Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Arrestato l’assassino di Kirk Cronaca di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 13 settembre 2025 Pagina: 2 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Arrestato l’assassino di Kirk Sui proiettili la frase “Bella Ciao”»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 13/09/2025, pag. 2, con il titolo "Arrestato l’assassino di Kirk Sui proiettili la frase “Bella Ciao”", la cronaca di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Tyler Robinson, l'Antifa che ha ucciso Charlie Kirk. Sui caricatori aveva scritto anche "Bella Ciao". Come il nostro comunismo è un prodotto d'esportazione (e fa morti ovunque venga esportato)
«Signore e signori, ce l’abbiamo fatta». La certezza dell’arresto di Tyler Robinson, l’attentatore di Charlie Kirk, è arrivata dalla conferenza stampa del governatore dello Utah Spencer Cox, ma era stato qualche ora prima il presidente Trump ad annunciare la sua cattura.
«Penso che, con un alto grado di certezza, lo abbiamo in custodia», aveva detto il tycoon a Fox & Friends di prima mattina. Aggiungendo poi che avrebbe potuto esserci qualche modifica nelle informazioni in suo possesso, «ma i fatti sono i fatti: abbiamola persona che pensiamo sia la persona che stiamo cercando». In sostanza il presidente stesso ha raccontato che «qualcuno che gli era molto vicino lo ha denunciato» e lo ha convinto a costituirsi, «questo è quanto». Si è saputo poi che la persona vicina a Tyler Robinson altri non è che suo padre che lo ha riconosciuto dalle fotografie diffuse dall’Fbi. Secondo Cox il familiare avrebbe poi contattato un amico di famiglia, che a sua volta ha contattato le autorità «con l'informazione che Robinson aveva confessato loro o lasciato intendere di aver commesso il fatto».
MOMENTO DECISIVO
L’arresto è arrivato giovedì in serata, verso le 22. «In meno di 36 ore, 33 per la precisione, grazie al pieno peso del governo federale e alla collaborazione con i partner qui nello stato dello Utah e il governatore Cox, il sospettato è stato arrestato in un lasso di tempo storico», ha affermato il direttore dell’Fbi Kash Patel, smentendo così tutti i dubbi che erano sorti circa l’efficacia del nuovo corso trumpiano del Bureau. Secondo Patel, l’Fbi aveva già valutato le prove forensi, verificando oltre 11mila piste possibili ed era già sulle sue tracce prima della chiamata della famiglia. Gli investigatori infatti avevano esaminato attentamente i filmati di sorveglianza della Utah Valley University (Uvu) notando un ragazzo arrivare nel campus mercoledì mattina a bordo di una Dodge Challenger. Indossava una semplice maglietta color bordeaux, pantaloncini chiari, un cappello nero con un logo bianco e scarpe chiare, quindi abiti molto diversi da quelli poi visti nelle immagini di sorveglianza diffuse alla stampa, ma considerati in qualche modo «compatibili» dagli inquirenti.
In quelle 33 ore infatti l’Fbi aveva per prima cosa pubblicato le foto di un sospettato che saliva una scala indossando occhiali da sole, berretto blu scuro e una maglietta nera con una grande bandiera americana e un’aquila. Poi aveva annunciato una ricompensa di 100mila dollari a chiunque portasse informazioni per l’identificazione dei responsabili dell’omicidio di Kirk.
Quindi aveva diffuso un nuovo video delle telecamere di sorveglianza che mostrava il sospettato che corre sul tetto di un edificio adiacente al luogo del delitto, salta a terra e poi si allontana dalla scena. Su quel tetto l’attentatore si sarebbe anche cambiato gli abiti. Determinante è stato l’intervento del suo compagno di stanza che ha mostrato agli investigatori il contenuto di una serie di messaggi che Robinson aveva scritto su Discord, un’app di chat di gruppo. In questi si fa riferimento all’arma utilizzata per il delitto lasciata in un cespuglio avvolta in un asciugamano, sulla necessità di recuperarla, sugli eventuali dispositivi di sorveglianza nell’area in cui è stata lasciata l’arma, nonché riferimenti sul cambio di vestiti. Effettivamente l’arma, un fucile a otturatore girevole-scorrevole, è stata ritrovata dalla polizia avvolta in un panno, e sono stati ritrovati anche dei bossoli su cui erano incise iscrizioni inequivocabili: “Ehi fascista! Prendilo!”, “Se leggi questo, sei gay Lmao”, acronimo di “Laughing My Ass Off”, e “Bella Ciao, Bella Ciao, Bella Ciao Ciao Ciao”, scritto in italiano.
La chat di gruppo potrebbe anche far supporre che Robinson avesse dei complici, ma alla domanda specifica se le autorità ritengano se abbia agito da solo, il governatore Cox ha risposto di ritenerlo probabile, ma che «l’indagine è in corso». «Al momento non disponiamo di informazioni che possano portare ad ulteriori arresti», ha aggiunto. Un familiare ha poi riferito di aver parlato giorni fa con Robinson del fatto che Charlie Kirk sarebbe venuto alla Uvu e «del perché non gli piacesse lui e le sue opinioni». Il governatore Cox ha specificato che il ragazzo avrebbe anche detto che «Kirk era pieno di odio e diffondeva odio».
L’omicida si trova ora nella prigione della contea di Utah senza possibilità di cauzione, in attesa che vengano formulate le incriminazioni, la più grave delle quali sarà certamente quella di omicidio aggravato, seguita da sparo di arma da fuoco e ostruzione alla giustizia. In proposito non è ancora chiaro se eventuali accuse federali si aggiungeranno o sostituiranno quelle statali ma i giudici hanno tre giorni di tempo per depositarle in preparazione dell’udienza preliminare in tribunale, durante la quale l’accusato comparirà per la prima volta davanti a un giudice, probabilmente all’inizio della prossima settimana.
SILENZIO
Per il momento sembra che Robinson si sia rifiutato di parlare agli inquirenti, ma ovviamente si è prontamente rivolto a un avvocato.
Nell’intervista alla Fox, Trump ha ribadito che l’attentatore dovrebbe essere condannato alla pena di morte. «Nello Utah esiste la pena di morte, e ho avuto modo di conoscere un bravo governatore», ha detto riferendosi a Cox. «Il governatore è intenzionato a far applicare la pena di morte in questo caso, e ha ragione».
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