo. In un famoso articolo in cui esprimeva il suo sostegno al sionismo e metteva in guardia gli ebrei dalle attrazioni del bolscevismo, Churchill citò con approvazione Benjamin Disraeli, il Primo Ministro del XIX secolo nato in una famiglia ebrea sefardita, sostenendo che “il Signore tratta le nazioni come le nazioni trattano gli ebrei.” Come prova, Churchill citò lo “stato miserabile” della Russia, sottolineando che non era un caso che, tra tutti i Paesi del mondo, fosse proprio quello in cui “gli ebrei venivano trattati più crudelmente” ed esprimeva sollievo per il fatto che la Gran Bretagna non avesse seguito la stessa strada. Ora, tale visione eccezionale non esiste più. La Gran Bretagna può anche essere uscita dall'Unione Europea, ma la più antica forma di veleno politico e sociale del continente non se n'è andata con essa. Se vuole mantenere la sua popolazione ebraica – nel corso dei secoli, una comunità leale e minuscola che ha evitato qualsiasi forma di violenza o estremismo, sempre alla ricerca di soluzioni da parte dell'establishment politico – dovrebbe ascoltare la visione di Disraeli. E prima che sia troppo tardi.