Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Nell’Europa dell’est soffia aria di guerra Commento di Paolo Guzzanti
Testata: Il Riformista Data: 14 settembre 2025 Pagina: 1 Autore: Paolo Guzzanti Titolo: «Nell’Europa dell’est soffia aria di guerra, la Nato lancia Sentinella dell’Est. Trump: 'Putin, la pazienza sta finendo'»
Riprendiamo dal RIFORMISTA del 13/09/2025, a pag. 1, con il titolo "Nell’Europa dell’est soffia aria di guerra, la Nato lancia Sentinella dell’Est. Trump: 'Putin, la pazienza sta finendo'", l'analisi di Paolo Guzzanti.
Paolo Guzzanti
Alle incursioni di droni russi, la Polonia risponde con una mobilitazione parziale e con la chiusura della frontiera con la Bielorussia. Qualcosa si muove in Europa, mentre Trump, negli Usa, sembra sempre più confuso e distratto da problemi interni.
I russi stanno misurando la “Readiness”: il tempo impiegato dalla Nato per reagire militarmente alle decisioni polacche di entrare in combattimento, specialmente se implicano un’escalation verso la guerra. Per ora nessuna reazione militare e in Polonia restano gli aerei francesi, olandesi e italiani che si sono alzati immediatamente in volo. La situazione militare sembra questa: gli alti ranghi della Nato e il governo polacco non hanno raggiunto la prova provata, la smoking gun, dell’intenzionalità russa di far arrivare i propri droni sulla Polonia.
Tuttavia, nuovi droni hanno sorvolato anche la scorsa notte lo spazio aereo della Polonia, il che significa che il presidente russo non può non farlo apposta. È questo il parere anche del segretario generale Rutte: Putin ci sta testando per vedere quanto è efficiente e scattante questo articolo 4. Il segretario ha anche annunciato l’avvio dell’operazione “Sentinella dell’Est” per consolidare la posizione delle truppe atlantiche sul confine orientale. Il presidente russo non commenta ma, tanto per farci capir meglio, mobilita una marea di soldati già addestrati e, secondo le sue parole, armati al meglio. Non ha detto di farlo per quanto accaduto in Polonia perché per lui quel che è accaduto in Polonia non esiste.
Esiste solo la rissosa voglia di menar le mani degli occidentali, cosa che lo ha desolatamente costretto a richiamare nuove reclute. Gli italiani che si trovano in Polonia e che hanno fatto scattare immediatamente l’allarme aereo facendo partire i gradi velivoli Hawks e i voli cisterna per esser pronti a rifornire in volo aerei polacchi impegnati in combattimento quasi certamente lì sono e lì restano come forze non italiane, ma della Nato. Putin farà le sue esercitazioni già previste ai confini della Polonia su cui getterà ben 40 mila uomini e non vede perché dovrebbe cambiare programma. Per Putin tutto ciò che fa dice o minaccia l’Occidente europeo è irrilevante, ridicolo e ulteriore prova del pericolo “neonazista” che gli occidentali rafforzerebbero in Ucraina.
Alla richiesta di fornire risposte chiare non replica e non ammette l’accaduto sicché, di nuovo, Trump si fa gonfiare le vene e gridando che forse ha ragione Putin, che può essere una diabolica coincidenza, ma poi ritorna in sé: “Con Putin la pazienza sta finendo!”. Adesso si lecca i baffi che non ha, per calcolare che razza di torpedone rugginoso e sbullonato sia questa regola della Nato che dovrebbe scattare al grido di “Tutti per uno, uno per tutti”: tu prova a tirare un solo drone contro uno di noi e ti salteremo addosso per farti a pezzi. I generali si riuniscono, si raccomanda severità e prudenza, ma anche fermezza e più che altro si supplica di non fare una totale figura di merda di quelle che Trump adora perché tranquillizzano Putin.
Tanto Trump ha detto e ripetuto l’essenziale ieri in un accorato messaggio agli ucraini: “Abbiate pazienza e perdonatemi: vi ho aiutato finché ho potuto e finché c’erano soldi disponibili. Adesso siete nelle mani degli europei, che non sono ancora pronti a sostituirci come aratori e finanziatori, ma è ora che l’America guardi ad Oriente, guardi alla Cina e all’India, ai Brics e al gruppo di Pechino”. Mille filtri e mille blog confermano. Chiacchiere premature ma in prova generale di guerra. Si levano voci in tutte le lingue anche se i soldati occidentali usano l’inglese per comunicare fra loro. I generali esaminano e il pallido Putin parla d’altro, specifica dettagli per la mobilitazione parziale con cui affrontare eventualmente qualche matto occidentale. L’atteggiamento di Putin è gelido: si fa riprendere sempre al telefono mentre ordina la “Readiness” di altri milioni di soldati per saziare la sua narrazione neonazista: la Russia combatte in Ucraina non per la democrazia (parola risibile e sconosciuta) ma per il ritorno dei nazisti.
Tre sono i capi militari occidentali pronti – almeno a parole – ad entrare armi alla mano in Ucraina se e quando si farà la pace ed entrerà in funzione un cessate il fuoco, che Putin ha detto di non voler raggiungere dopo aver “vinto la guerra”. Si tratta del francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e naturalmente di Keir Starmer, il primo ministro inglese che Trump copre di insulti a giorni alterni. Trump che, da giovedì, ha una rogna in più: l’assassinio del suo figlio d’arte Kirk, il suo vero erede, nello Utah. Uno Stato indecifrabile per chi non sa che lì Gesù è risorto come “Lumberjack”, il Cristo ranger dalle grandi camicie a quadri, per poter affrontare le battaglie di Dio nelle foreste del Nord e combattere per un neo cristianesimo semplice e reazionario. Il presunto assassino di Kirk è stato arrestato e si chiama Tyler. Si sarebbe costituito perché convinto dai suoi amici e parenti a costituirsi. Adesso si tratta di calcolare se e quale effetto avrà sulla politica americana. Questo omicidio è il più feroce e chiaro messaggio di opposizione a Trump. Ma da quale parte arriva? Dagli insoddisfatti della politica russa di Trump? Della politica economia? Manca il movente anche se ne girano troppi. Perché? Un assassino che si costituisce spinto dalla propria famiglia è un fuggiasco protetto o reietto dai suoi stessi sostenitori nazionali. Trump rifl ette e cerca consigli e il tempo corre.
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