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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
08.09.2025 Israele all’UE: guai a riconoscere la Palestina
Cronaca di Matteo Legnani

Testata: Libero
Data: 08 settembre 2025
Pagina: 1/4
Autore: Matteo Legnani
Titolo: «Gerusalemme all’Ue: guai a riconoscere la Palestina»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/09/2025, a pag. 1/4, con il titolo "Gerusalemme all’Ue: guai a riconoscere la Palestina" la cronaca di Matteo Legnani.

Gideon Saar, ministro degli Esteri di Israele avverte l'UE: sarebbe un errore gravissimo riconoscere lo Stato di Palestina, a guerra in corso. Sarebbe come dare un premio ai terroristi di Hamas, far credere loro che hanno vinto e che la violenza terroristica paga. 

«L’Autorità Palestinese non si merita di avere uno Stato, perché nonostante si fosse impegnata con gli accordi di Oslo a combattere il terrorismo, non lo ha mai fatto, così come non ha mai disarmato Hamas. Anzi, continua a pagare i terroristi perché combattano Israele». Così, ieri, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, ha affrontato il tema dello “Stato palestinese” durante un incontro a Gerusalemme con il suo omologo danese, Lars Rasmussen. Sa’ar ha anche “dato mandato” al collega scandinavo affinché «sconsigli gli europei dal riconoscimento di uno Stato di Palestina. Quello che stanno facendo Paesi come la Francia e l’Inghilterra è un grave errore, perché non fa che premiare l’operato dei terroristi protetti dall’Autorità palestinese» ha concluso.
Nelle ultime 24 ore i vertici politici e militari israeliani hanno premuto nuovamente sull’acceleratore della campagna che mira a porre l’intera Striscia di Gaza sotto il loro controllo e a creare una “zona cuscinetto” sempre più ampia anche in Cisgiordania.
Dopo aver colpito la torre Mushtaha nella giornata di venerdì, ieri le Forze di difesa israeliane hanno invitato la popolazione a evacuare i dintorni di una torre situata nel sud-ovest della città di Gaza, in previsione di un imminente bombardamento sull’edificio, considerato una base di Hamas.
«Allerta urgente per gli abitanti della città di Gaza e in particolare per coloro che si trovano nell’edificio Al-Rouya o nelle tende circostanti», si leggeva in un messaggio diffuso sui social network dal colonnello AvichayAdraee, portavoce di lingua araba dell’esercito, accompagnato da un’immagine aerea che mostra l’edificio evidenziato in rosso nel suo contesto urbano. «Le forze israeliane attaccheranno presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche del movimento islamista palestinese Hamas al suo interno o nelle vicinanze». L’edificio è stato colpito e distrutto alcune ore dopo.
Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato un’estensione delle operazioni militari dentro e intorno a Gaza City, con l’obiettivo dichiarato di prenderne il controllo, affermando che circa 100mila persone hanno già lasciato Gaza City, la più grande del territorio palestinese dove, secondo stime recenti delle Nazioni Unite, vive circa un milione di persone.
«Stiamo espandendo le nostre operazioni alla periferia di Gaza City e all’interno della città stessa», ha detto Netanyahu ai suoi ministri all’inizio della riunione settimanale del governo, secondo un video diffuso dal suo ufficio. «Stiamo distruggendo le infrastrutture terroristiche, stiamo demolendo le torri identificate come utilizzate per il terrorismo», ha aggiunto.
L’esercito israeliano ha affermato di controllare il 40 per cento della città, che costituisce l’ultima grande roccaforte di Hamas. Né l’esercito né il governo hanno annunciato ufficialmente l'inizio di un’offensiva su larga scala contro Gaza City, approvata ad agosto. Tuttavia, nelle ultime settimane l'esercito ha intensificato i bombardamenti e le operazioni terrestri dentro e intorno alla città.
Sul fronte della Cisgiordania, Netanyahu visiterà giovedì la città di MaaleAdumim e firmerà un accordo quadro per la costruzione di un gran numero di unità abitative. Lo riporta la Radio militare israeliana, ripresa dal quotidiano Times of Israel. Il sindaco di Maale Adumim, Guy Yifrah, ha dichiarato che «attualmente esiste un’opportunità d’oro per annettere parti o tutta la Cisgiordania, ma che non è prevista la firma di un accordo in questo senso giovedì».

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